rotate-mobile
Politica

Dossier Ministero, Sala delle Lapidi si divide: "Atto grave", "Solo una bolla di sapone"

Ecco i due poli che si stagliano in Consiglio dopo la risposta di Orlando agli ispettori del Mef: interventi che fanno emergere anche l'isolamento dei grillini tra i gruppi d’opposizione. Quella dei pentastellati resta una voce fuori dal coro

Il capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Ugo Forello, esprime “una dura critica politica rispetto alla fotografia emersa dalla relazione degli ispettori del ministero dell’Economia” e si riserva di chiedere “le dimissioni del sindaco dopo aver approfondito tutti gli atti”. Giusto Catania di Sinistra Comune, unico esponente di maggioranza ad intervenire a Sala delle Lapidi, archivia il dossier confezionato dal Mef sul Comune come “una bolla di sapone che si dissolve al contatto con la realtà” e giudica il lavoro degli ispettori “figlio di una cultura politica che considera gli enti locali solamente come esattori delle tasse o peggio alla stregua di aziende private che devono fare utili, mostrandosi insensibile alle esigenze reali della società”.

Ecco i due poli che si stagliano a Sala delle Lapidi dopo la difesa del sindaco sull’operato dell’amministrazione comunale. Due interventi che segnano la distanza tra maggioranza e opposizione. Ma fanno emergere anche l’isolamento dei grillini tra i gruppi d’opposizione. Sì perché quella dei pentastellati resta una voce fuori dal coro.

Orlando attacca gli ispettori del Ministero: "Dossier anomalo"

Sostanzialmente dalle altre minoranze, eccetto alcune critiche, non arriva nessuna “crocifissione”, per usare le parole di Fabrizio Ferrandelli. Il leader dei Coraggiosi è il primo a prendere la parola: “Questa relazione – dice – ha il merito di aver ristabilito una relazione tra l’amministrazione e il Consiglio. C’è comunque un punto di realtà sottolineato dagli ispettori, che è il rapporto credito-debito tra il Comune e le sue partecipate. E’ questo il nodo principale”. Anche Giulio Tantillo, vicepresidente dell’Aula e capogruppo di Forza Italia, batte sulle partecipate: “Ci sono contratti di servizio che non vanno bene, avevamo avvertito l’amministrazione: non si dovevano approvare”. Tantillo passa in rassegna parecchi punti della relazione, per poi giungere ad una conclusione politica: “Qualcosa negli uffici del Comune va rivista – dichiara rivolgendosi al sindaco – così come all’interno della Giunta non tutti sono all’altezza. Lo dicono i fatti”.

Ugo Forello, a nome del Movimento Cinque Stelle, bolla come “incompleta e non convincente” la difesa del sindaco. Ma prende le distanze anche dal resto dell’opposizione: “La relazione degli ispettori è un atto grave e severo. Sono fiero che le interrogazioni promosse a livello nazionale dai deputati pentastellati abbiano smosso le acque”. Quindi rincara la dose: “Altro che intervento politico, quanto fatto rientra nelle loro prerogative. Anzi non posso non rilevare che la relazione è stata firmata il 25 maggio scorso e sia arrivata solo ora, dopo le elezioni comunali e quelle regionali”. 

"La relazione - afferma all’unisono il gruppo del M5S - è solo la punta di un iceberg certificato dal ministero, che fa seguito alle nostre denunce in Consiglio. Al di là delle carte - continua la nota dei Cinquestelle -, sulle quali il sindaco potrà anche trovare giustificazioni di circostanza, resta il volto di una città abbandonata a se stessa”. Pronta a chiedere le dimissioni del sindaco Sabrina Figuccia (Udc): "Non posso che manifestare tutto il mio disappunto verso quelle che a giudicare dagli ispettori, sembrerebbero essere pratiche scandalose messe in atto da questa amministrazione. Nella relazione si parla di 'riscontri ai rilievi posti, non esaustivi o peggio mai pervenuti', di concorsi per dirigenti comunali nei quali sembrerebbero essere stati violati criteri di 'imparzialità, trasparenza e par condicio' e ancora di requisiti 'personalizzati e potenzialmente identificativi dei soggetti incaricandi'. Il sindaco deve assumersi tutte le responsabilità, altrimenti mi sarò costretta a chiedere formalmente le sue dimissioni”.

Con l’intervento di Mimmo Russo, da poco passato a Fratelli d’Italia, si consuma lo scontro tra il M5S e il resto delle opposizioni. “Questa è una relazione politica, non c’è nulla di tecnico. Voglio tranquillizzare i lavoratori, tutti rimarranno al loro posto. Siamo di fronte ad una tempesta in un bicchiere d’acqua” dice l’ex orlandiano, che punta il dito contro Forello, reo di aver tirato in ballo le responsabilità del Consiglio (presente e passato).

Si alzano i toni e la seduta viene sospesa. Alla ripresa, la maggioranza mostra tutta la sua compattezza. Come deciso nel corso di una riunione antecedente al Consiglio parla solo Giusto Catania, secondo cui “la politica non può rispondere solo a criteri ragionieristici”. “L'impianto della relazione ministeriale – conclude – è figlio di una torsione ragionieristica della politica dettata da mere ragioni ideologiche, non economiche. Questa relazione non è pensata per la città di Palermo, ma vive dentro un sistema di prestampati, in griglie di valutazioni predefinite. Infatti questo documento è frutto di 'copia e incolla' di relazioni ispettive di altre città italiane”.

Fuori da Palazzo delle Aquile è la deputazione grillina (o ex) a farsi sentire. Su tutti Riccardo Nuti: "Oggi in Consiglio è andato in scena un Orlando scandaloso e a tratti tragicomico. Non so se ridere o piangere dopo questa sceneggiata del sindaco. Da una parte ha attaccato gli ispettori arrivando a dire, in preda al suo delirio, che questi non conoscono le leggi; e poi però ha dovuto ammettere che, per tutte le somme erogate irregolarmente ai dipendenti comunali, cercherà ora di attivarsi. Decida il nostro caro sindaco: gli ispettori hanno preso una cantonata con i 46 rilievi oppure no? I fatti parlano da soli. Nessuno è il mandante dell’ispezione ma, bontà sua, nelle azioni di un parlamentare rientra pure quella di chiedere l’invio di ispettori a seguito di elementi gravi e documentati. Esattamente come io ho fatto".

"Orlando - afferma Nuti - ha rilanciato la palla ad una fantomatica commissione speciale utile solo per perdere tempo e non risolver nulla. Nel suo intervento ha tentato di omettere i veri motivi che hanno portato gli ispettori al dossier. Quando parla della pianta organica, si vanta di stabilizzare i precari, ma si guarda bene dal dire che il rilievo che gli è stato fatto è che non c’era alcun fabbisogno a riguardo. Quando parla dei dirigenti comunali, ancora, non dice che non può scegliersi arbitrariamente, ma che ci deve essere una commissione esterna, stessa cosa nei servizi delle partecipate i cui contratti sono nulli. E' importante sottolineare - chiosa l'ex M5S - che le responsabilità non sono però solo di Orlando. La gran parte del Consiglio comunale in questi anni ha contribuito a rendere Palermo un’anomalia, uno Stato nello Stato".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dossier Ministero, Sala delle Lapidi si divide: "Atto grave", "Solo una bolla di sapone"

PalermoToday è in caricamento