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Disabili, il confronto-scontro si sposta in Commissione: Crocetta apre alla tassa di scopo

L'inizio non è dei migliori: gli scivoli non reggono il peso delle carrozzine e, tra le proteste, la riunione viene spostata al primo piano. Il Governatore: "Quasi pronti i primi 100 piani di vita individuali". Ma le famiglie chiedono di più

Assistenza disabili gravi, qualcosa si muove ma un accordo a 360 gradi con il governatore Crocetta ancora non c'è. Una tassa di scopo per integrare i fondi destinati alle persone con disabilità è l'unico punto fermo che vede le due parti incontrarsi. La proposta è emersa nel corso del confronto avvenuto questa mattina all'Ars tra il gruppo #siamohandicappatinocretini, del quale fanno parte anche Alessio e Gianluca Pellegrino, il Garante per la disabilità Giovanna Gambino e la sesta commissione. L'inizio però non è dei migliori: i disabili sono stati in anticamera per circa un'ora perchè le sedie a rotelle non riuscivano a raggiungere il secondo piano. Gli scivoli mobili montati in occasione del loro arrivo non sono risultati adatti a reggere il peso delle carrozzelle più strutturate. Il presidente della Commissione Digiacomo si è scusato dell'inconveniente. Scuse accettate da Giovanni Cupiti ma adesso i disabili si aspettano i fatti.

Giuseppe Catalano, membro del gruppo dei disabili apre l'incontro con un aut aut: "Avete dieci giorni al massimo per l'approvazione di un emendamento correttivo della legge di bilancio. Non ci interessa come troverete i fondi. Potete tagliare qualche municipalizzata oppure introdurre una tassa di scopo. Conviene anche a voi. Se non lo farete sarà battaglia e organizzeremo una protesta a cui parteciperanno importanti personalità della cultura, sarà il vostro funerale mediatico. Questa è la seconda e ultima volta che varcheremo questa porta. È meno imbarazzante aspettarvi fuori". 

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Dall'altro lato i rappresentanti delle istituzioni. "Voi da anni chiedete delle cose e io vi voglio ascoltare - risponde Crocetta -. Noi ci siamo incontrati il 21 febbraio. Da allora cosa è successo? Abbiamo destinato 30 milioni in più nel campo della sanità in interventi mirati ai disabili. Abbiamo destinato 36 milioni al fondo regionale per la disabilità gravissima e abbiamo stanziato 21 milioni e 500 per le città metropolitane e i liberi consorzi per l'assistenza nelle scuole. La legge nazionale 328 affida l'assistenza ai comuni. Sono loro a fanno le gare. Noi trasferiamo le risorse attraverso il fondo unico per i comuni".

Il presidente della Regione snocciola quanto fatto negli ultimi 15 giorni (in totale 503 i milioni sul fondo unico sulla disabilità) e annuncia: "Domani in giunta discuteremo degli emendamenti per integrare ancora i fondi per la disabilità generica usando il contributo di solidarietà, 2,5 milioni, per tale scopo. All'interno dell'emendamento anche un'integrazione per i fondi destinati ai comuni. Infine proporrò a Giovanni Ardizzone che coloro che godono di vitalizi e ai dipendenti Ars di fare la loro parte lasciando una parte di quello che gli spetta per i disabili". Non finisce qui. Il Governatore apre alla tassa di scopo: "Fra 200 e 300 milioni da imporre oltre una certa fascia di reddito". E conferma quanto anticipato la settimana scorsa durante l'incontro con le associazioni avvenuto nella sede della presidenza: "I precari Lsu non saranno utilizzati per i disabili. Basta polemiche. Domani faremo la delibera e lo metteremo per iscritto. Saranno utilizzati dai Comuni per fare altro".

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Sui piani di vita individuali spiega che le unità di valutazione funzionale e l'Asp stanno già lavorando. "A breve i primi cento disabili lo avranno - afferma Crocetta - La difficoltà maggiore è sulle forme di erogazione. C'è chi vuole i soldi e chi invece vuole il servizio. Ho deciso che daró ad ognuno quello che vuole. Intanto però lavoriamo insieme. Vi chiedo scusa per il passato ma vorrei che ci confrontassimo invece di manifestare".

Dall'altro lato i rappresentanti dei disabili apprezzano lo sforzo ma sottolineano che quanto fatto non basta. Chiedono di fare maggiore chiarezza sui numeri dei disabili e di mappare le strutture. "Vogliamo che vengano fatti i controlli alle famiglie, alle cooperative. Controllateci uno ad uno. I soldi sono di tutti e vanno spesi nel modo giusto - afferma Vincenzo Muratore, amico dei fratelli Pellegrino ai quali sta dando anche assistenza - Siamo qui perché vi vogliamo aiutarvi. In parlamento non c'è una maggioranza. Potevamo aspettare il tavolo tecnico e invece vogliamo farvi lavorare tutti insieme, maggioranza e opposizione".

L'obiettivo a breve termine è far stanziare al parlamento siciliano altri 500 milioni di euro, oltre a quelli già previsti. I rappresentanti chiedono anche un tavolo tecnico che metta insieme l'assessorato alla Salute con quello della Famiglia, al quale siedano anche ma le associazioni, che si occupi anche di istruzione, oltre ad un osservatorio regionale della disabilità. La meta finale però è più ambiziosa ed è ben riassunta da Giovanni Cupidi, presente in aula. "A me non interessa se la regione Sicilia stanzia più o meno dell'Emilia Romagna. Io ho dovuto fare altri conti nella mia vita. Ho dovuto fare pace con quello che la vita mi ha tolto. Dopo la laurea non ho potuto lavorare perché non ho la mobilità. A me interessa la cultura della disabilità. La politica deve mettermi in grado di esprimermi. A me non interessa restare con la pensione di disabilità. Io voglio diventare un contribuente. Solo quando capirete questo vi accorgerete che il disabile può aumentare il pil di una comunità. Se volete cambiare le cose avete il nostro appoggio. Se non lo volete fare non cercateci".

I disabili suggeriscono ai rappresentanti della Regione presenti anche da dove cominciare: rendere l'Ars accessibile alle carrozzine. "Quello di oggi è stato un incontro istituzionale necessario - ha concluso Digiacomo - mi auguro che l'obiettivo dell'assistenza permanente per le disabilità gravi possa essere raggiunto nel più breve tempo possibile con un lavoro portato avanti al di là dei colori politici e in sinergia con i diretti interessati".

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