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Corsa a sindaco, c'è anche Lagalla: l'ex rettore punta ad allargare il fronte centrista

L'esponente dell'Udc, attuale assessore regionale all'Istruzione, ha convocato per domani una conferenza stampa. Caos nel centrodestra, che rischia di frammentarsi ancora di più. Ogni partito ha il suo candidato, tensioni dentro Forza Italia

Forza Italia l'ha scaricato per puntare su Francesco Cascio. Roberto Lagalla però è comunque ugualmente intenzionato a scendere in campo nella corsa a sindaco, tanto da aver convocato domani alle 10,30 una conferenza stampa destinata a spaccare ulteriormente un centrodestra letteralmente nel caos.

A sostenere l'attuale assessore regionale all'Istruzione, che tempo fa aveva promesso di lasciare la Giunta Musumeci qualora si fosse candidato a sindaco, potrebbe non esserci solo l'Udc, a cui ha aderito lo scorso 30 settembre, tanto che Lagalla diomani dovrebbe presentarsi senza simboli di partito. Da uomo di centro in grado di aggregare consensi trasversali, infatti, l'ex rettore vorrebbe allargare il fronte dei moderati, che per ora ha espresso le candidature di Davide Faraone (Italia Viva) e Fabrizio Ferrandelli (Più Europa-Azione). Resta da capire in che modo, visto che sia Faraone sia Ferrandelli non hanno dato segno di marce indietro. Anzi, la candidatura di Ferrandelli è pure "freschissima" visto che è stata presentata mercoledì scorso alla presenza di Carlo Calenda.

Il quadro si presenta quindi parecchio frammentato, considerando che anche a destra ogni partito ha il suo candidato. Oltre a Cascio (in quota Forza Italia), ci sono Carolina Varchi di Fratelli d'Italia; Francesco Scoma per la Lega; Totò Lentini del Movimento per l'Autonomia e l'europarlamentare eletta con la Lega Francesca Donato come indipendente.

Un vero e proprio affollamento, che alimenta anche tensioni interne ai partiti. Come quelle in Forza Italia, dopo l'attacco frontale di Marco Falcone (altro assessore della Giunta regionale) al coordinatore dei berlusconiani (nonché presidente dell'Ars) Gianfranco Miccichè. La conduzione del partito in Sicilia da parte di Miccichè, che in questi mesi ha sostenuto proprio Lagalla, è stata definita "ondivaga" da Falcone. Che, in aperto dissenso da Miccichè, si è schierato per la ricandidatura del governatore Musumeci: "Dopo 4 anni e 4 mesi di governo con Forza Italia, partito di maggioranza, non può che essere espresso un giudizio positivo sul governo. Il presidente della Regione viene invece attaccato ma per questioni interne a Fi".

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