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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Orlando e l'alleato "a sorpresa", Miccichè: "Decreto Sicurezza come legge razziale..."

Il commissario regionale di Forza Italia e presidente dell'Ars lancia un appello per la riunificazione dei moderati: "Ovviamente mantenendo ognuno il proprio partito. Al di là di alcune divisioni antiche, come quelle sulla giustizia, gente come me e Orlando è simile"

"Uniamoci contro il populismo. Quello che sta accadendo a Palermo intorno alla vicenda del decreto sicurezza, può essere l'inizio di una nuova era. Dimostra che la riunificazione dei moderati è possibile, ovviamente mantenendo ognuno il proprio partito e che, al di là di alcune divisioni antiche, come quelle sulla giustizia, gente come me e Orlando è simile. E noi dobbiamo unire i simili". A parlare è Gianfranco Miccichè, commissario regionale di Forza Italia e presidente dell'Ars, in un'intervista rilasciata al Giornale di Sicilia.

Il forzista sottolinea come "bisogna unire i simili a prescindere dal fatto che siano di centrodestra o centrosinistra. Sui temi veri dobbiamo stare insieme. Ne ho avuto la conferma qualche giorno fa, ascoltando i commenti della gente che per strada mi ha visto parlare con Orlando".  E tende la mano a Orlando: "il decreto sicurezza varato da leghisti e grillini ha perfino delle cose positive, ma sul fronte dell'immigrazione non ho difficoltà a dire che è l'equivalente di una legge razziale. E contro le leggi razziali la contrapposizione è utile. Sono sicuro che se a bussare ai nostri porti fossero stranieri biondi o venissero dalla Svizzera, Salvini non avrebbe problemi. Il punto è che sono neri e vengono dall'Africa". 

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Secondo Miccichè "le ultime leggi razziali in Italia le piangiamo ancora. Su questo tutti dovrebbero riflettere. E vorrei che Salvini sapesse un'altra cosa: a Palermo abbiamo due patroni. Una è Santa Rosolia e l'altro è San Benedetto il Moro, che è nero. Vada altrove, Salvini, a cercare appoggi alla sua politica".

La riunificazione dei moderati però non deve essere vista, chiarisce il numero uno di Sala d'Ercole, come una tentativo di allargare la precaria maggioranza in Aula. "Non sto cercando 3 o 4 deputati. Ma so che con tanti deputati dell'Ars si possono fare cose insieme, si puo' progettare un percorso comune, perchè siamo simili su molti temi".

Quanto alla posizione di Forza Italia, il presidente dell'Ars osserva che "Fi è da sempre un partito che raccoglie esponenti di estrazione diversa. Trovo legittimo che chi ha una estrazione di destra possa non essere d'accordo", inoltre "il partito ha la maggior parte dei voti al Sud e i deputati invece vengono dal Nord. Questo è il frutto di una legge elettorale scritta e fatta approvare per lo più da politici del Nord. E questi politici del Nord sanno che senza la Lega non sarebbero deputati".

 
 

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