Caos ai seggi e atti in Procura: ecco cosa rischiano presidenti e scrutatori che non si sono presentati
Il Comune ha annunciato di aver inviato tutti i documenti relativi alle assenze di questa mattina agli uffici giudiziari ed è quasi inevitabile che sul caso venga aperta un'inchiesta. Per chi ha dato forfait "senza un giustificato motivo" è prevista una multa fino a 516 euro, ma potrebbero profilarsi anche reati più gravi
La Procura era già dovuta intervenire durante la campagna elettorale e a pochissimi giorni dal voto, arrestando complessivamente 5 persone - di cui due candidati al Consiglio - per la grave accusa di voto di scambio politico-mafioso. Ed è praticamente certo che gli uffici guidati dal procuratore reggente Marzia Sabella dovranno intervenire anche dopo la chiusura delle urne, visto il caos che si è creato stamattina in diversi seggi per l'assenza di presidenti e scrutatori: dopo l'annuncio da parte del Comune di aver trasmesso ai pm gli atti legati a queste defezioni, si dovrà aprire un'inchiesta. Che molto probabilmente sarà coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, a capo del dipartimento per i reati contro la pubblica amministrazione.
Ma cosa rischia chi ha deciso di dare forfait e di non presentarsi nei seggi? Va detto che secondo le norme, in particolare il decreto del presidente della Repubblica numero 570 del 16 maggio 1960, "è obbligatorio" dopo la designazione da parte del presidente della Corte d'Appello presentarsi come scrutatori e "coloro i quali, essendo designati all'ufficio di presidente, di scrutatore o di segretario, senza giustificato motivo rifiutano di assumerlo o non si trovino presenti all'atto dell'insediamento del seggio, incorrono nella multa da 206 a 516 euro". Stessa sanzione è prevista per chi si allontana dal seggio "prima che abbiano termine le operazioni elettorali". Per queste violazioni si procede con giudizio direttissimo.
Naturalmente è possibile rinunciare all'incarico, ma solo per "giustificati motivi" e, secondo le norme, la rinuncia deve essere comunicata agli uffici comunali entro 48 ore dalla nomina, proprio per consentire di provvedere alla sostituzione degli assenti, ricorrendo ai nominativi presenti nell'apposita graduatoria stilata contestualmente a quella delle prime nomine.
Ciò che quasi tutti vorrebbero capire - ed è proprio per questo che il Comune ha deciso di inoltrare gli atti alla Procura - è come mai siano mancati improvvisamente tutti questi presidenti. Quali motivi hanno addotto ed eventualmente con quali certificazioni a sostegno? Qualcuno potrebbe, per esempio, aver rinunciato per motivi di salute e aver prodotto un certificato medico. I magistrati potrebbe voler approfondire anche questo aspetto e passare al setaccio questa documentazione per assicurarsi che non sia ipoteticamente falsa. In questo caso, ci sarebbe da rispondere - magari in concorso con chi quei certificati li ha rilasciati - proprio del reato di falso e si andrebbe quindi ben oltre la multa fino a 516 euro.
Da chiarire, inoltre, se alla luce di "giustificati motivi" e comunicati regolarmente dai designati entro le 48 ore previste dalla legge, gli uffici elettorali si siano attivati per tempo nella ricerca dei sostituti.