Estensione del "porta a porta" e premi per chi differenzia i rifiuti, Miceli: "Sì ai temovalorizzatori ma..."
Il candidato sindaco dell'area progressista presenta il suo programma per raggiungere il 50% di immondizia riciclata entro la fine del 2023. "Bellolampo va trasformata in polo tecnologico e la Rap deve assumere 700 operai da distaccare nelle circoscrizioni". Gli inceneritori? "Solo per la parte residuale"
Un nuovo corso per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, che si basa sull'estensione immediata del "porta a porta" ad ulteriori 200 mila residenti, l'introduzione di un sistema premiale per chi fa la differenziata, l'emancipazione dell'area di Bellolampo da discarica a polo tecnologico e il ricorso ai termovalorizzatori "solo per la quota residuale che non si può riciclare". Franco Miceli, candidato sindaco dell'area progressista, presenta il suo programma per portare Palermo fuori dall'emergenza rifiuti e raggiungere il 50% di raccolta differenziata entro la fine del 2023.
"Oggi - dice Miceli - la città è ferma al 19% e lo spazio in discarica è ridottissimo, motivo per cui riteniamo che questa sia una delle priorità da affrontare subito. C'è chi studierà dopo il problema, noi indichiamo già ora le soluzioni". L'obiettivo è ambizioso e per centrarlo, aggiunge Miceli, "servono 700 nuove assunzioni alla Rap, che adesso si ritrova con un organico sottodimensionato". Secondo l'impostazione del candidato del centrosinistra, bisogna creare distaccamenti della Rap in ogni circoscrizione e un centro comunale di raccolta in ogni quartiere. "Ai sei già operativi se ne dovrebbero aggiungere altri 20, più ulteriori 60 isole ecologiche. Chi conferisce i rifiuti nei Ccr e nelle isole ecologiche avrà una riduzione della Tari".
La riduzione della tassa sui rifiuti - pari al 30% della quota variabile per chi differenzia almeno 200 chili all'anno - è già prevista dall'art.10-lettera E del regolamento Tari approvato dal Consiglio comunale nel lontano 2013. In nove anni però l'amministrazione comunale non è riuscita a informatizzare la procedura che dalla pesatura dei rifiuti dovrebbe portare l'ufficio Tributi a calare lo sconto in bolletta. Un tema che investe l'efficienza della macchina comunale. Lo sa bene Miceli, che spiega: "Senza meccanismi di semplificazione e digitalizzazione non si va da nessuna parte. Questo progetto sui rifiuti, così come altre proposte, richiedono una riorganizzazione del Comune. Il software non è uno scoglio insormontabile: lo può benissimo fare ex novo la Sispi o si può reperire sul mercato".
"La disponibilita? dei fondi europei, tra Pnrr e Pon Metro, e di quelli nazionali e regionali non manca" prosegue Miceli, che conta di usarli per trasformare Bellolampo in polo tecnologico-energetico con quattro nuovi impianti: uno per gli ingombranti, un secondo per la valorizzazione e selezione di carta, cartone e plastica, un terzo che produca biometano dal trattamento dell'organico e infine la copertura delle vasche esauste con i pannelli fotovoltaici. "In alcuni casi progetti e risorse ci sono già; i tempi però sono vincolati alla celerità della Regione nel rilascio delle autorizzazioni".
La strategia gestionale passa anche dal decentramento dei servizi. Secondo Miceli, ogni circoscrizione dovrebbe avere un distaccamento della Rap. "Occorre accelerare verso una piu? veloce transizione ecologica e verso un’economia circolare basata su stili di vita sostenibili. Per questo e? imprescindibile la sensibilizzazione della comunita? cittadina tramite la partecipazione attiva e l’ascolto".
Miceli punta sulla raccolta differenziata spinta ma, a differenza di altri suoi alleati, non chiude ideologicamente ai termovalorizzatori. "Le statistiche - conclude - dicono che si può differenzare al massimo l'80% dei rifiuti. Il restante 20% o lo si conferisce in discarica o lo si porta nei termovalorizzatori. Visto che nelle discariche di spazio ce n'è poco, potrebbe essere utile usare i termovalorizzatori per la parte residuale. Il primo lotto della settima vasca dovrebbe vedere la luce a luglio e verrevve completata entro il 2023. La sua autonomia sarebbe però di 2-3 anni. La tecnologia dei termovalorizzatori è cresciuta moltissimo: la Regione ha deciso di farne due, non so con quali criteri siano state scelte Catania e Gela ma di certo bisogna uscire dalla logica delle discariche private che hanno fatto la fortuna di pochi imprenditori".