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Elezioni comunali 2022

Comunali, una parte del M5S frena sulla candidatura di Miceli: "Nessuna benedizione da Conte"

E' quanto filtra dopo la riunione online con l'ex premier, il quale però avrebbe precisato che quella del presidente degli Architetti è al momento l'unica proposta concreta. I deputati dell'Ars Trizzino e Schillaci: "Nessuna preclusione sul nome, ma indicazione sa di carboneria". Catania: "Eccezioni pretestuose"

L'incontro dell'aspirante sindaco Franco Miceli con Giuseppe Conte sarebbe stato "solo conoscitivo", motivo per cui non ci sarebbe stata "nessuna benedizione" da parte dell'ex premier. Lo riferiscono i deputati palermitani del M5S all’Ars Giampiero Trizzino e Roberta Schillaci che, assieme ad altri parlamentari del gruppo (Nuccio Di Paola, Luigi Sunseri e Salvatore Siragusa) ed esponenti nazionali (come l’ex ministro Alfonso Bonafede), hanno incontrato oggi su Zoom il presidente 5 stelle. 

Secondo quanto filtra dalla riunione telematica di stamattina, però, Conte avrebbe anche precisato che quella di Miceli è attualmente l'unica proposta concreta sul tappeto e che sarebbe disponibile a conoscere altri candidati a sindaco qualora ce ne fossero. A presentare a Conte il presidente dell'Ordine nazionale degli architetti, ex assessore della Giunta Orlando a cavallo tra la fine degli anni '90 e l'inizio del 2000, sono stati alcuni parlamentari nazionali come Adriano Varrica e Steni Di Piazza, con l'obiettivo di avere una sorta di via libera. Una "fuga in avanti" che non è piaciuta ad una parte del M5S, Trizzino in primis. Una questione di metodo, dunque, visto che non ci sarebbe nessuna preclusione sul nome di Miceli.

"Si tratta di un'indicazione che sa di 'carboneria' più che di dialettica democratica e leale". Così Trizzino e Schillaci, che chiedono di nominare un referente per le elezioni amministrative ("Una figura che non sia coinvolta direttamente nel dibattito in corso") e di riportare la discussione all'interno del tavolo della coalizione. "In questa sede - proseguono - ognuno può fare i propri nomi. Miceli è il candidato del Pd, ma se tutti sono d'accordo allora nessun problema a convergere".

Nei fatti però questa scelta, al netto dei fedelissimi di Orlando, è stata già avallata ufficialmente dagli "azionisti" della coalizione di centrosinistra: il Pd, nelle persone del segretario provinciale Filoramo e di quello regionale Barbagallo; Sinistra Civica ed Ecologista; le liste civiche; una parte importante del M5S. Tra questi c'è il deputato Aldo Penna: "Conosco Franco Miceli da molti anni - scrive l'ex radicale su Facebook - e sono fermamente convinto che sia lui la persona ideale da candidare per amministrare una città complessa come Palermo. L'area progressista non potrebbe avere migliore candidato, Miceli conosce in profondità i problemi della città e i mal di pancia delle forze politiche, il suo nome è segnale di forza e affidabilità per lottare e vincere questa battaglia difficile e appassionante per la Palermo del nuovo millennio. Per quanto mi riguarda non c'è gara, andare avanti con lui è la scelta migliore che possiamo fare".

Sulla stessa scia il consigliere comunale pentastellato Antonino Randazzo, che torna sulla richiesta di ripristinare il tavolo della coalizione: "Quando mai è saltato? Si stava discutendo di programmi... Franco Miceli è una figura assolutamente autorevole che va nella direzione del percorso progressista avviato da tutte le forze politiche di centrosinistra". E in serata Nuccio Di Paola, capogruppo M5S all'Ars, aggiunge: "Su Miceli Conte ha confermato l'utile incontro, annunciando nei prossimi giorni ulteriori passaggi di condivisione per definire il percorso più utile per Palermo".

Nel caso in cui dovesse saltare la candidatura di Miceli, l'effetto potrebbe essere una sterzata sul campo largo. Che, in ottica Regionali, non dispiacerebbe ad alcuni esponenti politici di rilievo del M5S, oltre che a parte del Pd e del centrodestra. Ragion per cui a sinistra c'è chi come Giusto Catania spinge per blindare il perimetro della coalizione all'area progressista, a maggior ragione dopo che "Calenda ha escluso alleanze con la sinistra e il M5S".

"Mi pare assolutamente indicativo che si ritenga, in modo unanime, la candidatura di Franco Miceli autorevole ed adatta a rappresentare una coalizione credibile e vincente. Le eccezioni sul metodo appaiono alquanto pretestuose soprattutto se espresse da persone che, in questi ultimi mesi, hanno semplicemente espresso la propria auto candidatura senza un reale confronto con le forze politiche e sociali della città". Il riferimento neanche troppo velato è proprio all'indirizzo di Giampiero Trizzino.

"Credo che non ci sia più tempo per tatticismi e personalismi - conclude Catania -. Sarebbe un grave errore non accogliere la disponibilità di Miceli: adesso si proceda alla definizione della cornice programmatica e alla presentazione formale del candidato".  

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