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Elezioni regionali 2022

Musumeci in bilico, aria di addio: giovedì comunicherà la sua decisione

Il governatore incontrerà la stampa nella Sala Alessi di Palazzo d'Orleans per rendere note le proprie scelte in relazione alle prossime elezioni regionali. Cateno De Luca: "Si vuole dimettere subito, oggi tenta di mostrare i muscoli che non ha"

Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci incontrerà la stampa giovedi 23 giugno, alle 10.30, nella Sala Alessi di Palazzo Orleans, per rendere note le proprie decisioni in relazione alle prossime elezioni regionali. Lo annuncia una nota della Regione Siciliana.

Secondo rumors che sono affiorati ieri il governatore sarebbe pronto a fare un passo indietro e rinunciare alla ricandidatura a Palazzo Orleans. Il colpo di scena è arrivato durante l'inaugurazione della mostra "Agata. Dall’icona cristiana al mito contemporaneo", che si è svolta a Catania, dove Musumeci per la prima volta ha evocato l'ipotesi di gettare la spugna: "La Regione Siciliana ha fatto molti interventi anche nel settore della cultura e per quelli che non sono finiti ci sarà il mio successore" perché, ha aggiunto, "io toglierò il disturbo". In base a quanto è trapelato da un incontro avuto al Palazzo Esa di Catania con gli assessori Messina, Falcone e Razza, Musumeci avrebbe manifestato l'intenzione di non ricandidarsi alle Regionali, provato dalle fibrillazioni interne alla coalizione di centrodestra e dagli attacchi subiti, l'ultimo da parte di Gianfranco Miccichè che dopo l'elezione di Lagalla a sindaco di Palermo ha ribadito il suo "no" a un Musumeci bis. 

Intanto nelle scorse ore è arrivato anche l'intervento di Silvio Berlusconi: "Il centrodestra ha bisogno di essere unito, senza perdersi in questioni sterili come la discussione sulla futura leadership - ha detto -. Dove siamo riusciti a farlo, come a Palermo, abbiamo dimostrato di rappresentare la maggioranza naturale degli italiani. Dove ci siamo divisi, dove sono prevalsi - mai per nostra iniziativa - motivi di contrasto locali, abbiamo fatto un regalo insperato alla sinistra. Quella stessa sinistra che il crollo dei Cinque Stelle rende lontana da qualsiasi ipotesi di vittoria elettorale nel paese". Parole che si possono appunto leggere anche in ottica regionale, alla luce dei contrasti interni al centrodestra che potrebbero portare Musumeci a non ricandidati.

E Musumeci è sempre il "bersaglio preferito" di Cateno De Luca. Il leader di Sicilia vera non crede alle dichiarazioni di resa del governatore. Anzi, le interpreta piuttosto come un tatticismo. “Ancora una volta – afferma De Luca - l’analisi che avevo affidato solo pochi giorni fa alla stampa in merito alla posizione politica di Nello Musumeci si è rivelata assolutamente aderente alla realtà dei fatti. Nello Musumeci oggi tenta di mostrare i muscoli che non ha, provando a ricattare la banda bassotti politica. Non ritira la sua candidatura ma si vuole dimettere subito anche da governatore della Sicilia. Ultimo disperato tentativo da parte del presidente che cede al colpo di grazia che il risultato elettorale di Messina gli ha inferto.”

De Luca, lo scorso 15 giugno, nel corso di una conferenza stampa che ho convocato a Palermo aveva detto che Musumeci sarebbe stato abbandonato anche da Giorgia Meloni. “Una profezia che si è avverata nonostante molti non lo credessero possibile – è l’analisi -. Oggi, solo e inchiodato alle sue responsabilità, tenta un’ultima forzatura per provare a salvare il banco che però ormai è saltato. Sicilia Vera, prosegue De luca, sostiene Musumeci. Noi siamo per la sua ricandidatura. Non gli consentiremo di fuggire senza aver dato conto del suo fallimento politico ai siciliani. Quest’ultima mossa non fa che confermare quanto sia politicamente vigliacco. Noi vogliamo che Musumeci resti al suo posto fino al 6 novembre e che si presenti al popolo siciliano mostrando cosa ha fatto e cosa soprattutto non ha fatto. Fuggire adesso, caro Nello non ti assolverà dalle tue responsabilità. Noi, conclude De Luca, siamo sempre pronti con la cintura ai fianchi e con le lanterne accese!”.

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