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Giovedì, 21 Settembre 2023
Elezioni comunali 2022

Salvo Alotta candidato a Sala delle Lapidi: "La città deve tornare al centro del dibattito"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Dal posto che non si trova al cimitero all’acqua che manca nei rubinetti, dalle buche nelle strade agli impianti sportivi fatiscenti. Questi i temi su cui si concentra la seconda parte della campagna elettorale di Salvo Alotta, ex vicepresidente del consiglio comunale di Palermo che oggi è candidato a Sala delle Lapidi.

“Ogni giorno incontro decine di palermitani e tutti desiderano – dice Alotta – poter vivere in una città come le altre, in cui non si debba aver paura di camminare per strada, in cui potersi cimentare nello sport, in cui al dolore per la perdita di un proprio caro non si aggiunga quello dell’infinita attesa per un posto al cimitero. Il mio partito è la città perché è la città che deve tornare al centro del dibattito".

La campagna elettorale di Alotta si muove su due binari: quello del contatto personale e quello del web e dei social network. “E’ un dialogo e un confronto avviato con la città – spiega Alotta – In base ai problemi, mi confronto per trovare insieme soluzioni condivise e realizzabili. La politica deve tornare ad ascoltare, a toccare con mano i problemi quotidiani, a porre al primo posto l’esigenza di fornire risposte concrete”. Da qui alcune idee che confluiscono nel programma elettorale del candidato: un rafforzamento degli uffici cimiteriali, un nuovo forno crematorio in un nuovo cimitero, un controllo serrato sui cantieri per le nuove reti idriche, l’affidamento in somma urgenza della riparazione delle strade a imprese private, una nuova sinergia fra il pubblico e le associazioni sportive, l’apertura delle palestre scolastiche al quartiere. “Palermo ha tanti problemi, ma non arrendiamoci: dipende da noi, dalla nostra volontà di fare di Palermo una città ‘normale’. Chiedo a tutti una mano per voltare pagina, insieme”. Palermo merita di meglio e la domanda ovvia rispetto a quanto si sarebbe potuto realizzare ma non si è realizzato continua ad essere: ma perché non è stato fatto?”

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