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Elezioni comunali, Rao: "Ridarò a Partinico il bene ricevuto, bisogna servire e non servirsi"

La commovente lettera aperta del Candidato Sindaco ai partinicesi in vista del ballottaggio del 24 giugno

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Impiegare più di un’ora per percorrere la strada che dalla Farmacia porta al Comitato elettorale, ascoltare le vostre parole, scorgere dietro i vostri timidi sguardi le paure e le speranze per una Partinico migliore, sentire i tanti “Forza Pietro!” spesso seguiti da un rimprovero carico di responsabilità, sono solo alcune delle sfumature più belle e profonde che sto vivendo.

Stamane la frase di un amico ha saputo toccare le mie più intime corde: “Ah Piè, ci conosciamo da sempre, mi raccomando, riportiamo Partinico ad essere fiera ed orgogliosa di sé stessa”, cosi ha esordito, stringendomi forte le mani come a voler trasmettermi – senza rendersene conto – tutti i timori e le aspettative per il futuro incerto di questa città. Mi sono fermato poco dopo quell’incontro, riflettendo sulla necessità di condurre questo territorio verso un nuovo tempo, una nuova dimensione; mi sono soffermato davanti la nostra meravigliosa fontana di Piazza Duomo costretta a vivere nell’incuria più totale: tutt’intorno indifferenza, un’abitudine ad accontentarsi che i partinicesi, purtroppo, hanno fatto propria. Ho scorto la desolazione di una città e la tristezza dei suoi figli nella noncuranza delle strade, nello squallore del centro storico, nell’inesistenza di un decoro urbano, nell’incapacità di dare uno spazio ricreativo ai più piccoli e di donarne uno agli anziani, questi ultimi costretti a sostare sulle panchine di fortuna, esposti alle intemperie dell’inverno e al caldo afoso dell’estate, per scambiare quattro chiacchiere con gli amici. C’è chi vuole un ritorno alla normalità: questa è – evidentemente – la vetta più alta che pensano di poter raggiungere amministrando Partinico. Io non sono come loro! Voglio e pretendo una città responsabile, virtuosa, resiliente, che riparta dal centro. Una città all’altezza dei sogno che ho! Qualcuno penserà che la faciloneria delle parole ceda il passo ai problemi reali di un paese che ha smarrito ogni piacere ed entusiasmo".

"Ne sono consapevole e sono, altrettanto, consapevole che non sarà una passeggiata, che ci sarà da remare controvento, ma ne varrà la pena! Ho già deciso di devolvere l’intera indennità di sindaco ad un fondo di aiuto per le fasce più deboli perchè non c’è finalità alcuna dietro il mio impegno, se non quella di ridare lustro a questo paese ormai da tempo martoriato, deriso, vessato, tormentato. Sacrificherò molto di ciò che mi appartiene: famiglia, amici, tempo libero, e forse anche la serenità, ma fa tutto parte di un “qualcosa” che sento il dovere di restituire a questa città. Per quello che mi hai dato, Partinico mia, per quello che hai negato in questi anni ai nostri figli, per quello che hai dato agli occhi di mio Padre e di mia Madre, ti donerò ogni piccola attenzione, conducendoti per mano raggiante davanti alla bellezza del mare e delle montagne che ti cullano ai fianchi e non potrò che essere felice di servirti, come il più umile dei tuoi figli, con la gente, tra la gente e per la gente.

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