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Elezioni comunali 2012

Ultimatum di Lombardo al Pd: “Nessun referendum su di me”

Il governatore chiede che entro 48 ore si faccia chiarezza e venga tolto il quesito sul governo regionale. Lupo: "Parole incomprensibili e inaccettabili, non accettiamo ultimatum da nessuno"

Botta e risposta tra il governatore Raffaele Lombardo e il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo. Il referendum indetto dal Pd non è piaciuto al presidente della Regione, in particolare il quesito riguardo "l’alleanza politica a sostegno del governo". “Il Pd faccia tutti i referendum che vuole – ha detto il governatore - ma non ha nulla da esprimere sul governo regionale. Tolgano il quesito sul governo, altrimenti dirò agli assessori che si sentono espressione dei democratici di lasciare la giunta. Mi auguro che il Pd faccia chiarezza entro 48 ore. Anche se ci sono esponenti seri e competenti che lavorano per le riforme dentro e fuori dal parlamento – prosegue Lombardo - alcuni dirigenti del Pd sono stati catturati dal genio del male. Sembrano in balia di qualche inventore di quotidiane camarille”.
 
Parole che non sono proprio andate giù al segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo: "Le parole in libertà del presidente della Regione sono incomprensibili quanto inaccettabili. Non si permetta di parlare di 'genio del male’ nel Pd. Probabilmente sarà stata una battuta ironica. Se così non fosse, sarebbe opportuno che il presidente si guardasse allo specchio. Mi rendo conto che Lombardo, non conoscendo il valore della democrazia partecipata, non comprenda la decisione del Pd di chiedere ai propri iscritti ed elettori cosa ne pensino della scelta compiuta dagli organismi a sostegno dell'alleanza tra progressisti, moderati ed autonomisti, ma ha il dovere di rispettarla". “E' chiaro - conclude Lupo - che il Pd non accetta ultimatum da nessuno, tanto meno dal presidente Lombardo che, incomprensibilmente e incoerentemente, parla prima di governo tecnico e poi di assessori del Pd. La linea politica del nostro partito è chiara ed è quella assunta dai nostri organismi interni e vogliamo adesso rafforzarla attraverso un'ampia consultazione democratica".
 

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