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Elezioni comunali 2022

Miceli: "Lagalla ora ritiri la candidatura, i suoi prendono impegni con la mafia"

Il mondo del centrosinistra si scatena dopo il nuovo arresto di un candidato per voto di scambio. Si tratta di Francesco Lombardo, 54 anni a luglio, inserito nella lista di Fratelli d'Italia

Il mondo del centrosinistra si scatena dopo il nuovo arresto di un candidato per voto di scambio. Si tratta di Francesco Lombardo, 54 anni a luglio, inserito nella lista di Fratelli d'Italia, che sostiene la candidatura a sindaco di Roberto Lagalla. Lombardo è stato arrestato oggi pomeriggio. L'accusa è voto di scambio, la stessa mossa pochi giorni fa nei confronti di Pietro Polizzi, candidato al Consiglio di Forza Italia, del boss Agostino Sansone e di un suo collaboratore, Manlio Porretto. Un vero terremoto a due giorni dal voto.

Puntuale l'intervento di Franco Miceli, candidato sindaco di centrosinistra, che posta una foto di Lombardo insieme a Lagalla: "Dopo Polizzi di Forza Italia, arrestato per voto di scambio Francesco Lombardo, candidato di Fratelli d’Italia, in questa foto accanto a Roberto Lagalla. Dopo aver aperto le porte a Dell’Utri e Cuffaro questa è solo la logica conseguenza. Come può parlare di rifiuti mentre i suoi prendono accordi con i boss? Come può parlare di infrastrutture mentre i suoi candidati prendono impegni con la mafia?".

Miceli prosegue: "Per ora ne hanno arrestati due, e vedendo la logica spartitoria che ha usato con gli assessori mi chiedo:
sono gli stessi uomini a cui avrebbe assegnato posti nelle aziende partecipate? Sono gli stessi che avrebbe messo in quota negli assessorati? Non è in grado di sapere chi gli porta i voti, ha perso il controllo della situazione. Uno che non è in grado di distinguere un mafioso da un encomiato militare che ha rinnegato il padre, come può governare Palermo? Lagalla salvaguardi la sua storia, ritiri la sua candidatura. Il 12 giugno andiamo a votare, il 12 giugno andiamo a difendere Palermo dai tentacoli della piovra, il 12 giugno mettiamo in sicurezza il futuro della nostra città. Costruiamo Futuro, Insieme!".

Va giù duro Mariangela Di Gangi, candidata al consiglio comunale con la lista Progetto Palermo che sostiene Franco Miceli: "Mentre la Procura continua ad arrestare i suoi candidati genuflessi di fronte ai boss, Lagalla attacca un nostro candidato che ha apertamente sconfessato il padre arrestato per mafia. Evidentemente il candidato della destra non conosce la differenza fra sconfessare il padre mafioso e leccare il c... ai padrini".

Boccia: "Lagalla non è candidato libero"

Per Francesco Boccia, responsabile Enti locali nella segreteria nazionale del Pd, "Lagalla non è un candidato libero, e Palermo merita futuro lontano dalla mafia". "Alla luce di quello che sta succedendo in queste ore a Palermo, con l’arresto di un altro esponente candidato in sostegno di Lagalla, risultano ancora più sconcertanti le dichiarazioni di Tajani e Schifani - dice -. E' di una gravità inaudita che il capo di un partito come Forza Italia spari a zero contro l’onorabilità di un avversario basandosi su notizie senza fondamento. Ancora più squalificante è il fatto che Tajani provi poi a mistificare, come nei momenti più bui della storia di Palermo, paragonando le gravi responsabilità di chi, sostenitore di Lagalla di Forza Italia, secondo gli inquirenti praticava voto di scambio, con chi invece pagando un prezzo alto sul piano personale prende le distanze dalla propria famiglia, prima servendo le Forze armate e poi mettendosi in gioco candidandosi. 

Boccia prosegue: "La verità è che la destra non riesce a emanciparsi dal proprio passato e Lagalla rappresenta la restaurazione di un centrodestra che non riesce a prender le distanze politiche e culturali dalla regia di Cuffaro e Dell’Utri. Nel silenzio complice e assordante di Lega e Fdi. Questa è la proposta della destra per Palermo, come se in questi trent’anni non fosse cambiato nulla e c’è da tremare nel pensare a quale concezione politica spinga la destra alla conquista del potere politico".

Conte: noi incontravamo la gente, loro i mafiosi

Poco dopo è arrivato anche il commento di Giuseppe Conte, leader del M5S. "Un'altra accusa di voto di scambio elettorale politico-mafioso - dice -. Mentre noi del Movimento incontravamo cittadini che non arrivano a fine mese e imprenditori che denunciano la mafia rischiando la vita per cambiare le cose, alcuni candidati di Forza Italia e di Fratelli d'Italia, il partito di Giorgia Meloni, si prodigavano a incontrare esponenti mafiosi. “La mafia è una montagna di merda”: le parole di Peppino Impastato le ricordiamo bene. E noi questo schifo e questa puzza li vogliamo lontani, lontanissimi dalle Istituzioni. Dobbiamo rispondere in maniera coesa, senza fare un passo indietro. Senza timori e a viso aperto. Palermo merita di più, merita rispetto. Stiamo ascoltando analisi del voto che si soffermano a valutare quale forza politica rischi di più in queste amministrative. Io dico che dobbiamo preoccuparci di quanto stiano rischiando i cittadini se non si argina chi nella politica cerca solo un’occasione per perorare clientelismo, malaffare e interessi personali. Il tutto aggravato dal fatto che in tanti vorrebbero mettere le mani sulla montagna di miliardi del Pnrr, non certo per fare gli interessi dei cittadini. Non lo permetteremo. Noi ci siamo: forza Palermo, rialziamoci insieme con Franco Miceli sindaco".

Barbagallo: "Lagalla ritiri la candidatura"

Anche il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, chiede che Lagalla ritiri la candidatura. “E ora - dice - Roberto Lagalla fermi la sua folle macchina. Il secondo arresto per 416-ter a Palermo nel giro di 48 ore, l’ultimo giunto a poche ore dal silenzio elettorale prima del voto di domenica, è un fatto di una gravità inaudita senza precedenti nella storia. Che il clima elettorale fosse pesante lo abbiamo detto in tempi non sospetti. La questione etica e morale viene continuamente calpestata a fronte della folle corsa al voto da parte del centrodestra. Ora però è il momento – prosegue – di prendere atto della realtà e di fare non uno ma 100 passi indietro. Lagalla chieda scusa ai palermitani, all’intera nazione e si ritiri in buon ordine. Lo faccia per il bene e per l'immagine di Palermo. Anche i leader nazionali e regionali del Centrodestra - conclude - mettano un punto a questa corsa disastrosa”.

Così invece Claudio Fava, deputato regionale e candidato alle primarie del centrosinistra: "Evidentemente il centrodestra a Palermo pensa che i voti non abbiano odore e che quelli della mafia magari valgano doppio. Ha fatto bene Lagalla a non andare al ricordo di Giovanni Falcone: Palermo non lo merita come sindaco".

Sull'arresto di Francesco Lombardo è intervenuto anche Giusto Catania, assessore e candidato di Sinistra Civica Ecologista: “Se Lagalla - dice - accetta il sostegno elettorale di due condannati per mafia, quali Cuffaro e Dell’Utri, è ovvio che vi siano candidati in Consiglio comunale della sua coalizione che considerino naturale chiedere i voti ai boss mafiosi. È questo quello che sta avvenendo in questa campagna elettorale: siamo davanti ad uno smottamento morale, un indebolimento degli anticorpi politici contro la mafia. Due arresti in tre giorni per voto di scambio sono il segno di una degenerazione della coalizione che sostiene Lagalla il quale ha, ormai, le ultime ore per dire che non accetta i voti organizzati dai condannati per mafia e dai boss mafiosi".

Donato: "Arresto altro candidato pessimo segnale"

“Un secondo arresto nelle liste del centrodestra è un pessimo segnale che purtroppo conferma appieno i timori di ingerenze mafiose nel voto per il sindaco ed il Consiglio comunale di Palermo”, lo afferma la candidata a sindaco della lista Rinascita Palermo, Francesca Donato. “La scelta dei candidati di lista - prosegue Donato - non può trascurare il vaglio accurato del profilo etico e morale della persona.  Se questa attenzione viene meno per la foga di accaparrarsi soggetti capaci di portare voti ad ogni costo, il risultato è che si consegna l’amministrazione della città a individui potenzialmente pericolosi”. L’Europarlamentare in corsa per Palazzo delle Aquile lancia poi un appello: “Invito gli elettori tutti a ponderare bene il voto non solo nella scelta del sindaco, ma soprattutto della lista, scegliendo fra quelle che hanno selezionato i candidati con cura e fra persone pulite senza ombra di dubbio” conclude.

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