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"Trasporti pubblici 'impossibili' per i disabili": nuovo attacco di Romano a Orlando

Il deputato nazionale Saverio Romano ha affrontato la "giornata tipo" di un disabile in giro per la città: "le istituzioni rispondano di queste evidenti inadempienze"

Altezze "proibitive" e attrezzature non a norma, passaggi troppo stretti o pericolosi. Ecco cosa deve affrontare un disabile che decide di utilizzare i mezzi pubblici in città. A sollevare il caso è il deputato nazionale Saverio Romano che ha affrontato la "giornata tipo" di un disabile con il collega Totò Lentini, Ada Orsatti non vedente e presidente nazionale di Aila (associazione italiana lotta agli abusi) Salvatore Bravo, referente regionale di Aila e la figlia Margherita, madre di un minore disabile in carrozzina.

"Appuntamento in via Imperatore Federico. Non c'è biglietteria alla fermata - racconta Romano - e occorre essersi procurati altrove i documenti di viaggio. La macchinetta obliteratrice non è a norma: non è in braille e non ad altezza di disabile in carrozzina. Gli scivoli per raggiungere il piano sottostante sono privi di percorsi tattilo-plantari. L'ascensore non ha comandi in braille ne' voce automatica che segnala i piani. Il disabile è come in una cella buia: brevissimo l'intervallo delle porte dell'ascensore e la carrozzina rimane incastrata sulle guide. Una volta raggiunto il piano sottostante, nessuna indicazione della linea di sicurezza prima delle rotaie: solo una linea gialla, ma i non vedenti come possono capire che non devono spingersi oltre? Manca il percorso tattilo-plantare. Le vetture non hanno lo stesso livello del marciapiede e non si capisce come possa, un disabile, salire sul mezzo. Ma la 'barzelletta' più divertente è quella che sentiamo dopo da una gentile dipendente Trenitalia 'il disabile paga il biglietto, l'accompagnatore no'. A ciò si aggiunga che sulla vettura sono previsti due pedane a griglia per affermare biciclette ma nemmeno una per le sedie a rotelle dei disabili".

Romano elenca una lunga serie di disagi: "Continua il nostro percorso: giunti alla stazione Notarbartolo, dopo aver seguito i percorsi tattilo-plantari che non portano da nessuna parte e in assenza di un semaforo che ci faccia raggiungere la zona dei Tram, cerchiamo di fare biglietto e Ada Orsatti chiede se anche un disabile è tenuto a pagare per la corsa: risposta di un dipendente Amat 'si, i disabili pagano, come tutti, ma avviene che qualcuno di noi li faccia passare ugualmente'". "In nessuna città d'Italia - commenta Orsatti - i disabili pagano per viaggiare sui mezzi pubblici. Sono esentati previa esibizione del tesserino di invalidità rilasciato dalla Asl'.

"I veicoli del tram sono a norma, ma in alcune fermate non vi è lo spazio sufficiente per scendere e in altre ci si ritrova davanti a una inferriata. Giunti al Terminal- Cep del tram seguiamo il percorso tattilo-plantare che porta dritti dritti a una cabina in muratura e a una inferriata. E' assurdo - commenta Romano - , come sono state collaudate queste opere e da chi?".  "Strutture pubbliche della mobilità - rileva Lentini - sia di Trenitalia sia di Amat, sprovviste di accessibilità' sensoriale. Biglietterie automatiche off limits, senza codici braille e fuori dalla portata dei disabili". "Chiederemo - spiega Romano - alla Camera dei deputati e all'Assemblea regionale, la convocazione urgente nelle commissioni preposte, dei dirigenti di Trenitalia, di Amat e del Comune di Palermo perché rispondano di queste evidenti inadempienze, oltre che del mancato rispetto, da parte delle amministrazioni comunali, del Peba, piano di eliminazione delle barriere architettoniche".

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