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Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni regionali 2022

Corsa alla Regione, Schifani alla sua prima uscita pubblica: "Forza Italia ha lottato contro la mafia"

Il candidato del centrodestra alla poltrona più alta di Palazzo d'Orleans a Catania: "Siamo il partito liberale del garantismo, della libera concorrenza, che si batte contro ogni forma di criminalità organizzata e che ha approvato leggi per combatterle". No comment sul "Sistema Montante"

"Oggi comincia la mia campagna elettorale, è la prima volta che Forza Italia indica un candidato alla presidenza della Regione siciliana e la vostra presenza mi incoraggia". E' quanto dichiara l'ex presidente del Senato Renato Schifani, candidato alla presidenza della Regione siciliana per il centrodestra, durante la sua prima presentazione ufficiale alla stampa a Catania. 

Ci sono 25 giorni di tempo in cui "Forza italia deve spiegare che si può contare su un partito responsabile come il nostro - spiega Schifani - tante volte abbiamo fatto un passo indietro per garantire l'unità della coalizione, siamo il partito liberale del garantismo, della libera concorrenza, che si batte contro ogni forma di criminalità mafiosa, che ha avuto il coraggio di approvare delle leggi che contrastano la mafia".

Circostanze, queste, che per Schifani devono essere spiegate agli elettori. "Chi si riempie la bocca si deve sfidare: 'Il tuo partito che leggi ha fatto contro la mafia?'", incalza Schifani. Per poi passare all'organizzazione della Giunta in caso di vittoria del centrodestra. "Se dovessi vincere - prosegue il candidato presidente - la giunta rispetterà la coalizione, perché Berlusconi mi ha insegnato ad ascoltare e a prendersi le proprie responsabilità e poi decidere". "Su questo vi assicuro che la giunta sarà formata da assessori competenti, non voglio tuttologi - è il diktat di Schifani - Non mi imporrò, ma darò delle indicazioni perché dobbiamo partire subito". 

Così, tra applausi scroscianti e una sfilza di nomi, alla presenza di circa duecento persone, a fare gli onori di casa è il segretario regionale Marco Falcone. "Questo è il primo appuntamento pubblico che Forza Italia tiene a Catania alla vigilia del rinnovo dell'Assemblea regionale siciliana - apre l'incontro Falcone - Ci presentiamo a questo appuntamento con il presidente emerito del Senato Renato Schifani, capolista nel collegio di Catania". Una lista, quella del collegio etneo, che per gli azzurri "si candida a essere prima in questa competizione elettorale". Seduti accanto a Falcone, oltre a Schifani, ci sono anche i candidati alle Nazionali. C'è Stefania Prestigiacomo, già tre volte ministro con il governo Berlusconi (due volte al ministero delle pari opportunità e una alle politiche agricole), attualmente candidata come capolista al Senato della Repubblica. "Abbiamo fatto un sondaggio - dice Falcone - e Stefania ha trionfato in termini di apprezzamento e popolarità". Meno nota - lo dice lei stessa durante la propria presentazione - c'è anche Urania Papatheu, candidata alla Camera dei deputati.

Ci sono poi i candidati all'Ars Nicola D'Agostino e l'uscente Alfio Papale. "Una lista articolata", quella di Forza Italia, la definisce Falcone. Che ha un solo obiettivo: puntare a essere la prima in Sicilia. "Abbiamo l'onore di avere scelto come presidente la persona migliore di Forza Italia - chiosa Prestigiacomo - che oltre ad essere un carissimo amico per anni di militanza e per età ed esperienza, è un dono e un'opportunità per la nostra terra e Fi non se la farà scappare". Pochi i richiami alla coalizione che dovrebbe sostenere Schifani: un breve cenno alla collaborazione con la Lega, ma nessun riferimento a Fratelli d'Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni che poche ore dopo ha ospitato Schifani al proprio incontro pubblico alle Ciminiere. "Siamo felici che oggi la Lega Nord abbia un'ispirazione nazionale, abbiamo fiducia in Matteo Salvini", è la posizione di Prestigiacomo. 

"Siamo una coalizione e fuori da qui parliamo di unità del centrodestra", prosegue. "Renato ha il dono della capacità di ascolto, mettiamoci al lavoro dal 25 mattina, pancia a terra - continua - Spero di potere essere a Palazzo Madama, perché se non ci fossimo noi, il M5S riempirebbe di nuovo il Parlamento di personaggi inutili". Ma la sfida, per Prestigiacomo, non sarebbe scontata. "Lo scopo è irrobustire Forza Italia, molti nostri elettori guardano a Calenda e Renzi come un'aria più fresca e nuova, ricordiamoci di spiegare loro che il voto a quell'area è un voto sprecato - conclude - Il voto moderato deve andare a Forza Italia e alla coalizione di centrodestra".

Lo attendiamo a chiusura della conferenza stampa, per porre qualche altra domanda. "Il presidente non risponde a domande sul 'Sistema Montante' perché ha già risposto una volta", dicono dal suo staff. Schifani non ha alcuna intenzione di ritornare sull'inchiesta che lo vede accusato di rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento nell'ambito del procedimento incardinato sulla commistione di poteri istituzionali, mafia, antimafia, politica e forze dell'ordine. 

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