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M5S, veleni prima del voto: nel mirino Gelarda e Varrica

La base - vecchi e nuovi attivisti - continua a frammentarsi e la scelta dei candidati alle prossime elezioni comunali è uno dei motivi di scontro. Gelarda avrebbe ricevuto un'email circa un suo possibile ritiro dalla competizione

Una guerra interna senza esclusione di colpi. Veti incrociati e veleni sono ormai all'ordine del giorno nella corsa del Movimento Cinque Stelle verso le elezioni amministrative di Palermo. E la base - vecchi e nuovi attivisti - continua a frammentarsi: tanta è infatti la delusione per la gestione poco democratica del movimento.

Ma andiamo con ordine. I candidati alle "Comunarie" - le consultazioni online che serviranno per scegliere i nomi da inserire nella lista elettorale - ieri hanno ricevuto la mail in cui viene chiesto loro di caricare entro sabato sulla piattaforma Rousseau il video di presentazione. Si tratta dello step successivo alla verifica dei profili, che dunque implicitamente vale come accettazione della candidatura. Tra i big che sarebbero in lizza per la poltrona di sindaco, secondo voci diffuse ieri pomeriggio, il poliziotto-sindacalista Igor Gelarda avrebbe ricevuto una seconda mail dal contenuto deciso, ma non perentorio. Contenuto che "suonerebbe" pressapoco così: abbiamo provveduto a rimuoverla dai candidati perché abbiamo saputo che è intenzionato a ritirarsi; salvo poi precisare che se le cose non stanno così, è opportuno che l'interessato ne dia comunicazione ufficiale. Gelarda, che come tutti gli altri candidati ha la consegna del silenzio, comunque conferma. "Ritengo che questa email, cui voi già con mia sopresa conoscete il contenuto, sia stata inviata per errore. Ho già risposto a quelli dello staff che si tratta di un malinteso e non intendo ritirarmi, perché voglio mettermi al servizio della mia città e del M5S". E del resto questo sembra confermato anche dalle voci che dicono che lo staff abbiamo risposto a Gelarda confermandone la candidatura.

Sullo sfondo di questa vicenda c'è una delle tante guerre interne che stanno "balcanizzando" il M5S. Una parte del movimento considera Gelarda troppo a destra e mal digerisce i suoi interventi su legalità e sicurezza. Sia il gruppo che fa riferimento alla deputata all'Ars Claudia La Rocca sia al parlamentare nazionale Riccardo Nuti (notoriamente contrapposti) avrebbero individuato in Gelarda un nemico comune. Il poliziotto-sindalista però va avanti e si giocherà, come tutti gli altri candidati con le carte in regola, le sue chances alle "Comunarie". Forte anche degli appoggi che avrebbe da Roma e Milano.

Adriano Varrica-2Oltre a Gelarda nel mirino della fronda interna sarebbe finito un altro dei big, ovvero Adriano Varrica (nella foto a destra), componente dello staff del deputato europeo Ignazio Corrao e consulente parlamentare della deputata nazionale Claudia Mannino. Circola infatti voce che Varrica abbia ricevuto attacchi da più parti per indurlo a tirarsi fuori dalla competizione. Varrica, riferiscono fonti ben informate, avrebbe manifestato a persone di sua fiducia un certo scoramento, ma avrebbe deciso di restare comunque in pista.

Sono emerse invece alla luce del sole critiche e perplessità sulla candidatura dell'avvocato Ugo Forello, uno dei fondatori di Addiopizzo. Il deputato messinese Francesco D'Uva, capogruppo pentastellato all'Antimafia, ha dichiarato pubblicamente "il potenziale conflitto d'interesse dei legali di Addiopizzo, che da un lato siedono nell'organismo che dà il via libera ai fondi per le vittime d'usura e dall'altro difendono le stesse vittime. Non mi fece impazzire la risposta ricevuta due anni fa dal presidente di Addiopizzo Daniele Marannano e non mi fa impazzire oggi la candidatura di Forello".

La candidatura di Forello sarebbe stata spinta dai deputati regionali Giampiero Trizzino e Claudia La Rocca. Mentre il fronte contrapposto che, come detto prima fa riferimento a Riccardo Nuti, punterebbe su Riccardo Ricciardi. Una candidatura nata in "famiglia", visto che Riccardi è il marito della deputata nazionale Loredana Lupo. Anche su Ricciardi ci sarebbero veti incrociati. 

Questa bagarre interna, giorno dopo giorno, viene mal sopportata dalla base. A Palermo infatti oltre a meetup ufficiale "Il grillo di Palermo", ne è stato aperto un altro che si chiama "Attivisti di Palermo e provincia". Meetup che di fatto già esisteva, ma che fu "congelato" dai colonnelli palermitani. Nei giorni scorsi c'è stata una riunione pubblica a villa Sperlinga: il primo incontro fisico dopo tre anni. Ed è notizia fresca la nascita di un terzo meetup che raccoglie i grillini di Mondello. Se c'erano dubbi sui malumori della base per una gestione poco democratica e chiara del Movimento, ecco la risposta.

In serata la nota del Movimento 5 Stelle. "Nessuna corrente e niente preferenze per qualche candidato al Consiglio comunale", commentano i deputati Riccardo Nuti (Camera) e Giampiero Trizzino (Ars) che "smentiscono categoricamente le notizie, destituite di ogni fondamento, rimbalzate sulla stampa, che raccontano di appoggi più o meno sotterranei per questo o per quel candidato alle comunarie del Movimento in vista delle prossime amministrative di Palerm"o.

“I parlamentari del M5S – dicono i due deputati palermitani - non appoggiano nessuno. I nomi dei 40 candidati che correranno per il Movimento saranno scelti con serenità e senza nessun tipo di pressione dagli iscritti certificati al M5S residenti a Palermo, tramite la piattaforma on-line Rosseau, sulla base dei video e dei curricula che questi realizzeranno per promuovere la propria persona. Tutto il resto è gossip”. 

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