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A volte ritornano, Cammarata all’Agenzia dei Beni confiscati

L’ex sindaco lavorerà al fianco del prefetto Giuseppe Caruso. Dura reazione del Movimento 5 Stelle, che ha presentato un’interrogazione alla Camera. “Era amministratore quando il Comune assegnava i beni ad associazioni a scopo di lucro e ad amici di consiglieri”

L’ex sindaco Diego Cammarata ritorna sulla scena. Starebbe per assumere un incarico all’Agenzia nazionale per i Beni confiscati: dal tre ottobre dovrebbe iniziare a lavorare al fianco del direttore dell’Agenzia, il prefetto Giuseppe Caruso. "Ho accolto la domanda di Cammarata - ha detto Caruso - come avrei fatto per qualsiasi dipendente della pubblica amministrazione. Siamo in grave carenza di organico, come ho detto più volte. Qui nessuno vuole venire perché non ci sono incentivi economici o di carriera, quindi la domanda di Cammarata è stata ben accetta”.

La notizia provoca una dura reazione del Movimento 5 Stelle. “Questo governo di larghe intese – afferma il deputato grillino Giogio Ciaccio (anche componente della commissione antimafia dell'Assemblea) - dimostra giornalmente che non c'è possibilità di lavorare per il bene comune. Nominare in un settore così delicato, sensibile ed importante una persona che ha distrutto per anni una città unica come Palermo dimostra che non c'è volontà di cambiare rotta”.

“All'assemblea regionale siciliana - continua Ciaccio -  abbiamo cambiato il regolamento della commissione antimafia per dare un segnale di forte credibilità alla cittadinanza, inserendo l'impossibilità di far parte dell'ufficio di presidenza a persone condannate, ed in Italia che si fa? Si nomina Cammarata! Oggi sono realmente preoccupato, non del danno presunto che ci sarebbe andando alle elezioni, ma, piuttosto, di quello certo che si avrebbe lasciando certa gente, schiava dei compromessi politici, a capo della nostra splendida Repubblica”.

Sull'argomento è intervenuto anche il presidente del gruppo M5S alla Camera Riccardo Nuti, che ha presentato un'interrogazione al governo nazionale. "Vogliamo sapere – afferma Nuti - come sia stato possibile effettuare la nomina di Cammarata e con quali criteri. E' infatti evidente che il bisogno di regalare poltrone ad amici continua ad essere superiore al buon senso, solo così si può spiegare questa nomina per chi, come Cammarata, non solo è sotto processo per la famosa vicenda dello skipper e per il disastro ambientale della discarica di Bellolampo, ma che, soprattutto, era amministratore quando il Comune assegnava i beni confiscati alla mafia ad associazioni a scopo di lucro e ad amici di consiglieri comunali”.  

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