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La corsa alla successione di Orlando: il centrodestra si compatta, patto tra nove partiti

Si lavora a una maxi coalizione. L'elenco degli addetti ai lavori è lungo: a Lega, Forza Italia, Diventerà bellissima, Udc, Fdi e autonomisti ieri pomeriggio si sono uniti Cantiere popolare-Noi con l'Italia di Saverio Romano, la Nuova Dc di Totò Cuffaro e Sicilia Futura

Nove partiti seduti attorno a un tavolo per ragionare sulla successione a Leoluca Orlando alla guida di Palermo, ma "non è preclusa" la possibilità di partecipazione da parte di altri movimenti i quali, però, dovranno "condividere valori e progetti della coalizione". Il centrodestra apre il suo cantiere per le Amministrative di primavera nel capoluogo siciliano e l'elenco degli addetti ai lavori è lungo: a Lega, Forza Italia, Diventerà bellissima, Udc, Fdi e autonomisti ieri pomeriggio si sono uniti Cantiere popolare-Noi con l'Italia di Saverio Romano, la Nuova Dc di Totò Cuffaro e Sicilia Futura, che a Palermo ha nel deputato regionale Edy Tamajo il suo uomo forte. Nove sigle complessivamente e l'elenco potrebbe allungarsi.

Dopo la riunione dell'hotel Politeama, nella coalizione si respira un cauto ottimismo ma a chi parla di "perimetro definito", fonti centriste interpellate dalla Dire sottolineano come questo vertice sia stato soltanto "un primo passo" nella costruzione di un percorso che però "non può avere ancora i contorni dell'alleanza ben chiari".

C'è chi, come Cantiere popolare la Nuova Dc, infatti, vorrebbe aprire a Più Europa e a Italia viva di Davide Faraone, che nelle stesse ore in cui andava in scena il vertice presentava il nuovo libro di Gianfranco Rotondi accanto all'ex governatore Totò Cuffaro, regista del rinato scudocrociato in Sicilia. Sull'ingresso dei renziani, però, ci sarebbero le resistenze da parte di chi, come Sicilia Futura, ha rotto recentemente con Italia viva.

Il presidente dei senatori Iv, in campo ufficialmente dalla Leopolda di sabato con l'investitura di Matteo Renzi, intanto tira dritto rispetto a centrodestra e centrosinistra ("voglio girare per la città e non perdere tempo in quei tavoli") dribblando le domande sulle possibili alleanze. Sullo sfondo, ma decisamente difficile come possibilità, le primarie, ventilate dal leader leghista Matteo Salvini nel caso in cui non si trovi la quadra in quella che si potrebbe delineare come una coalizione-monstre per la corsa a Palazzo delle Aquile.

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