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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

"Decreto Regione, finalmente un freno alla fruizione mordi e fuggi dei siti culturali"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

“Sebbene ampie sono le divergenze che ci dividono, dobbiamo dare atto all’Assessore Sebastiano Tusa di avere prestato attenzione alle nostre osservazioni, nel corso dell’incontro di metà luglio avvenuto in via delle Croci, e che l'interlocuzione non è stata semplicemente un atto di cortesia”. Così esprimono la loro parziale soddisfazione Clara Crocè ed Antonio Casano -rispettivamente segretaria regionale e responsabile del settore beni culturali della FPCGIL\Sicilia - nell’apprezzare l’atto concertativo posto in essere dall’Assessore ai BB.CC. e dall’Assessore al Turismo componenti della Giunta-Musumeci, con il quale si stabiliscono una serie di paletti, in particolare sulla gestione del Teatro di Taormina, finora destinato ad ogni genere di spettacolo. Si dimezzano le giornate settimanali del periodo clou (quello estivo), in luogo della cadenza giornaliera che ha caratterizzato il cartellone degli spettacoli; inoltre, si restringe considerevolmente la griglia dei generi rappresentabili, puntando su eventi di grande qualità artistica e culturale. Ovviamente la nuova regolamentazione avrà efficacia su tutti i siti di interesse archeologico del territorio regionale. Si tratta di un decreto che riconosce anche il monito che aveva lanciato il sindaco Mario Bolognari sotto la calura di quest’estate, facendo il paio con la presa di posizione della Cgil che solo qualche giorno prima aveva messo in evidenza le sofferenze del comparto. Nel merito - così come riportava una testata giornalistica online - i due sindacalisti avevano dichiarato di aver già fatto notare all’Assessore “come la logica della valorizzazione, in senso economicista, sia in contrasto, nella fattispecie, con i principi fondamentali della Costituzione. La dimensione valoriale d’uso dei beni comuni culturali non è infatti commensurabile alla stregua di qualsiasi altro bene commerciale”.

La FPCGIL-SICILIA, in perfetta sintonia con il Sindaco di Taormina, al quale ha espresso piena solidarietà, tanto da invitarlo fra i relatori principali del Convegno su "TUTELA COMUNE DEL PAESAGGIO E BB.CC. - SUSSIDIARIETÀ ORIZZONTALE E CITTADINANZA ATTIVA " (che si terrà il prossimo 23 novembre presso l’Archivio comunale della cittadina jonica, assise a cui è stata chiesta la partecipazione non meramente formale all’Assessore Tusa) ha voluto mettere – dicono in sostanza dall’Organizzazione sindacale della funzione pubblica - all’attenzione del vertice politico siciliano, titolato in via esclusiva alla tutela del patrimonio culturale dell’isola: “da un lato, l’insostenibilità della pressione antropica senza una pianificazione di rete integrata sul territorio ; e, dall’altro, l’uso distorto dei siti che snatura la ratio stessa cui è destinata la fruizione culturale“.Un esempio per tutti – fra i vari casi enumerati nell’incontro con Tusa – l’Organizzazione Sindacale ha ricordato la cena di Google Camp nella Valle dei Templi nell’estate 2017, notizia che ha giustamente avuto cassa di risonanza anche a livello della stampa nazionale. Effettivamente molto spesso assistiamo ad una fruizione borderline dove il sito viene trasformato in attrattore evenemenziale: una sorta di location a supporto dell’evento “mordi e fuggi” che, in questi casi, viene requisito a favore di una cerchia ristretta di avventori, la cui selezione è affidata alle “piattaforme delle macchine del denaro” (piccole o grandi che siano per dimensioni) che trasformano gli oggetti della nostra storia comune (questo sono i musei, le aree archeologiche, le nostre città e i paesaggi) in fabbriche dell’apparire.

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