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Martedì, 3 Ottobre 2023
Elezioni comunali 2022

Punzecchiature, idee e un fuori programma: i candidati a sindaco si confrontano davanti a Lorefice

Prima del dibattito che si è tenuto ieri al Don Bosco c'è stato il monito dell'arcivescovo, che ha fatto da "padrone di casa": "Palermo porta i segni di forti squilibri sociali ed economici. Siete disposti a essere soci di questi martiri testimoni di questa città?"

Punzecchiature, seppure poche, il monito dell'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, e un fuori programma con una ragazza che distribuisce volantini e parla dell'emergenza climatica. Eccolo, il confronto tra i sei candidati a sindaco di Palermo, che si è svolto ieri sera al Don Bosco Ranchibile. Un evento organizzato da Lorefice e condotto da Luigi Perollo. 

Prima del confronto c'è stato il monito dell'arcivescovo: "Palermo - ha detto - il prossimo 12 giugno è chiamata al voto, in una data particolare, tra il 23 maggio e il 19 luglio, mentre ricorda il significato del martirio dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e degli agenti di scorta. Noi diciamo no alla mafia, in maniera forte e chiara e so che ognuno di voi lo sente dentro e lo farà echeggiare nelle piazze, quali che siano le proprie responsabilità di governo. La Palermo che ho conosciuto e che sta facendo i conti con le conseguenze di una ferita epocale, è una città che porta i segni di forti squilibri sociali ed economici, il divario delle disuguaglianze si allarga".

La prima domanda è stata quella sulle periferie della città. "Penso a una città policentrica in cui il decentramento sia elemento fondante, e poi bisogna ragionare in termini di partecipazione. Per le periferie servono azioni concrete e operative". Ecco la 'ricetta' di Franco Miceli, candidato del centrosinistra e del M5S. "Abbiamo messo al centro del nostro programma un punto fondante che è il tema del decentramento". E ha riguardato le "condizioni di disagio e di diseguaglianze in queste realtà, è questo a mio modo di vedere il modo migliore per affrontare i temi della periferia".

Il candidato del centrodestra Roberto Lagalla, dice di avere "riscontrato tanto degrado e tanto bisogno" nelle periferie di Palermo. "Ho visto nelle parrocchie erogare buste per alimenti per sostenere quelli che non ce la fanno o hanno perso il lavoro - dice l'ex rettore dell'università -. Mi sono scontrato e ci stiamo scontrando con le nuove povertà che vengono spesso dagli eventi che ci hanno interessato più di recente. E' ormai irrinunciabile governare la città responsabilizzando maggiormente le circoscrizioni". Ciro Lomonte (Siciliani Liberi) dice che per aiutare le periferie "bisogna fare un piano regolatore generoso, bisogna fare in modo che le aree periferiche diventino borghi autosufficienti con tutti i servizi e belle. In cui i cittadini siano orgogliosi di abitarvi".

La candidata ex leghista Francesca Donato, eurodeputata e che ora si presenta con una lista civica, dice che il tema delle periferie "non riguarda solo le periferie geografiche". "Io parto svantaggiata sulle periferie, io ho vissuto a Palermo solo negli ultimi 23 anni e in questi anni lavorando al Parlamento europeo ho concentrato la mia attività nella circoscrizione Sicilia-Sardegna". Donato parla di una "ricetta comune per uscire dalle periferie". "Una ricetta che passa dalla comunicazione, bisogna eliminare l'solamento fisico e strutturale che porta con delle vie di comunicazione che sappiano essere efficienti, che siano accessibili a tutti i cittadini. Ma è importante anche vincere l'emarginazione con una presenza fisica del sindaco e delle istituzioni in ogni area della città". Chiede di creare "momenti di valorizzazione attraverso delle feste o ricorrenze, che vengono collocate nelle zone periferiche dove questo non accade mai, per dare momenti di vitalità e fare pensare ai cittadini che non sono dimenticati ma sono nel cuore di chi li governo".

Il candidato Fabrizio Ferrandelli, che è alla sua terza candidatura da sindaco, questa volta con +Europa, Azione e Oso, punzecchia gli altri candidati e inizia il suo intervento dicendo che "non è solo Donato a partire svantaggiata sulle periferie perché sono diversi i candidati che non hanno mai frequentato le periferie di Palermo...". "Siamo la città in cui uno su dieci non concluse gli studi - dice - in Sicilia il 57 per cento dei siciliani ha problemi ad avere una dizione dell'italiano. Io non credo nelle circoscrizioni. Ad un cittadino che sta al Capo, non è un riferimento prossimo la sede di circoscrizione che sta in via Lincoln".

E parla di "quelle 208 scuole che chiudono alle 14 e che dobbiamo tenere aperte dalle 14 a mezzanotte per organizzare attività teatrali e sportive". Rita Barbera, l'ex direttrice del carcere Ucciardone di Palermo, che si candida con una lista civica di sinistra, parla del senso di "totale solitudine" di chi abita nelle periferie. "E' come se ci fosse un altro mondo - dice- le persone nelle periferie si sentono abbandonate".

Dopo il primo giro di domande una ragazza, Giorgia Adragna, ha fatto irruzione nel dibattito con un cartellone chiedendo di potere distribuire dei volantini sull'emergenza climatica. E il conduttore l'ha fatta salire sul palco per esporre le sue domande ai candidati a sindaco. Il confronto è proseguito con altre domande. E con risposte a tempo.

Si è parlato anche dell'emergenza del cimitero dei Rotoli. Francesca Donato propone la creazione di "un nuovo cimitero metropolitano" e chiede di "risolvere il problema delle cremazioni". Ha parlato anche di un cimitero della comunità islamica. Per Ciro Lomonte, bisogna "fare un piano serio, facendo altre aree di inumazione". Roberto Lagalla ricorda che sono arrivati due milioni di euro" e il Comune "sta disponendo lavori dei lotti di lavori, la soluzione è di avviare i campi di inumazione - dice - c'è una possibilità di acquisizione di tombe, va risolto il problema".

Franco Miceli, dice che "bisogna affrontare intanto l'emergenza, la situazione è dolorosa, servono interventi speciali e di emergenza". Fabrizio Ferrandelli ricorda l'esposto presentato in Procura sulla vicenda del cimitero. "Le discussioni che ho sentito non tengono conto che qualsiasi allargamento del campo di inumazione passa dal superamento dell'impasse del collaudo del costone roccioso". E ricorda che "serve un nuovo forno crematorio". Anche Rita Barbera dice che serve un "nuovo campo di inumazione".

Il confronto tra candidati è terminato con questa richiesta di Lorefice: "Siete disposti a essere soci di questi martiri testimoni di questa città? Da Falcone a Borsellino, da Dalla Chiesa a don Pino Puglisi?". 

fonte Adnkronos

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