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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Città metropolitane, la protesta dei sindaci: in 35 si candidano per la presidenza

Secondo il primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando, "la situazione di confusione sulla normativa inerente le città metropolitane e i liberi consorzi, ha determinato una forte protesta"

Scadevano oggi i termini per la presentazione delle candidature alla presidenza della città metropolitana di Palermo. A ufficializzare la propria candidatura sono stati 35 sindaci.

"La situazione di confusione sulla normativa inerente le città metropolitane e i liberi consorzi, che abbiamo più volte denunciato
come elemento di un complessivo stato di calamità istituzionale,- afferma il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando - ha determinato una forte protesta da parte dei sindaci del palermitano che hanno voluto presentare la propria candidatura".

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"Denunciamo con forza - conclude il sindaco - il disprezzo della Regione per il ruolo dei sindaci e delle autonomie locali, vero elemento di contatto sul territorio fra le Istituzioni e i cittadini, e ciò in irragionevole contrasto con la legislazione nazionale".

Secondo Vincenzo Figuccia, presidente vicario della commissione Affari Istituzionali e vice capogruppo azzurro all’Ars, “nel totale pasticcio creato dal governo regionale sulla riforma delle ex province, e pur nella necessità di rivedere per davvero il provvedimento, razionalizzandolo, è però doveroso che il 29 novembre si vada al voto con le elezioni di secondo livello, superando così lo scoglio del commissariamento. E’ scandaloso volere posticipare a giugno le elezioni, prorogando uno stallo pericoloso”. “Città metropolitane e liberi consorzi devono essere messi nelle possibilità di agire, con un’attività di governo e di giunta – conclude Figuccia –. E’ necessario superare quanto prima una fase di drammatico immobilismo, di totale inefficienza dei servizi erogati dalle ex Province, quali la manutenzione delle strade, delle scuole, l'assistenza ai disabili”.

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