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Elezioni Politiche 2013

Pd, Papania e Crisafulli esclusi dalle liste

Lo ha stabilito la Commissione nazionale di garanzia del partito, presieduta da Luigi Berlinguer, "in base a un criterio di opportunità"

"La Commissione nazionale di garanzia del Partito democratico, presieduta da Luigi Berlinguer, in base a un criterio di opportunità ha deciso di non includere nelle liste elettorali le candidature di Mirello Crisafulli di Enna e Antonio Papania di Trapani". Lo comunica una nota. "La Commissione ha inoltre considerata decaduta la deroga concessa dal Comitato elettorale nazionale a Nicola Caputo di Caserta. La Commissione nazionale di garanzia ha inoltre preso atto di due rinunce volontarie alla candidatura da parte di Bruna Brembilla e Antonio Luongo", conclude la nota. Dunque, resta la candidatura della giornalista anti-camorra Rosaria Capacchione, la cui posizione era stata sottoposta all'esame dei garanti del Pd.

"La Commissione nazionale di garanzia del Partito democratico ha voluto mantenere fermi due principi tra di loro in difficile equilibrio: da un lato quello costituzionale che si fonda sulla presunzione di innocenza del singolo e, dall'altro, quello che impone alla commissione che presiedo la tutela dell'immagine e della stessa onorabilità di quel grande corpo collettivo che è un partito di massa come il Pd" ha detto il presidente della Commissione Berlinguer. "Di fronte a polveroni mediatici e a sommari processi di piazza (magari via web) che creano un irrespirabile clima di intolleranza e di generiche accuse all'intero sistema democratico - spiega Berlinguer -, la Commissione di garanzia ha scelto sulla base dell'interpretazione severa di codice etico, statuto, leggi dello Stato. Questo ci ha portato a ottenere due rinunce volontarie e a deliberare l'esclusione, con motivazioni tra loro diverse, di tre candidati dalle liste del partito".

PAPANIA. "In merito alla deliberazione della commissione nazionale di Garanzia del Partito Democratico ribadisco che la mia posizione è, indiscutibilmente e senza equivoci, in maniera assoluta coerente e conforme non soltanto al Codice Etico del partito, ma anche e soprattutto a tutte le leggi in vigore in materia di incandidabilità. La commissione, essendo organo di garanzia, avrebbe dovuto attenersi rigorosamente ed esclusivamente a suddetta valutazione".

"Fermo restando il più rigoroso rispetto di leggi e norme statutarie, l'opportunità della mia candidatura avrebbe potuto essere valutata solo dal popolo sovrano, come già, peraltro, avvenuto preliminarmente con le elezioni primarie. Tuttavia sono uomo rispettoso del partito e delle istituzioni e perciò prendo atto, seppure con tanta amarezza, delle decisioni assunte, e ad esse mi attengo. Ritengo di aver subito un'ingiustizia, evidentemente maturata per effetto del circo mediatico, ma inviterò comunque a votare per il Partito Democratico. Per quel che mi riguarda, avvierò una riflessione, insieme ai miei amici di sempre”.

CRISAFULLI. Il senatore Vladimiro Crisafulli commenta: “Ho il dovere prima di tutto di rassicurare i dirigenti, gli iscritti al Pd, le cittadine e i cittadini che hanno partecipato alle primarie, dandomi il loro consenso: l’esclusione dalla lista non è stata supportata da nessun articolo di legge né da alcun articolo del Codice Etico.  La mia candidatura non contrasta con nessun principio in esso contenuto, come espresso dalla commissione regionale di garanzia prima, e dal documento sottoscritto da tutti i segretari  provinciali e dal Segretario regionale Giuseppe Lupo dopo. La commissione nazionale ha posto una questione di “opportunità”, dopo la gogna mediatica alla quale sono stati sottoposti non solo io ma buona parte del territorio regionale Siciliano e in maniera particolare la provincia di Enna. Un atto di vera e propria epurazione che di democratico non ha nulla, figlio di un’aggressione condotta contro il Pd e i suoi dirigenti radicati nel territorio. Un succedaneo dell’ormai consolidato “metodo Grillo”. 

E aggiunge: “Avrei preferito che tale questione di opportunità mi fosse stata posta non, come invece è avvenuto, a ridosso del deposito delle liste, ma prima dello svolgimento delle primarie per la designazione del candidato premier, non foss’altro per rispetto della mia cinquantennale militanza, della storia del partito ennese e siciliano e del giudizio dei tanti elettori del Partito Democratico che voglio rassicurare sul fatto che hanno votato e sostenuto un dirigente che in tanti anni ha lavorato per il suo partito e per la crescita del suo territorio. Questo patrimonio non verrà disperso. – conclude - Per questa ragione do appuntamento sin da ora alla manifestazione di apertura della campagna elettorale alla quale invito ad essere presente il segretario nazionale e candidato premier, Pierluigi Bersani”.

LUPO: "DECISIONE INSINDACABILE MA...".  "La posizione mia e quella dei segretari provinciali di tutto il Pd siciliano è nota. Se vi fossero stati motivi validi per non accettare le candidature dei senatori Crisafulli e Papania bisognava farlo prima delle primarie", dice il segretario regionale del Pd siciliano, Giuseppe Lupo. "La decisione della commissione nazionale di Garanzia - aggiunge Lupo - è insindacabile e ne prendiamo atto. Sia chiaro però che nessuna campagna mediatica, ancorchè ben orchestrata, potrà offuscare l'immagine e l'onorabilità del Pd siciliano ed, in particolare, di coloro che hanno partecipato alle primarie ottenendo un importante risultato. Pur comprendendo l'amarezza di molti, di cui conosco correttezza, senso di responsabilità e appartenenza, adesso faccio appello a tutte le democratiche e ai democratici siciliani per la massima mobilitazione per battere la destra".
 

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