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Movimento 5 Stelle, i periti confermano: "Elezioni Palermo, quelle firme sono false"

L'esame calligrafico conferma le presunte irregolarità che i grillini avrebbero commesso nella raccolta delle firme. Miceli (Pd): "Eppure quei bravi ragazzi dicono di non sapere... Onestà? Omertà"

Ancora il Movimento 5 Stelle nel mirino. Le Iene restano "incollate" al caso delle firme false alle elezioni amministrative del 2012 a Palermo. Dopo il primo servizio mandato in onda la settimana scorsa, Filippo Roma, ha indagato di nuovo sulle presunte irregolarità che i grillini avrebbero commesso nella raccolta delle firme, scoprendo altro materiale scottante. Tutto è partito da una segnalazione anonima, dopo che le prime indagini della Digos, risalenti al 2013, erano state archiviate. Le Iene però adesso sono venute in possesso di documenti inediti. 

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E' Giovanni Pintagro, attivista della prima ora, che ha accesso la miccia. Assicura di aver visto con i suoi occhi le persone che falsificavano le firme: una parlamentare (Claudia Mannino) e una collaboratrice del M5S all’Ars (Samantha Busalacchi). L’errore riguarda l’allora candidato Giuseppe Ippolito, che secondo i fogli inviati alle Iene è nato a Palermo il 19 agosto 1987 mentre in realtà il suo luogo di nascita è Corleone. Pintagro fa i nomi di tutti i presenti nel giorno della presunta falsificazione: Riccardo Nuti, Giulia Di Vita, Claudia Mannino, Chiara Di Benedetto.

Il servizio andato in onda ieri sera ha mostrato che alcuni dei firmatari hanno constatato l'autenticità delle firme presenti sui moduli in possesso delle Iene, mentre non riconoscono come proprie le firme sui moduli depositati dal Movimento 5 Stelle. Si tratta di moduli, all'apparenza originali, della raccolta di firme a sostegno dei candidati del M5S per le elezioni di quattro anni e mezzo fa. C'è un barista, ad esempio, che assicura che quegli "autografi" sono falsi. Quindi la "sentenza" da parte di due esperti grafologi del tribunale di Milano: su 50 firme sono false certamente una trentina, mentre una quindicina sono probabilmente false e su cinque bisognerebbe approfondire l’indagine.

"Spazio" anche per una vera e propria collutazione nell'atrio di una caserma dei carabinieri. Roma ha seguito il cancelliere del tribunale, Giovanni Scarpello, per chiedere "lumi" sui presunti firmatari. Il cancelliere si è però rifugiato in caserma, dalla quale gli autori del servizio sono stati poi cacciati. A farne le spese è stata una telecamera.

E su Twitter Carmelo Miceli, segretario provinciale del Partito democratico di Palermo, è andato giù duro: “Riccardo Nuti, Claudia Mannino, Beppe Grillo nonostante la vostra omertà, le Iene hanno scoperto che le firme sono false. Centinaia di firme false e i bravi ragazzi del Movimento 5 Stelle, dal 2012, dicono di non sapere. Onestà? Omertà!”. E poi l'hastag: "#vergognaa5stelle". 

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