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Regionali Sicilia 2012

Fava “presenta” Giovanna Marano: “Da oggi siamo in due”

L'ex candidato alla Presidenza sul suo ritiro: "Senza precedenti che un ministro dell'Interno intervenga così". La sindacacalista: "Lusingata e onorata di poter fare questa esperienza che non mi aspettavo".

“Da oggi siamo in due”. Così Claudio Fava ha commentato la candidatura alla Presidenza della Regione di Giovanna Marano, che subentra nella corsa per Palazzo d’Orleans proprio al posto del coordinatore nazionale di Sel, costretto a ritirare la sua candidatura in seguito ad un vizio procedurale. Estromissione che ha del clamoroso. L'accordo raggiunto tra i partiti della coalizione (Idv, Sel, Federazione della sinistra e Verdi) prevede che, in caso di successo della Marano, a Claudio Fava tocchi la vicepresidenza.

"E' un fatto senza precedenti nella storia italiana – ha detto Fava a proposito della sua esclusione - che un ministro dell'Interno intervenga giudicando illegittima sul piano formale una candidatura con dichiarazioni quanto meno fantasiose". Ed ha annunciato che presenterà ricorso contro "una legge che è evidentemente incostituzionale". Su Giovanna Marano ha detto: "E' un momento ricco e importante, innanzitutto perchè da oggi siamo in due. Faccio un passo indietro e la accompagnerò oggi, domani, e per tutte le campagne elettorali che verranno".

CHIAMATA A SORPRESA. "Sono lusingata e onorata di poter fare questa esperienza che non mi aspettavo, mi trovavo fuori per un ciclo di cure mediche e ho trovato una decina di chiamate in segreteria, quasi mi sono preoccupata, non pensavo a una proposta del genere", ha detto la dirigente della Fiom Cgil, raccontando di come abbia appreso la notizia della sua candidatura. Ed ha aggiunto: "Spero che il paradigma di questo cavillo burocratico che ha impedito a Fava di portare avanti la sua candidatura possa diventare un opportunità per la sinistra siciliana di credere di nuovo
nella buona politica".

SPERANZA. Per il leader di Idv Antonio Di Pietro la candidatura della sindacalista è “ un segno di discontinuità con il vecchio modo di fare politica. L'arrivo di una donna di valore, onesta e con un'esperienza significativa, a difesa del mondo del lavoro, è un segnale di speranza”.


 

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