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Lunedì, 11 Dicembre 2023
Le reazioni

Quirinale, da Orlando a Musumeci un pieno di congratulazioni per Mattarella

Il sindaco: "Il Parlamento ha espresso il proprio apprezzamento nei confronti di una figura di altissimo profilo". Il governatore: "Una classe dirigente seria avrebbe deciso la riconferma del presidente già alla prima votazione"

La rielezione del palermitano Sergio Mattarella a presidente della Repubblica viene accolta con piacere da esponenti politici, diocesi, associazioni e sindacati siciliani, ma le modalità che hanno portato al secondo mandato per il capo dello Stato lasciano qualche perplessità. 

Tra le prime reazioni, quella del sindaco Leoluca Orlando: "Il Parlamento ha espresso con chiarezza la volontà di riconfermare presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una volontà condivisa dalla stragrande maggioranza degli italiani. Con questa rielezione il Parlamento ha espresso inoltre il proprio apprezzamento nei confronti di una figura di altissimo profilo, anche in riferimento al prestigio dell'Italia in campo internazionale, a presidio della Repubblica e della sua Carta Costituzionale in un delicato e difficile momento politico e sociale. Al presidente Mattarella rivolgo, anche a nome della sua città, sentiti auguri di buon lavoro".

Anche Musumeci si complimenta con Mattarella ma critica il modo in cui il presidente è stato rieletto. "Una classe dirigente seria avrebbe deciso la riconferma del presidente della Repubblica già alla prima votazione e non alla ottava, quasi fosse l'unico rimedio ai tanti pasticci. Una pagina non bella della politica italiana, scritta soprattutto da chi nelle difficili giornate che hanno preceduto quella odierna ha saputo dire solo no, pensando di più ad evitare il voto anticipato che al bene comune. Dalla Sicilia congratulazioni al concittadino Sergio Mattarella e l'augurio di un buon lavoro". Sempre in orbita Regione, il presidente dell'Ars, Gianfranco Micciché in una nota scrive: "Complimenti vivissimi al presidente Mattarella. Da palermitano e da italiano non posso che essere felice”.

"Da Arcivescovo di Palermo e a nome di tutta la comunità palermitana, sento oggi di voler esprimere un senso di profonda gratitudine al presidente Sergio Mattarella, che tutti noi sentiamo con orgoglio e con affetto innanzitutto come nostro concittadino, oltre che come testimone esemplare di un modo di intendere il proprio servizio pubblico". Così l'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice. "Al presidente Mattarella rivolgo un sincero messaggio di vicinanza e un augurio di buon lavoro, ringraziandolo per la sua disponibilità a proseguire un mandato che oggi garantisce le condizioni di stabilità necessarie affinché la politica e le istituzioni restino concentrate sulle gravi priorità da affrontare per il nostro Paese, prime tra tutte le conseguenze della pandemia che colpiscono innanzitutto le fasce più deboli della società".

A nome di tutti gli amministratori locali della Sicilia, interviene l'Asael. "Siamo orgogliosi di riavere alla più alta carica dello Stato un nostro conterraneo - sottolinea il presidente Matteo Cocchiara - che con grande spirito di servizio nei confronti del Paese ha accettato l'invito a continuare a guidarlo pervenuto da una classe politica, che si era venuta a trovare in evidente stato di difficoltà nell'adempimento di un proprio compito costituzionale. Siamo soddisfatti dell'esito di questa lunga ed incerta maratona parlamentare, con la certezza che anche i nostri enti locali potranno continuare in tal modo ad avere un illuminato punto di riferimento in una difficile stagione".

Sul nuovo settennato presidenziale di Mattarellla, anche il commento della sezione siciliana del Sinalp, sindacato nazionale lavoratori e pensionati, attraverso il segretario regionale Andrea Monteleone. "Come sindacato ci complimentiamo con Mattarella per la sua rielezione e ne rispettiamo l'uomo, che senza alcun dubbio siamo certi essere una persona perbene. Fatta questa premessa, doverosa verso il presidente, ci chiediamo da chi siamo governati? Se ancora ce ne fosse bisogno con questa “buffonata” si è certificato che la classe politica nazionale è composta da, come dice il presidente della Campania, “personaggetti” incapaci di saper decidere, incapaci di assumersi le proprie responsabilità, e cosa ancora più grave, incapaci di rendersi conto che stanno mandando alla deriva l'intera nazione".
 

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