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Elezioni comunali 2022

Il centrodestra converge su Lagalla e il centrosinistra attacca: "Accordo di carta, comandano Cuffaro e Dell'Utri"

Tra i competitor il più duro è Giusto Catania: "L'ex rettore è solo una foglia di fico". Miceli: "Ha vinto la Meloni, 'no' al ritorno al passato con personaggi imbarazzanti". Nel Pd però c'è chi chiede di allargare ai moderati... Sul fronte opposto già si esulta: "Uniti vinceremo al primo turno, Palermo risorgerà dalle macerie"

Lodi dal centrodestra, critiche dal centrosinistra. Con l'accordo sulla candidatura unitaria di Roberto Lagalla a sindaco, il centrodestra intona già i peana; mentre il centrosinistra va all'attacco contro la coalizione che si è schierata attorno all'ex rettore.

Le reazioni del centrosinistra 

Il più duro è Giusto Catania, assessore comunale alla Mobilità ed esponente di Sinistra civica ecologista: "Nella destra palermitana comandano Cuffaro e Dell'Utri che, in modo esplicito, hanno determinato la decisione di sostenere Lagalla come candidato unico. Questi sono segnali inquietanti: è evidente che Lagalla rappresenta la foglia di fico di un quadro politico generato da due dei più noti condannati per mafia della scena politica italiana. Adesso la situazione è chiara e c'è un motivo ulteriore per impedire un triste ritorno al passato, il momento più buio della storia di Palermo".

Il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, sminuisce la portata dell'intesa raggiunta sul Lagalla: "Niente paura, la ritrovata unità del centrodestra a Palermo è basata su un accordo di carta. Assistiamo, infatti, all’ennesimo dietrofront del centrodestra che si ricompatta attorno alla stessa disastrosa maggioranza di cartone che sostiene Musumeci all’Ars. Insomma si scrive Lagalla ma è un candidato sindaco targato Musumeci, che ha messo il sigillo all’accordo durante l’incontro che si è svolto all’Ars, nelle stanze del governo, mentre il Parlamento si occupava della Finanziaria. Il disastro alla Regione è chiaro ed evidente a tutti. E Palermo è la vittima sacrificale del centrodestra, messa in mano agli stessi protagonisti del passato che ritorna. Di fronte a questo indecoroso show noi diciamo che c’è un cuore che batte sul fronte opposto, il nostro. E una Sicilia che la pensa diversamente e vuole cambiare pagina".

Anche Franco Miceli, principale sfidante di Lagalla, batte sul ritorno al passato. "Non riesco a dimenticare - afferma - che tra i registi di questa operazione politica a sostegno dell’ex assessore di Musumeci ci siano personaggi imbarazzanti che rappresentano un triste passato che nessuno può certo rimpiangere". E ancora: "La partita è stata vinta da Fratelli d’Italia e Roberto Lagalla, pur di essere candidato, si è consegnato a Giorgia Meloni. Questa non è certo una buona notizia, non solo per i progressisti, ma anche per gli elettori moderati che non possono riconoscersi in una proposta politica così marcatamente caratterizzata".

Nel centrosinistra c'è però chi come il deputato nazionale Carmelo Miceli, candidato al Consiglio nella lista del Pd, invita il centrosinistra ad allargare la coalizione ai moderati e agli autonomisti. "Mi rivolgo al mio partito e ai partiti che hanno deciso di scommettere su Franco Miceli: ma davvero si continua a pensare che a Palermo si possano vincere le elezioni puntando sulle divisioni del centrodestra senza pensare ai moderati di centro e agli autonomisti? In una città come Palermo e in un'Isola come la Sicilia, davvero qualcuno crede che sia politicamente vincente continuare ad escludere categoricamente qualsiasi forma di dialogo e alleanza con Azione, +Europa, Italia Viva e con gli esponenti cattolici?".

Miceli lancia quindi un appello: "Lo dico ancora una volta, e stavolta lo chiedo al mio segretario regionale, lo chiedo allo stesso Franco Miceli, non consegnamo Palermo, la Sicilia e l'Italia alla destra. Mancano 15 giorni alla presentazione delle liste. Proviamo a cambiare schema, cambiamo linea e, se serve, mettiamo tutto in discussione. Ma non rimaniamo fermi ad aspettare che il tutto lo decidano ad un tavolo al quale noi non siamo presenti. E alle anime nobili che hanno impedito alla coalizione di crescere oltre lo schema attuale dico: siate coerenti con quello che dite, e se davvero ci credete metteteci tutti la faccia candidandovi in lista".

Per Fabrizio Ferrandelli, candidato sindaco di Azione e +Europa, "dopo mesi di pantomime degne della peggiore commedia all’italiana, il centrodestra si compatta - apparentemente e con molti mal di pancia - sul patto delle poltrone. Per ora tutti gli attori di questa penosa vicenda hanno perso la dignità, alle urne perderanno le elezioni. Palermo merita schiena dritta, scelte chiare e testa alta. Basta compromessi e spartizioni di potere sulla pelle dei cittadini".

Così invece i parlamentari del Movimento 5 Stelle di Palermo: “Dopo settimane di farsa, il centrodestra ha scelto Il candidato sindaco di Palermo, un politico di razza che vorrebbero presentare come civico, già assessore di Musumeci, ‘benedetto’ da Marcello Dell'Utri fondatore di Forza Italia, nonché condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, e abbracciato e sostenuto da Totó Cuffaro, già condannato a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato alla mafia. Un’ammucchiata politica che mette dentro pure la Lega di Salvini, diventata magicamente Prima L’Italia, e che certamente non ingannerà i cittadini nascondendosi dietro un nuovo nome e il falso civismo di Lagalla. Confidiamo nella memoria e nella voglia di guardare al futuro dei nostri concittadini per il bene della nostra città”.

Le voci del centrodestra

A Miccichè, Minardo e agli altri leader di partito del centrodestra intervenuti a caldo si aggiungono altre reazioni. Alessandro Aricò, capogruppo all'Ars di Diventerà Bellissima, è convinto che "il centrodestra unito con Lagalla vincerà al primo turno". "Una buona notizia", secondo Aricò, "anzitutto per i palermitani, reduci dai disastri dell'ultima amministrazione Orlando. Facendo un passo indietro Francesco Cascio ha dimostrato grande sensibilità politica e accogliamo con soddisfazione pure l'analoga decisione di Forza Italia, Lega e Autonomisti".

"Uniti - aggiunge Aricò - si vincerà a Palermo e lo stesso dovrà avvenire in occasione delle Regionali in Sicilia, anche in questo caso con una convergenza dell'intero centrodestra verso l'unico candidato possibile: Nello Musumeci, il quale merita di raccogliere i frutti del suo buon governo di questi anni con il sostegno di quegli stessi partiti che ora consentiranno la vittoria al primo turno di Roberto Lagalla".

Il leghista Alberto Samonà, assessore regionale ai Beni culturali, definisce una "ottima scelta la convergenza unitaria di tutto il centrodestra su Roberto Lagalla, con cui in questi anni ho condiviso un intenso e importante lavoro nel governo Musumeci. Auspico che la Lega, che proprio per l'unità della coalizione ha ritirato nelle scorse settimane il proprio candidato sindaco, abbia un ruolo importante nel governo della città. Vinciamo tutti insieme a Palermo per ridarle la speranza di un futuro e farla risorgere dalle macerie di questi anni di non gestione".

Un altro leghista, il deputato nazionale Francesco Scoma, dichiara: "La proposta unitaria che vede Lagalla candidato sindaco a Palermo, va nella direzione che ho sempre auspicato. E' giusto - come ha detto anche il nostro leader Salvini e come ha ribadito il segretario regionale Minardo - che tutti abbiano anteposto il bene della coalizione a presunzione ed invidualismo. Noi della 'Lega - Prima l'Italia' siamo stati i piu generosi, i primi a fare un passo indietro rinunciando ad una candidatura che preparavamo da mesi. Abbiamo ragionato con la mentalità di una squadra vincente che pensa a portare a casa il risultato. Trovata la formazione piu competitiva, scendiamo in campo con convinzione per liberare la città dalla sinistra e riconsegnarla pulita e decorosa ai palermitani. Adesso al lavoro tutti insieme per vincere al primo turno e dare alla città di Palermo cinque anni di buon governo". 

Antonello Antinoro e Massimo Dell’Utri di Noi con l’Italia si ritengono soddisfatti per "la ritrovata unità del centrodestra": "Daremo il nostro contributo, consapevoli che va subito archiviata l’esperienza politico-amministrativa di Orlando e ogni tentativo della sinistra di rinnovarla. Gestione ottimale dei rifiuti e dei servizi cimiteriali, riorganizzazione della viabilità e progetto della Pedemontana sono le nostre priorità che condividiamo con le altre forze politiche. Andiamo avanti così".

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