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Regionali Sicilia 2012

Marano “chiuderà” in piazza Verdi, Ferrandelli: “Due pesi due misure”

La location scelta dalla candidata alla presidenza rientra tra quelle "vietate" da un'ordinanza del Sindaco. Il Comune: "Tre settimane fa firmata una deroga, anche dal Pd". Ferrandelli controreplica: "Non è così"

E' polemica sulla concessione di piazza Verdi a Giovanna Marano, in occasione della kermesse per la chiusura della sua campagna elettorale. "Due pesi e due misure", dice Fabrizio Ferrandelli, ex candidato a sindaco e in corsa alle regionali nelle liste del Pd. La location scelta dalla candidata alla Presidenza per le liste Sinistra-LiberaSicilia e Italia dei Valori, infatti rientra tra quelle "vietate" nell'ordinanza comunale del 1 giugno scorso. Ma dal Comune replicano: "Una deroga richiesta da tutti i partiti è stata firmata tre settimane fa".

DUE PESI DUE MISURE. Questa mattina Fabrizio Ferrandelli, ex candidato a sindaco e in corsa per un posto all'Assemblea regionale nelle liste del Pd, aveva detto: “Apprendo dai siti web che la chiusura della campagna elettorale di Giovanna Marano si terrà in Piazza Verdi, a Palermo. Piazza che però è stata negata agli altri candidati per scopi elettorali. E' curioso – ha dichiarato Ferrandelli, candidato all'Assemblea regionale - come, a Palermo, l'Amministrazione comunale usi pesi e misure diverse a seconda dei candidati".

"Nelle scorse settimane – continua  – ci è stata persino revocata l'autorizzazione per l'installazione di gazebo e punti informativi in diverse piazze della città. Un'amministrazione comunale dovrebbe di fatto essere super partes e permettere a ciascun candidato di svolgere serenamente la propria campagna elettorale, garantendo pari opportunità. Ci auguriamo che si tratti solo di un'errata interpretazione della delibera del Comune di Palermo che vieta l'uso di talune piazze, tra cui Piazza Verdi, per scopi elettorali. Se non fosse così ci troveremmo davanti ad un episodio di ingiustizia sociale. Concedere, infatti, ad alcuni possibilità che ad altri vengono negate è a dir poco spiacevole. Questa Amministrazione, nel rispetto dei diritti di tutti, dovrebbe decidere una volta per tutte quale è la regola e fare in modo che questa venga rispettata, sempre”.

DEROGA. Da Palazzo delle Aquile però, rispondono che "l'utilizzo delle piazze per i comizi è stato concesso - recita una nota - in deroga all'ordinanza del Sindaco sul decoro urbano, su richiesta di tutti i partiti e in accordo col Prefetto", e "il cui verbale è stato sottoscritto anche dai rappresentanti del Pd", tre settimane fa. Deroga che però fino ad oggi era sconosciuta alla maggior parte degli addetti ai lavori. Nei giorni scorsi si era mossa anche l’ottava Circoscrizione che, attraverso una delibera, aveva chiesto all’Amministrazione comunale il ritiro dell’ordinanza.

Sempre secondo il Comune, durante questa campagna elettorale soltanto Nello Musumeci avrebbe ricevuto un "niet" per l'utilizzo della piazza, perchè richiesto prima della deroga. Ma  viene da chiedersi, come mai una volta concessa la deroga, nessun altro candidato ha fatto richiesta per l'utilizzo delle piazze più centrali della città?

NESSUNA DISATTENZIONE. Nel pomeriggio Ferrandelli controreplica al Comune: “Precisiamo che nessun rappresentante del Partito democratico era presente al tavolo con il Prefetto ed il segretario provinciale del Pd ci ha confermato che nessun accordo è stato mai siglato da componenti Pd. Inoltre nessuno si è mai premurato di far pervenire il verbale di tale riunione alle parti". E aggiunge: "Sono quindi sollevato che i rappresentanti della lista nella quale sono candidato non si siano prestati a deroghe ad personam".

L'ex candidato a sindaco poi ribadisce quanto già affermato: “Concedere ad alcuni possibilità che ad altri vengono negate è a dir poco spiacevole. L'amministrazione, nel rispetto dei diritti di tutti, dovrebbe decidere una volta per tutte qual è la regola e fare in modo che questa venga rispettata, sempre. Il fatto - prosegue - che l'utilizzo delle piazze per i comizi è stato concesso, in deroga all'ordinanza sindacale sul decoro urbano, su richiesta dei partiti non fa che confermare come le regole valgano solo per la gente comune, mentre la classe politica, previo accordo tra le parti in causa, può decidere di fregarsene e di andare in deroga a qualsivoglia ordinanza. Non ci si lamenti poi - aggiunge - del sentimento di antipolitica che serpeggia tra i cittadini a cui non sono concesse deroghe".

 

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