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Martedì, 19 Marzo 2024
Elezioni regionali 2022

Metà movimento e metà partito, De Luca e Giarrusso lanciano Sud chiama Nord: "Noi correremo in ticket"

Presentati all'Ars nome e simbolo del nuovo soggetto politico che esordirà alle Regionali. "Già 16 i parlamentari in carica che hanno chiesto di aderire al nostro progetto, ma non candideremo uscenti". Stoccate agli avversari: "Musumeci vuole tre seggi". Miccichè? "Lo sfratto esecutivo si sta avvicinando". Il M5S? "E' finito, con Conte è un'autocrazia"

Un po' partito e un po' movimento popolare: Cateno De Luca e Dino Giarrusso lanciano Sud chiama Nord, il nuovo soggetto politico che esordirà alle elezioni regionali. Nome e simbolo sono stati presentati all'Ars, nel corso di una conferenza stampa in cui l'ex sindaco di Messina e l'eurodeputato fuoriuscito dal M5S, che correranno in ticket, non hanno risparmiato stoccate agli avversari. 

"Poche chiacchiere e molti fatti: il movimento politico 'Sud Chiama Nord' coinvolgerà nuovamente i cittadini, oggi più che mai disamorati dal teatrino dei partiti vecchi e nuovi, per liberare insieme l’Italia, partendo dalla Sicilia", hanno detto De Luca e Giarrusso, oggi assieme al deputato regionale Danilo Lo Giudice e alla ex Iena Ismaele La Vardera.

Giarrusso sarà il segretario nazionale e De Luca il coordinatore; La Vardera, candidato alle regionali, il presidente del partito. "Sarà un movimento popolare ed al tempo stesso un partito - hanno spiegato - che, ispirandosi ai principi autonomistici e federativi dei territori, vuole definire ed attuare un concreto 'patto di solidarietà Sud-Nord', integrando un nuovo quadro di politiche nazionali ed europee finalizzate ad eliminare le sperequazioni sociali economiche ed infrastrutturali tra il meridione ed il resto dei territori europei che non rendono competitivo il Sistema Italia. Nessuna guerra tra Sud e Nord, noi vogliamo fare capire che un Meridione forte fa bene a tutta l'Italia e anche alle imprese del Nord".

Sud Chiama Nord ha già iniziato interlocuzioni con altre forze civiche e associazioni presenti in tutte le regioni italiane, allo scopo di federare e compattare tutte quelle realtà politiche avulse dai partiti di centrodestra e centrosinistra. Secondo De Luca e Giarrusso, "sarà fondamentale il rapporto con sindaci, consiglieri e amministratori locali: sono loro la prima presenza istituzionale, e con loro la politica 'alta' deve collaborare, non rendergli la vita difficile come ha fatto negli ultimi decenni. Non è un caso se abbiamo appena stravinto a Messina con Federico Basile, e se il progetto per le regionali si chiama "Sindaco di Sicilia": tantissimi sindaci hanno già aderito a questo progetto di liberazione. In Sicilia alle Regionali andremo in ticket: sono già migliaia le richieste di adesione, sia da chi vuole per la prima volta impegnarsi personalmente, sia da chi è rimasto deluso da altre esperienze, destra sinistra e Cinquestelle, scappando a gambe levate da un sistema incancrenito".

Il primo siluro, in conferenza stampa, lo ha sganciato Giarrusso. "La Corte dei conti ha inviato al viceministro Laura Castelli la richiesta di chiarimenti in merito all'incarico conferito al Mef a Santino Lo Porto. Sapete chi è Lo Porto? Il marito di Azzurra Cancelleri e cognato del viceministro Giancarlo Cancelleri. Un incarico con un compenso di 65 mila euro all'anno. Dopo questa comunicazione dei magistrati contabili la viceministro ha annullato la nomina. Ecco la 'banda Bassotti' della politica contro cui noi lottiamo".

A rincarare la dose ci ha pensato De Luca, spostando il tiro sul presidente dell'Ars e coordinatore regionale di Forza Italia Gianfranco Miccichè: "Mi dicono che sia un po' incazzato perché ho svelato le sue pie donne, pare si sia innervosito. E oggi, quando sentirà che ho anche anticipato che non sarà più rieletto al Parlamento siciliano, immagino sarà incazzato al cubo. Per lui si sta avvicinando lo sfratto esecutivo, può uscire dal cilindro tutte le donne che vuole e procedere con tutte le alchimie... Dovendo salvaguardare la sua posizione personale per lui qualunque strategia va bene pur di rimanere presidente del Parlamento siciliano o, in subordine, vista la sua frequentazione con la Monterosso, l'assessore ai Beni culturali. Qui ovviamente il problema è la salvaguardia della loro posizione, ma noi non ci faremo suggestionare".

Poi l'attacco al governatore dell'Isola: "Noi lo abbiamo detto e lo ripetiamo che ovviamente vogliamo che Nello Musumeci venga ricandidato perché lo vogliamo battere sul campo. Ma lui ormai si è affidato alla 'Formula 3', che non è una macchina, ma tre seggi: uno per lui, uno per Razza e uno per il suo segretario particolare. Lui ha detto una sola verità nella sua ultima conferenza stampa, cioè che non si 'venderà' politicamente mai per un seggio a Roma, perché effettivamente lo farà per tre seggi".

E ancora: "Alle prossime regionali - ha aggiunto De Luca - prenderò una valanga di voti disgiunti. Ormai qualunque personaggio viene preso per candidarlo alla presidenza della Regione. E' la teoria del 'pastazzo'. Sapete cosa è? E' il cibo che si dà ai maiali, fatto di materiali di scarto, agrumi e altro. Qui siamo di fronte alla strategia del pastazzo: nomi di candidati che vanno bruciando fino a quando arriveranno agli scarti. E gli scarti porteranno a una brutta fine. In piccolo è quello che è successo a Messina".

De Luca ha annunciato che alle Regionali non verrà candidato nessun deputato uscente, "anche se già 16 parlamentari oggi in carica di tutto l'arco costituzionale hanno chiesto di aderire al nostro nuovo progetto. Abbiamo detto 'no': il 70% degli inquilini di Palazzo dei Normanni non sarà di nuovo in parlamento. Neppure Miccichè ci sarà. Saranno disoccupati e ognuno dovrà tornare a fare un mestiere, sempre che lo abbia... Nel nuovo parlamento regionale ci saranno almeno dieci sindaci", ha puntualizzato De Luca, e a proposito dei parlamentari uscenti destinati a non ottenere più uno scranno all'Ars ha aggiunto rivolgendosi al deputato di Sicilia Vera Lo Giudice: "Per fortuna che c'è il reddito di cittadinanza, anzi lancio questa proposta: Danilo vedi se in questo scorcio di legislatura è possibile pensare a qualche forma di cassa integrazione per il 7% dei tuoi colleghi che non saranno rieletti. Secondo me questa passerà all'unanimità".

Da Giarrusso invece l'affondo sul M5S: "Non è finito con la scissione di Di Maio, direi anzi che quella scissione è avvenuta perché il movimento era finito. Il M5S è finito quando ha abbandonato i territori e ha isolato le persone che come me si sono battute quando è diventato un'autocrazia. Oggi non è un movimento politico: c'è una persona, Conte, che decide tutto: nomina i suoi vice, i comitati, i referenti regionali e territoriali, circa 230 nomine tutte personali. Il M5S doveva essere, ed era stato, una forza dei cittadini. E' finito quando ha ucciso la democrazia diretta e quando è scomparso dai territori".

Sud chiama Nord incassa il sostegno anche del critico d’arte Vittorio Sgarbi: "Seguo con interesse il tuo progetto perché la politica è rovinata dalla stessa politica e dall’antipolitica come dimostra la scelta di Di Maio che ha abbandonato il Movimento 5 stelle, perché quel progetto è stato stravolto dall’idea di partenza”, ha detto Sgarbi in videocollegamento rivolgendosi a De Luca, che ha presentato le prime due liste a sostegno della sua candidatura a governatore in Sicilia. Una delle due liste porta il nome: Sicilia Vera-Rinascimento Sgarbi. "Quello che occorre è passione ed entusiasmo e la tua è una follia lucida che ha portato alla vittoria a Messina del tuo candidato. Tu sei l’espressione di un anti-potere per eccellenza in nome della libertà e della giustizia", ha concluso Sgarbi.

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