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Mercoledì, 4 Ottobre 2023
Elezioni comunali 2022

Comunali, Lagalla replica a Letta e Miceli lo attacca: "Sui voti della mafia e sul Reddito di cittadinanza mente"

Prosegue lo scontro fra l'alfiere del centrodestra e quello dei progressisti. L'ex rettore: "Una certa sinistra strumentalizza il tema della legalità, così da alimentare un clima d'odio molto pericoloso". L'architetto: "Cuffaro e Dell'Utri? Col primo si è abbracciato sul palco, al secondo è bastato un endorsement per far ritirare 4 candidati"

Continua il botta e risposta fra Roberto Lagalla e Franco Miceli. Ad accendere lo scontro stavolta sono le parole di Enrico Letta, segretario nazionale del Pd, che in un'intervista a La Sicilia ha detto: "Mi piacerebbe sentire Lagalla dire che i voti della mafia non li vuole, che gli danno orrore. Non lo fa e il suo silenzio è molto grave". 

Reddito di cittadinanza, Lagalla si smarca dal centrodestra: "Non va abolito"

"C'è una certa sinistra che sta strumentalizzando il tema della legalità, così da alimentare un clima d'odio molto pericoloso che auspico non debordi in violenza. Alcuni segnali che mi giungono sono preoccupanti". Questa la replica del candidato sindaco del centrodestra, che ha aggiunto: "Dispiace che anche il segretario del Pd Letta, che conosco e stimo, torni in maniera pretestuosa su un tema abbondante dibattuto e chiarito. Risale infatti a diverso tempo addietro il mio appello al 'non-voto' rivolto a tutti coloro, mafiosi e furbi, che pensano di ottenere da me qualsivoglia tornaconto. Ma, nel rispetto che nutro nei confronti del segretario del Partito democratico, repetita iuvant: questi voti li rifiuto, li ho sempre rifiutati. Lo dimostra la mia storia".

Dopo la replica a Letta, arriva l'attacco di Miceli nei confronti di Lagalla: "Mente ai cittadini e dimostra ogni giorno che le sue parole non hanno peso - ha sottolineato il candidato dell'area progressista (Pd, M5S, Sinistra Civica ed Ecologista) -. Allo stesso modo, mente quando dice di non volere i voti dei mafiosi. C’era un modo di dirlo, lanciando un messaggio inequivocabile, non accettare pubblicamente l’appoggio dei condannati per reati connessi alla mafia Cuffaro e Dell’Utri. Invece con il primo si sono abbracciati sul palco. Il secondo è bastato facesse un endorsement nei suoi confronti dall’hotel delle Palme perché si ritirassero 4 candidati del centrodestra. E lui non mi pare proprio abbia mai rifiutato questo gradimento. Lagalla è appoggiato da una accozzaglia litigiosa che non fa altro che impegnarsi in nomine e spartizioni di ruoli e poltrone che non avranno mai proprio perché non sta producendo neanche una proposta per Palermo, che ha fame di concretezza e impegni reali". 

Miceli bolla come "bugie" anche le dichirazioni di Lagalla sul Reddito di cittadinanza, emerse durante l'intervista di oggi con PalermoToday: "Mente quando dice che la sua parte politica apprezza il Reddito di cittadinanza, proprio mentre tutte le forze che lo sostengono lo vogliono abolire e lo bollano come 'cultura assistenzialista', 'metadone di stato', 'paghetta offensiva', 'soldi rubati da chi non fa una mazza'. Per non parlare di Schifani che proprio davanti a Lagalla ha definito “parassita” chi percepisce il reddito di cittadinanza. Il reddito di cittadinanza è una misura perfettibile ma fondamentale in questo momento di grande crisi economica e di avanzamento della povertà".

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