Renzi tira la volata a Faraone: "E' come Davide contro Golia"
Il sindaco di Firenze partecipa alla convention per sostenere la candidatura alle primarie di Faraone: "Sta affrontando una grande sfida contro i colossi". Gori: "Il Pd ha sbagliato cavallo su cui puntare"
Per quasi cinque ore, imprenditori, professionisti, immigrati e semplici cittadini si sono avvicendati dalle tre di questo pomeriggio sul palco del cinema Golden per parlare della città. Un Golden pienissimo, che ha visto circa 1.500 persone partecipare alla convention di Davide Faraone per discutere - è proprio il caso di dirlo - della sua candidatura a sindaco alle primarie del centrosinistra. Una platea variegata ed eterogenea: giovani e meno giovani, italiani e immigrati che vivono nel nostro paese, come una folta delegazione della comunità ghanese cittadina. Ospite d'onore il "rottamatore dei rottamatori", Matteo Renzi.
"Davide sta facendo una battaglia contro Golia e i colossi della politica", ha detto il sindaco di Firenze, che parlando delle primarie le ha definite "un bene senza le quali io, Zedda e Pisapia saremmo ancora nei sottoscala delle segreterie politiche. Sono un mezzo fondamentale per consentire di mettersi in gioco". Per poi aggiungere: "Le primarie si possono pure perdere, ma sicuramente Davide non perderà la faccia dopo tutto quello che sta succedendo. Con le primarie abbiamo l'occasione di restituire dignità alla politica attraverso un percorso positivo. Ma l'unica cosa che si deve chiedere è che ci sia parità di trattamento verso tutti i candidati". Un riferimento a quanto denunciato questa settimana da Faraone in merito a un presunto finanziamento della segreteria nazionale del Pd a Rita Borsellino. Renzi ha concluso il suo intervento facendo una precisazione: "Ogni tanto qualcuno scherza e pensa che io voglia rottamare la gente meno giovane. Nessuno ha mai parlato di età anagrafica, quelli che bisogna rottamare sono i politici incollati con l'Attak alle loro poltrone da oltre vent'anni".
Presente "come amico" anche Giorgio Gori, uno dei sostenitori del rottamatore. "Sto seguendo da vicino questa campagna elettorale - dice Gori sul palco - e in questi giorni mi sono pure un pò palermitanizzato e innamorato della città. A Palermo serve un sindaco che decida, anche a costo di far scelte impopolari, piuttosto di uno che si limiti ad assegnare consulenze. Palermo è la città più importante chiamata a votare in queste amministrative e la vittoria di Davide sarebbe un segnale forte verso il Paese e nei confronti del centrosinistra, che ha sbagliato cavallo su cui puntare".
Da buon padrone di casa, il compito di chiudere la convention è toccato a Faraone. "Dobbiamo rompere questa politica che fa schifo" ha detto, per poi concludere con un affondo: "Se vincerà Ferrandelli vinceranno anche Cracolici e Lumia e vorrà dire rafforzare l'accordo con Lombardo, di cui ai palermitani non interessa niente. Se vincerà Rita Borsellino vincerà la segreteria del Pd: altro che candidata della società civile".