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Elezioni comunali 2012

Verso il voto, Marianna Caronia: "Cambiamento, no fantapolitica"

Intervista di PalermoToday alla candidata a sindaco Marianna Caronia: "Da vicesindaco ho imparato molto, anche cosa non fare. Mi sono dimessa perchè troppo diversa da Cammarata"

Il fatto di essere donna, come lei stessa ammette, le ha dato forse una "marcia in meno" nella scelta del candidato unico del centrodestra. Però Marianna Caronia, come ha dimostrato da vice Sindaco quando ha avuto il coraggio di "mollare" Cammarata e dimettersi, non è un tipo da "piangersi addosso". "Il risultato elettorale - dichiara - non sarà affatto basato sul fatto che io sia una donna ma sul valore politico. E tutta quella gente alla mia convention, la vigilia di Pasqua, è un segnale inequivocabile". Pulizia delle strade con videosorveglianza delle discariche, lotta agli sprechi (ogni riferimento alle partecipare non è puramente casuale) e una riorganizzazione della macchina amministrativa sono i punti forti del suo programma.

Onorevole Caronia, lei è l’unica donna tra i candidati a sindaco alle prossime elezioni. Pensa che possa essere un vantaggio o piuttosto, in qualche modo, possa penalizzarla?

"In realtà forse una penalizzazione c'è stata a monte: potevo essere il candidato unico del centrodestra e il fatto di essere donna è stata una marcia in meno nella fase di scelta del candidato. Adesso però diventa una marcia in più perché mi consente di parlare più direttamente  al mondo delle donne. Poi il risultato elettorale non sarà affatto basato sul fatto che io sia una donna ma sul valore politico".  

Dopo aver visto tutta quella gente sabato scorso al Politeama per la sua convention, ha qualche rammarico per non essere il candidato unico del centrodestra?

"Non piango sul latte versato, gli errori fatti dagli altri non sono errori miei. E’ pur vero che vedere tutti quei cittadini, alla vigilia di Pasqua e in una giornata piovosa, è un dato che chi fa politica non può non valutare nella giusta maniera".

Su undici candidati,  almeno tre  sono riconducibili al centrodestra. Pensa che questa frammentazione possa danneggiarvi?

"Forse in questo momento la frammentazione colpisce di più il centrosinistra, che viene dalle primarie che hanno dato risultato ma che presenta  un secondo candidato che non era previsto. L'estrema frammentazione non è mai positiva e diventa un problema, ma una diversificazione delle proposte la vedo come una forma di garanzia".

Stiamo attraversando una fase dove si esaltano più i tecnici rispetto ai politici, e la presentazione dei futuri assessori di quasi tutti i candidati a sindaco, inclusi i suoi, conferma questa tendenza. Lei come la pensa?

"Io mi sento un politico e sponsorizzerò una Giunta che sarà quanto più politica possibile. Gli assessori che presento oggi (ieri, ndr) rappresentano una parte della società civile che ritengo possa essere un valore aggiunto alla mia futura squadra di governo, che però sottolineo sarà marcatamente politica. Credo che le responsabilità della politica vadano ascritte a chi democraticamente si sottopone al vaglio del voto. Chi invece fa il “poli-tecnico”, come qualcuno ormai fa in maniera sistematica, mi trova poco convinta. La politica, se la riportiamo nei parametri della normalità, ha un ruolo di estrema nobiltà che è quello di occuparsi delle regole della convivenza comune. Il termine “politico” non è astrattamente negativo, poi se i soggetti che l’hanno interpretato non sono stati all’altezza del compito è ben altra cosa".

Lei è stata, per un periodo,  vicesindaco nella precedente amministrazione. Cosa le ha insegnato questa esperienza?

Moltissimo perché prima non avevo mai amministrato e mi ha permesso di conoscere i meccanismi che riguardano l'amministrazione, che peraltro è molto complessa e riguarda la maggior parte degli aspetti della vita di un uomo. E mi è servito anche per capire cosa non bisogna fare e per comprendere alcuni meccanismi che sono viziati da una politica sbagliata ma che si porta avanti da decenni e che a mio avviso va colpita subito.

Dal punto di vista politico, invece, lei è stata vicesindaco di un’amministrazione da cui adesso prende le distanze: non lo ritiene un handicap?

"E’ chiaro che i miei detrattori utilizzano questo per cercare di screditarmi. Ma io ho operato in maniera al di fuori da ogni logica e appartenenza politica e mi sono dimessa il 12 agosto dell'anno scorso proprio in aperto contrasto su una materia che aveva a che fare con l'amministrare e con il gestire la cosa pubblica, non per scontri che avevano come oggetto accaparramenti di poltrone o  spazi di sottogoverno. Ho litigato con Cammarata in merito al settore che amministravo, l'ambiente, e mi sono scontrata con un'idea di fare politica che è completamente diversa rispetto alla mia. Sono onorata di essere stata vicesindaco di questa città ma  quando ho compreso che c'erano dei modi di pensare assolutamente incompatibili tra me e Cammarata, come confermato da lui stesso, ho preferito lasciare senza rimanere attaccata alla poltrona".

Uno dei punti di scontro con l’ex sindaco Cammarata riguardava la videosorveglianza delle discariche, argomento che lei ha inserito nel suo programma. Anche questo rappresenta un segnale discontinuità?

"Assolutamente si. Il territorio va gestito in maniera puntuale e capillare ed è difficile che si riesca a fare solo con il contingente umano di cui si dispone. Ben venga l’ausilio della tecnologia che ci può aiutare molto a monitorare un territorio vastissimo".

Nei giorni scorsi c’è stata una piccola polemica tra lei e Leoluca Orlando, dopo la sua richiesta di maggiori controlli delle operazioni di voto. Ritiene che ci sia un alto rischio di brogli?

"Ribadisco la necessità di un maggiore contingente umano che possa monitorare e controllare l'attività di voto perché il baluardo della democrazia non può essere messo a repentaglio.  Ne è prova anche il clima denunciato dallo stesso Orlando che parlava di brogli elettorali nella fase delle primarie: la sua candidatura nasce proprio dal presupposto di alcuni brogli e mi sembra particolare il fatto che lui non riconosca la necessità di un monitoraggio più attento nei seggi".  

C’è chi si dice convinto di poter vincere al primo turno e chi già ipotizza presunti ballottaggi, quali sono le sue aspettative?

"Mi aspetto di convincere la città di Palermo a votare per me in quanto portatrice di un progetto di cambiamento. Per il resto non mi appassionano giochi di fantapolitica o quant'altro".

Durante la sua convention ha detto che servono “misure forti” per il Comune di Palermo, quali sono quelle più urgenti?

"Sicuramente la lotta agli sprechi, a partire dalle società partecipate: la riduzione dei centri di costo, delle spese per gli affitti dei locali delle partecipate. Poi serva una riorganizzazione della macchina amministrativa che porti a una maggiore efficienza e un utilizzo ottimale delle risorse che ci sono. Se questa città vuole svilupparsi ha bisogno di un'amministrazione a fianco di chi vuole fare impresa".

Parliamo di trasparenza: lei è favorevole alla diffusione in diretta delle sedute del Consiglio comunale?

 "Assolutamente si, dovrebbero essere trasmesse. D’'altronde sono abituata all’ Assemblea regionale dove le sedute sono pubbliche e credo sia importante per gli elettori verificare la congruità di quello che diciamo in campagna elettorale e quello che poi facciamo durante il nostro mandato".

Un’ultima domanda rito: quale sarebbe, in caso di elezione, il suo primo provvedimento per la città?

"Immediatamente una pulizia straordinaria di strade, cassonetti e il prelievo delle carcasse delle auto abbandonate e, contemporaneamente, una riorganizzazione del personale e della macchina amministrativa".

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