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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Elezioni in Sicilia, riflessioni di Dario Miccheli

Il parere del Segretario Generale del Sindacato Sicel sul risultato della tornata elettorale nell'Isola

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Ieri sera ascoltavo e vedevo le varie trasmissioni televisive riguardanti le elezioni siciliane e mi sono commosso. Era incredibile vedere che i convenuti riflettevano su tutto l'accaduto, senza prendere in considerazione il vero dato obbiettivo, la caduta, prevista e prevedibile , della credibilità dei politici, l'astensionismo.

Quanto rumore fa il silenzio di chi cova il rancore? Quanto forte è il vento che tira quando il silenzio disperato diventa negazione? Quanto è forte la rabbia di chi abiura il diritto di scegliere, catalogando il tutto come drammaticamente uguale? Questa è la chiave di lettura di quello che è successo in Sicilia, un voto politico chiaro e forte, un no totale senza remissioni un messaggio senza possibilità di riscatto, avete stufato e non solo per la messe del movimento cinque stelle ma, soprattutto, per l'astensionismo.
 
Tutti bocciati, tutti senza futuro i politici di mestiere, con un vincitore che non sa come governare e un'opposizione che è comunque delegittimata da quasi il sessanta percento di astensioni. Il popolo non perdona l'incapacità e le ruberie, la recessione e la disoccupazione, la mancanza di futuro non solo per chi vorrebbe lavorare, ma anche per chi ora lavora.
 
Nei programmi dei partiti non c'è vera soluzione ai problemi di chi è disoccupato e di chi, pur lavorando, non arriva più a fine mese. Le elezioni siciliane sono il primo atto di vendetta del popolo nei confronti di chi è stato solo capace di abiurare ai loro poteri e li ha sottoposti a subire quella pressione fiscale che ci sta uccidendo, è assurdo morire di tasse, il governo monti e il drammatico, trasversale appoggio di maggioranza e opposizione al governo tecnico, ha dimostrato l' incapacità dei partiti a guadagnarsi gli esosissimi stipendi parlamentari, dimostrando l'inutilità degli stessi e ha scatenato negli elettori, la voglia di mandarli finalmente a lavorare sul serio e non sulle nostre tasche e sulle nostre vite come hanno fatto fino ad ora.
 
Si è alzato il vento, non si fermerà, spazzerà via tutte le fogli morte di questa repubblichetta di vassalli e valvassori, di corrotti e corruttori, eliminando la possibilità di vivere alle spalle dei cittadini, il vento tira e s'ingrossa come un mare in tempesta, come un uragano omicida pronto ha purificare il marcio spazzandolo via.
 
Vento di popolo, vento di Dio.
 
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