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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Caos Regione, Crocetta blinda la Vancheri: “Non si dimette”

Dopo i tre assessori persi in una settimana era circolata la voce del possibile abbandono dell'assessore alle Attività Produttive. Ma il Governatore ha smentito l'ipotesi tramite Twitter. Ferrandelli insiste con la mozione di sfiducia: "Stacchiamo la spina a Crocetta"

Qualcuno aveva parlato di fuggi fuggi, ma il presidente Crocetta ha assicurato che non perderà anche Linda Vancheri, che sarebbe stato il quarto componente della Giunta "fuggito" in una settimana. Dopo che erano saltate fuori alcune indiscrezioni sulle dimissioni dell’assessore alle Attività Produttive, con tanto di previsione per metà luglio, il presidente della Regione ha scritto su Twitter: “Ho sentito oggi Linda Vancheri, che sta lavorando all’Expo di Milano e non si dimette affatto”.

Una posizione, quella di Crocetta, apparsa traballante e sulla quale si è espresso il deputato regionale Fabrizio Ferrandelli: “Pensavo che il gruppo Pd, che è il più grande gruppo all'Ars, potesse, pur nel rispetto della direzione regionale convocata sabato prossimo, prendere in considerazione la possibilità di staccare la spina a Crocetta firmando la mia mozione di sfiducia”. Ma la partita potrebbe essere solo rinviata di qualche giorno. “Mi è stato risposta - continua Ferrandelli - che a decidere è il Pd e che il gruppo si rimette alla direzione regionale di sabato. In ogni caso ribadisco che il suicidio vero del partito non è staccare la spina ora ma avventurarsi nell’ennesimo rimpasto”.

Nel giro di una settimana sono arrivate le dimissioni dell’assessore alla Funzione Pubblica Ettore Leotta, che ha dichiarato di non potere più sopportare i continui spostamenti in autostrada dopo il crollo del viadotto Himera, e quelle dell’assessore all’Agricoltura Nino Caleca (sostituito da Rosaria Barresi), comunicato all’indomani della nomina di Giovanni Pistorio. Per Caleca quella scelta avrebbe rappresentato un “ritorno al passato”. Poco dopo anche la poltrona dell’assessorato alla Sanità, quella occupata da Lucia Borsellino, aveva cominciato a traballare.

L’assessore dimissionario ha subìto il contraccolpo del “caso Tutino”, il primario di Villa Sofia, nonché medico personale di Crocetta, arrestato dai Nas e accusato di truffa, falso e peculato. Il sindacato dei medici Cimo, nella persona del segretario regionale Angelo Collodoro, ha puntato il dito contro la figlia del magistrato ucciso dalla mafia sostenendo che fosse a conoscenza delle operazioni “spacciate” per funzionali ma, sembrerebbe in realtà, di natura estetica. Insomma, un periodo di fuoco per il Governatore della Sicilia, finito al centro delle attenzioni del Partito Democratico.

"Abbiamo fatto oggi - ha aggiunto Baldo Gucciardi, capogruppo del Pd all’Ars - una riflessione politica su una situazione che certamente è critica, non lo nascondiamo. Ci sono problemi seri che vanno approfonditi. Abbiamo iniziato la discussione oggi in sede di gruppo parlamentare e la continueremo sabato, in sede di direzione regionale del partito. Se sarà necessario lo faremo anche in altre sedi, ma certamente in collaborazione con il gruppo dirigente nazionale".

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