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Elezioni comunali 2022

Berlusconi in campo per l'unità del centrodestra: "Divisi si perde, presto incontro con Fdi, Lega e altri partiti"

"Bisogna individuare candidature condivise". Il leader di Forza Italia interviene per ricompattare la coalizione e chiama Giorgia Meloni. Ma Cesa (Udc) insiste su Lagalla: "Sarebbe un'esclusione politicamente immotivata. Condivisibile posizione Fdi su Musumeci"

Silvio Berlusconi, leader nazionale di Forza Italia, scende in campo per l'unità del centrodestra in vista delle Comunali a Palermo e delle successive elezioni Regionali in autunno. Nel suo intervento - che arriva dopo la presentazione della candidatura a sindaco di Francesco Cascio (sostenuto al momento da Forza Italia, Lega, Noi con l'Italia e Coraggio Italia), ma non da Fratelli d'Italia e Udc - l'ex premier annuncia un vertice nazionale con i big della coalizione.

"Sono stato da più parti chiamato ad intervenire sulle candidature alle elezioni siciliane - ha fatto sapere in una nota Berlusconi -. Mi sembra che la cosa fondamentale sia essere uniti, perché uniti si vince, divisi si perde. Credo quindi che ci debba essere al più presto un incontro tra noi, Fratelli d'Italia, la Lega e le altre forze politiche del centrodestra per individuare e decidere delle candidature condivise".

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Era stato, tra gli altri, anche il coordinatore regionale di Forza Italia Gianfranco Miccichè a sollecitare un vertice dei leader del centrodestra. "Dobbiamo lavorare tutti per favorire un incontro tra Berlusconi, Salvini, Meloni e Cesa - aveva detto ieri Miccichè -. Finora sono stati fatti solo vertici bilaterali ed abbiamo sbagliato. Tutti i partiti siedano allo stesso tavolo".

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Subito dopo Ignazio La Russa di Fratelli d'Italia fa sapere che "Berlusconi ha chiamato Giorgia Meloni per prospettare una conference call di vertice con anche Matteo Salvini". Fratelli d’Italia ha quindi rinviato di qualche ora "il previsto annuncio di convergere su altre candidature, che siamo pronti a discutere solo nel caso in cui la coalizione dimostrasse di mettere al primo posto la sua unità rispetto agli egoismi, lavorando su un quadro complessivo che punti alla vittoria del centrodestra e non agli egoismi di partito. Per noi, nello specifico, non vi è ragione di discutere la ricandidatura di Nello Musumeci, presidente della Regione uscente apprezzato dai siciliani per la sua concretezza e la sua onestà. Ancora una volta dimostriamo di essere i più convinti sostenitori del centrodestra unito, ma ribadiamo la nostra indisponibilità ad accettare diktat incomprensibili e strategie che abbiano come conseguenza la vittoria delle sinistre".

Poco prima Licia Ronzulli, vicepresidente dei senatori di Forza Italia e responsabile del movimento azzurro per i rapporti con gli alleati, chiede al resto della colaizione di "non guardare solo agli interessi di partito". "Il centrodestra - ha spiegato, rispondendo a La Russa - per noi, che siamo il partito che lo ha fondato, è una scelta irrevocabile. Il presidente Silvio Berlusconi per 25 anni ha guidato la coalizione creando armonia, rinunciando, quando era necessario, a qualcosa in favore degli alleati. A queste elezioni amministrative abbiamo raggiunto accordi in quasi tutte le città, ma ancora ne mancano alcuni soprattutto in Sicilia. C'è ancora tempo per ritrovare concordia e aiutare i cittadini a conoscere la nostra buona amministrazione: sono fiduciosa. L'unità, però, non si ottiene con strappi e ultimatum ma facendo un passo indietro rispetto alle ambizioni di partito. Sono certa che il presidente Berlusconi saprà condurre ancora una volta il centrodestra sulla strada della collaborazione, dell'ascolto, dell'unità: ci accomunano idee e valori. Ricordarlo significa vincere".  

Ma il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, insiste su Roberto Lagalla: l'ex rettore è assieme a Carolina Varchi di Fdi e l'autonomista Totò Lentini costituisce un trittico dei candidati di centrodestra alternativi a Cascio. "L'unità del centrodestra è anche per noi un valore da difendere. A Palermo - ha ricordato Cesa - avevamo condiviso, prima di renderla pubblica, l'indicazione di una personalità cittadina, autorevole al punto da non potere essere etichettata in termini di appartenenza partitica, il prof. Roberto Lagalla. Al riguardo, ci siamo sempre confrontati alla luce del sole e mai nessuno aveva posto, non solo veti, ma neanche dubbi. Ora emergono differenziazioni e cambiamenti di opinioni. Legittimi. Ma non ci si può chiedere di rinunciare alla candidatura di Roberto Lagalla che, a questo punto, subirebbe un'esclusione, non solo politicamente immotivata, ma anche incomprensibile per l'elettorato".  

"Sappiamo che, intorno a Lagalla, coerentemente dimessosi da assessore regionale e già da tempo in campagna elettorale, stanno crescendo entusiasmo e consenso, anche da parte di forze sociali ed economiche della città di Palermo. Pur condividendo le preoccupazioni di quanti temono possibili divisioni, è tuttavia necessario ribadire - ha aggiunto il leader centrista - che l'unità può essere conseguita solo agendo con umiltà e nel rispetto di tutti. In questo contesto rientra anche il dibattito in corso, in seno ai partiti della coalizione, per l'imminente rinnovo della presidenza della Regione Siciliana al quale legittimamente aspira il presidente uscente, Nello Musumeci, e la cui conferma è ritenuta prioritaria da Fdi".

"La posizione di questa fondamentale componente del centrodestra è condivisibile - ha concluso Cesa - anche in relazione al lavoro ben svolto, nel corso della legislatura, dal governo regionale. Con questo spirito e confidando, da qui in avanti, in più costruttivi comportamenti all'interno della coalizione, rinnoviamo il sostegno a Roberto Lagalla e l'appello ad aggregare, intorno alla sua candidatura, ogni forza politica che, in opposizione alla sinistra, si riconosca nel suo progetto per Palermo. Auspichiamo, infine, che, sulla base di più adeguati momenti di confronto, possa ricostituirsi l'unità della coalizione preservando quanto, negli anni, ha saputo costruire il presidente Silvio Berlusconi".

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