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L'Ars abolisce la doppia preferenza di genere? Consiglieri comunali compatti contro il ddl

E' polemica dopo la proposta presentata dal capogruppo di Forza Italia all'Ars, Giuseppe Milazzo. Trentatrè consiglieri, rappresentanti di quasi tutti i partiti, hanno firmato un documento per dire no alla modifica della norma: "E' uno strumento di civiltà e democrazia"

"La legge che istituisce la doppia preferenza di genere non va abrogata". A lanciare l'appello all'Assemblea Regionale Siciliana sono trentattrè consigliere e consiglieri comunali, rappresentanti di quasi tutti i partiti presenti a Sala delle Lapidi: hanno sottoscritto un documento in cui si chiede di non modificare la parte della legge elettorale degli enti locali che istituisce la doppia preferenza di genere.

A scatenare la reazione di gruppo la proposta lanciata del capogruppo di Forza Italia all'Ars, Giuseppe Milazzo secondo il quale "la norma è superata dai fatti perchè le donne in politica non hanno bisogno ne di ‘riserve’ ne di ‘aiutini’ avendo dimostrato grande capacità e radicamento territoriale". "Lo spirito della legge - aggiunge Milazzo - viene tradito e smentito dal fatto che durante la composizione delle liste, l’obiettivo è individuare ‘donne riempilista’ funzionali al rafforzamento degli uomini, e non candidature volte alla valorizzazione e all’elezione di donne all’interno delle amministrazioni locali".

Parole che non trovano d'accordo la maggiorparte dei componenti del consiglio comunale palermitano che replicano: "La doppia preferenza di genere è uno strumento di civiltà e democrazia. Bisogna investire sulle donne per costruire una società più giusta, partendo dalla partecipazione condivisa ai processi decisionali. Non si può affermare che ci sia democrazia dove le donne non partecipano concretamente alla vita politica. Nelle istituzioni è necessario rappresentare la composizione della società, costituita da donne e uomini".

"Il Consiglio Comunale - dichiara Giusto Catania, capogruppo di Sinistra Comune, intervenuto oggi in Aula - è dalla parte delle donne. È un segnale molto importante che l'appello contro l'abrogazione della doppia preferenza di genere sia stato sottoscritto da quasi tutti i consiglieri comunali. La partecipazione delle donne ai processi decisionali riguarda tutte e tutti, nella prospettiva di una società più giusta e democratica. L'applicazione della legge ha infatti segnato importanti traguardi:a Palermo, la presenza delle donne in Consiglio Comunale, da una sola eletta su cinquanta nel 1997 (il 2%), è passata oggi a dodici donne elette su quaranta (il 30%) , a fronte di una media, nelle precedenti consiliature, dell'8,5 %. Chi propone l'abolizione della doppia preferenza di genere agisce sotto la spinta di derive sessiste e maschiliste".

Ecco i nomi dei consiglieri che hanno firmato l'appello:

Concetta Amella, Alessandro Anello, Rosario Arcoleo, Giulia Argiroffi, Francesco Bertolino, Roberta Cancilla, Valentina Caputo, Paolo Caracausi, Maria Anna Caronia, Giusto Catania, Dario Chinnici, Valentina Chinnici, Carlo Di Pisa, Barbara Evola, Fabrizio Ferrandelli, Fabrizio Ferrara, Elio Ficarra, Sabrina Figuccia, Ugo Forello, Igor Gelarda, Massimo Giaconia, Gianluca Inzerillo, Viviana Lo Monaco, Cesare Mattaliano, Caterina Meli, Katia Orlando, Salvatore Orlando, Antonino Randazzo, Giusi Russa, Tony Sala, Marcello Susinno, Sandro Terrani, Ottavio Zacco.

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