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Lagalla lascia l'assessorato e incassa l'endorsement di Musumeci nella corsa a sindaco

La delega all'Istruzione verrà presa temporaneamente dal governatore: "La sua uscita è una grave perdita per il mio governo, spero di poter tornare presto a lavorare con lui. La sua è una scelta d'amore". Il candidato rivendica i suoi risultati: "Condizioni migliori rispetto al 2017, ora chiamatemi professore"

Assomigliano tanto a un endorsement le parole di Nello Musumeci a Roberto Lagalla, che nei giorni scorsi ha annunciato le sue dimissioni da assessore regionale all'Istruzione per impegnarsi nella corsa a sindaco di Palermo: "La sua uscita è una grave perdita per il mio governo - ha detto il governatore - ma in politica la parola 'mai' non esiste e quindi continuo a sperare che per il futuro possano esserci mille altre occasioni per potere lavorare insieme, pur in ruoli diversi. Palermo è una città malata di carestia d'amore da parte di chi dovrebbe veramente amarla. Quindi la scelta di Roberto Lagalla (di correre come sindaco ndr) è una scelta d'amore". Temporaneamente sarà Musumeci a tenere la delega all'Istruzione.

Durante la conferenza stampa di ufficializzazione delle sue dimissioni che si è svolta stamattina a Palazzo d'Orleans Musumeci e Lagalla sono seduti uno accanto all'altro. "Lascio l'assessorato - afferma Lagalla - con la presunzione che sia in condizioni migliori del 2017. Continuerò il mio impegno come deputato e mi impegnerò nella campagna elettorale per Palermo. Spero che i partiti decidano presto". Poi rivendica i risultati ottenuti. dai “120 milioni spesi” all'aver “tenuto la formazione lontano dalle cronache giudiziarie”, dal contrasto alla povertà educativa (col calo della dispersione scolastica dal 24,3 al 19,4% alla riqualificazione dell’edilizia scolastica, fino ad arrivare alla difficile gestione dell’emergenza Covid. "Ora chiamatemi professore", conclude.

"Siamo qui - ha invece detto Musumeci - per rendere pubblicamente omaggio alla competenza, alla tenacia e alla signorilità del professore Roberto Lagalla che ho avuto il piacere e l'onore di avere componente del mio governo sin dal primo giorno. E sarebbe rimasto fino all'ultimo giorno del mandato se non avesse deciso di affrontare una sfida, che gli fa onore, che è quelle di correre per la sindacatura della città di Palermo. Io non mi occupo di vicende amministrative ma sono convinto di dover dire in bocca al lupo all'assessore. Sarò io a reggere l'assessorato all'Istruzione e alla formazione professionale per qualche tempo poi lo consegnerò al titolare che reggerà la delega fino alla scadenza del mandato". 

Il governo regionale resterà in carica fino al prossimo autunno, poi si toccherà andare alle urne. "Io sono uno dei fondatori di Diventerà Bellissima ma non sono il coordinatore - conclude il presidente della Regione - spetta a loro e alle altre forze politiche trovare una sintesi che io mi auguro il più vicino possibile perché la Sicilia è centrodestra nel suo comune sentire e non tenere conto di questo da parte delle forze politiche sarebbe un suicido. Quindi spero che trovino una convergenza sul candidato che si riterrà migliore". 

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