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Elezioni comunali 2022

Lagalla fra passato e futuro: "Con Orlando continuità su diritti e antimafia, ma bisogna voltare pagina sui servizi"

"Al sindaco uscente vanno alcuni meriti". Così l'ex rettore, atteso alla prova della prova della discontinuità sul piano amministrativo: "Comune in stallo, situazione dei conti drammatica. Riavvierò un rapporto con Roma". Lunedì l'insediamento. Tariffe Tari e aumento Irpef passeranno prima dal vecchio Consiglio

Nel passaggio di testimone con Leoluca Orlando, Roberto Lagalla raccoglie l'appello del sindaco uscente e promette di "salvare l'impronta internazionale e di grande tolleranza di Palermo, il rispetto dei diritti e il mantenimento della guardia sulle politiche contro la mafia". Al tempo stesso però spinge per "voltare pagina sulla qualità dei servizi erogati dal Comune e sulla vivibilità concreta della città".  

Le "affinità elettive" fra Orlando e Lagalla

Passato e futuro s'intrecciano all'indomani delle elezioni. "Al sindaco uscente Orlando vanno alcuni meriti, ci siamo sentiti ieri e ne abbiamo parlato" dice alla Tgr Sicilia il neo primo cittadino, che dovrebbe insediarsi lunedì. E' sul piano amministrativo che Lagalla è atteso alla prova della discontinuità: "Palermo mostra lacune nei servizi a causa di un momento di stallo dell'amministrazione comunale e per un indirizzo politico non sempre coerente ed efficace". 

Lagalla cerca il dialogo con le opposizioni: "Si superino le contrapposizioni"

Senza due bilanci, quello del 2021 e quello dell'anno in corso, la prima cosa da fare è "il riassetto della drammatica situazione economica del Comune. Il piano di riequilibro con lo Stato è in una fase di stallo: serve riavviare un rapporto con Roma e lo faremo subito dopo il mio insediamento. Fare chiarezza sui conti è un atto propedeutico necessario per passare alle altre emergenze e a un programma di interventi".

I tempi sono strettissimi: dopo la proroga del ministero dell'Interno, a fine mese scade il termine per l'approvazione del bilancio di previsione. Non solo. Entro giugno il Consiglio - quello vecchio, perché il nuovo non riuscirà ad insediarsi in tempo utile - è chiamato a vagliare due delibere importanti: le tariffe della Tari e il ritocco (all'insù) delle aliquote Irpef. Il dossier sull'aumento delle tasse rientra nella "eredità" della Giunta Orlando, che giocoforza finirà sul tavolo di Lagalla. Il vecchio Consiglio, che già l'ha bocciata, non sarebbe intenzionato a farla passare; mentre sulle tariffe Tari si potrebbe trovare un'intesa.

Staremo a vedere. Intanto, il sindaco lavora all'istituzione di un osservatorio sulla legalità, "già inserito nel mio programma elettorale", con l'obiettivo di esprimere "pareri su materie sensibili ai fini della corruttibilità ed esporre proposte sulla costante vigilanza antimafia". Sul fronte politico, Lagalla spera che "anche alle Regionali venga confermato il 'modello Palermo' con l'una sintesi unitaria nel centrodestra"; quindi ringrazia le forze politiche che lo hanno fatto eleggere: "Da parte di tutte ho apprezzato la determinazione e l'impegno con la quale hanno affrontato questa difficile campagna elettorale, sostenendo con i fatti un serio progetto di rinnovamento per la città, su molti fondamentali aspetti in forte discontinuità rispetto al passato".

"Un particolare riconoscimento - conclude - va all'Udc di Lorenzo Cesa, il primo partito a credere nella mia candidatura a sindaco di Palermo, per il continuo sostegno ricevuto e l'operoso lavoro sul territorio: ha contribuito in maniera importante al successo elettorale".

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