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Elezioni comunali 2017

Ferrandelli al contrattacco: "Tantillo è un delinquente, non sporcherà la mia storia"

Il candidato sindaco risponde alle accuse del pentito del Borgo Vecchio. Pronta una memoria da consegnare ai magistrati: "Se venissi condannato mi farei da parte". Avanti con un progetto politico aperto a tutti, ma senza i simboli di partito: "I cuffariani? Sono di più da Orlando e Crocetta"

L'intenzione di fare un passo indietro non l'ha mai sfiorato: né quando gli è stato notificato l'invito a comparire ed ha letto l'accusa (voto di scambio politico-mafioso); né dopo l'interrogatorio di lunedì scorso. Fabrizio Ferrandelli va avanti con il suo progetto politico perché, spiega, "sono sicuro che potrò lasciarmi alle spalle queste accuse infamanti. Oggi le dichiarazioni di un delinquente che si è pentito fanno più clamore di anni di storia personale fatta di volontariato nelle borgate e impegno antimafia, quella vera, non parolaia: ecco perché sono amareggiato, ma non voglio nascondermi dietro frasi di rito come 'sono sereno' o altro".

In linea con il profilo di candidato a sindaco che ha scelto, anche davanti ai magistrati il leader de "I Coraggiosi" ha rinunciato ai tatticismi. "Potevo avvalermi della facoltà di non rispondere - dice - e invece non mi sono sottratto a nessuna delle domande". Nelle memorie che i suoi legali presenteranno in Procura una sfilza di "pezze d'appoggio": copie di bonifici, schede con il totale dei voti raccolti al Borgo Vecchio alle elezioni del 2012 (Comunali e Regionali), foto e documenti vari.

Un dossier che Ferrandelli tira fuori in conferenza stampa per ribattere colpo su colpo alle dichiarazioni rese dal pentito Giuseppe Tantillo. L'organizzazione del concerto di musica neomelodica? "Non ce n'è stato solo uno al Borgo Vecchio - afferma - ma diversi in tutta la città. Ad occuparsene è stato il mio comitato elettorale, che per l'organizzazione si è rivolto a società del settore. Per ogni evento abbiamo erogato regolare bonifico tracciabile sul conto corrente che abbiamo aperto su Banca Etica". La distribuzione del materiale elettorale? "Figuriamoci se me ne potevo occupare personalmente io, che ero candidato sindaco. Anche in questo caso abbiamo conservato i bonifici con i pagamenti alle società di volantinaggio".

Le dazioni di denaro? "In questo caso il pentito Tantillo riferisce circostanze accadute sempre a quattro occhi, senza testimoni, quando è notorio che in quella campagna elettorale non avevo mai un attimo di solitudine. Figuariamoci poi se, visti i risultati delle urne al Borgo Vecchio, in cui ho preso il 30% in meno dei voti delle mie liste; mentre il mio sfidante ne ha presi il 225% in più, sarei ritornato a chiedere aiuto per le Regionali". Per quanto riguarda le dichiarazioni del presunto secondo pentito, Ferrandelli tiene a precisare che i fatti "non si riferiscono al 2012, ma ad un convegno del 2013 organizzato ad Altavilla di cui conservo anche le foto con tanto di data". 

Toccherà adesso ai magistrati verificare tutta questa massa d'informazioni. "Solo se venissi condannato mi farei da parte - afferma Ferrandelli - ma so di essere innocente". La vicenda giudiziaria si lega inevitabilmente con la "partita" politica che l'ex deputato regionale del Pd sta giocando per la corsa a Palazzo delle Aquile. "Fare politica in questa città è molto dura - aggiunge - chi decide di stare per strada rischia di avere anche degli incidenti come quelli che mi sono capitati in prima persona. Forse a qualcuno dava fastidio il mio impegno antimafia al Borgo Vecchio, dove per anni ho fatto il volontario e recentemente ci sono tornato per il progetto 'Testimone di legalità' che si è volto in una scuola del quartiere".

Così Ferrandelli che, a proposito del pentito Tantillo, dice: "Sfido qualunque ragazzo della mia generazione a dire che non ha mai preso una bibita nel chiosco della sua famiglia. Non potevo immaginare che fosse mafioso a quel tempo, per me era solo un commerciante, tra i più noti del Borgo Vecchio. Ciò fa capire quanto sia pericolosa questa città".

Malgrado tutto, Ferrandelli non è disposto di arretrare un centimetro sulla sua candidatura: che ribadisce essere politica e non civica. Ma soprattutto conferma la strategia lanciata in occasione della sua discesa in campo, datata 22 luglio 2016. "Il programma elettorale che abbiamo costruito assieme ai palermitani è a disposizione di tutte le forze politiche. Porte aperte a tutti, ma senza bandiere di appartenenza". Tradotto sì ad esponenti politici di vari schieramenti, no ai simboli. E per sottolineare il concetto, Ferrandelli usa una metafora calcistica: "Chi sta con noi gioca per la Nazionale, che è Palermo, e non per una squadra di club. Per questo, pur rispettando la storia di tutti, ho chiesto a chi vuole sostenermi di togliersi la maglietta del partito. Non potrà esserci il simbolo di Forza Italia, né quello del Pd o grillino. Non posso mortificare un'identità con un'altra identità. Il mio è un progetto multidentitario".

"Non sono in corsa per partecipare, ma per vincere. Ed è quello che ho intenzione di fare", rimarca il candidato sindaco. Su Ferrandelli è pronta a convergere Forza Italia, le parole di Gianfranco Miccichè nei giorni scorsi sono state abbastanza esplicite. Ferrandelli è gradito anche a Saverio Romano ed ai cuffariani. Proprio Totò Cuffaro, ex presidente della Regione, è stato tra i primi a fare l'endorsement a Ferrandelli. Ed oggi che il candidato de "I Coraggiosi" è invischiato da un'indagine giudiziaria, più d'un osservatore politico si è affrettato a ipotizzare che il famoso endorsement gli abbia nociuto. Della serie adesso "possiamo dargli addosso". "Spero che non ci sia nessuna correlazione tra le dichiarazioni di Cuffaro nei miei confronti e l'inchiesta della magistratura: sarebbe pericoloso e allarmate. Da un punto di vista politico mi può fare solo piacere rievere degli apprezzamenti trasversali. Non ho mai votato Cuffaro né sono stato cuffariano, ma non posso impedirgli di fare valutazioni. In tanti lo hanno seguito, tra questi ce ne sono alcuni come Totò Cardinale che adesso si sono schierati con Orlando. Inoltre posso dire senza ombra di smentita che ci sono più cuffariani nella Giunta Crocetta che nel mio comitato elettorale.

"Siamo in una fase politica 'liquida' - conclude Ferrandelli - c'è una crisi di rappresentanza dei partiti, che via via si stanno scomponendo. Il cittadino vive un momento di smarrimento, non si riconosce nei partiti, ragion per cui terrò la barra dritta sulle cose da fare per la città. Vado avanti con convinzione: non mi sarei mai aspettato così tanto affetto e un'opinione pubblica così matura come in questi giorni, anche da parte dei miei avversari".

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