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Elezioni comunali 2022

Barbera attacca Miceli: "Prima incassa i voti dei partiti e ora si vuole svincolare, è questa la discontinuità?"

Dopo l'incontro tra Orlando e il candidato dell'area progressista, arriva la stoccata dell'ex direttrice dell'Ucciardone, in lizza da indipendente nella corsa a sindaco: "E' scollegato dalla realtà, nelle sue liste c'è chi ha disastrosamente amministrato Palermo negli ultimi anni"

Sganciarsi dai partiti. Il consiglio dell'uscente Leoluca Orlando al candidato sindaco dell'area progressista Franco Miceli provoca reazioni fra chi, in lizza per lo scranno più alto di Palazzo delle Aquile, sin dall'inizio ha scelto di correre senza partiti. E' il caso di Rita Barbera, convinta di essere "la più vera e la più lontana dai giochi di potere del palazzo".

"I candidati che fino a ieri hanno raccolto adesioni e consensi all’interno dei partiti - dichiara in una nota - oggi si considerano outsider, svincolati da quegli stessi partiti che gli hanno messo a disposizione il proprio serbatoio di voti, quello basato sui piccoli consensi e sulle grandi merci di scambio elettorale. Forse quei candidati hanno finalmente capito che i partiti, da cui sembrano rifuggire, sono inadeguati al nuovo modello di gestione necessario per Palermo ma nonostante questo ne rimangono legati a doppio filo".

Barbera punta il dito contro Miceli, che ieri ha incontrato Orlando e la sua Giunta al fine "di conoscere i problemi della città". In questo modo, sostiene l'ex direttrice del carcere Ucciardone, il candidato di Pd, M5S e Sinistra "dimostra ancora una volta la sua scollatura con la realtà della città. Avrà forse chiesto a Orlando e ai suoi assessori anche i suggerimenti per risolverli? Di sicuro la sua candidatura si dimostra essere sullo stesso solco dell'amministrazione Orlando, tant’è che nelle varie liste che appoggiano Miceli, ai primi posti, ci sono i candidati di sempre, compresi quelli che hanno disastrosamente amministrato Palermo negli ultimi anni portandola a uno dei punti più bassi della sua storia. Sarebbe questa la discontinuità sbandierata? Chi vogliono prendere in giro? Senza dubbio le cittadine e i cittadini palermitani che, ancora una volta, sono usati per i loro giochi di potere".

La composizione delle liste elettorali prima della definizione del programma, è per Barbera "un chiaro segno che i candidati non sono scelti sulla base di competenze. Manca il metodo e manca l’amore per questa città. I problemi di Palermo non possono essere risolti mantenendo la stessa linea perdente dell’amministrazione uscente che, fra qualche mese, dovrà lasciare Palazzo delle Aquile. I giochi in essere ci fanno però capire - conclude - che il loro vero obiettivo è uscire per rientrare subito dopo con le stesse funzioni. Questo rappresenta il fallimento definitivo della politica a danno delle palermitane e dei palermitani".

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