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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Crocetta, duro attacco al Pd: "Il Megafono non si fa imbavagliare"

Il presidente della Regione su facebook: "Ho subito un linciaggio durante la direzione del Partito Democratico che ha detto no alla doppia militanza. Vogliono buttarmi fuori con logiche staliniste. Ma io sono pronto a correre anche per la segreteria nazionale"

Crocetta ai ferri corti col Pd. Un duro attacco al partito è stato lanciato dal Presidente della Regione nella sua pagina facebook. "Nessuno pensi di intimidire - ha scritto il Governatore - nessuno pensi di fare prevalere i muscoli dei pacchetti di tessere dentro il dibattito politico del Pd. Non ho alcuna intenzione di rinunciare alla mia militanza nel Pd, è anche il mio partito, ma nessuno pensi di poter utilizzare quei muscoli per cancellare un'idea. Il Megafono non ha sede, non ha un organismo regionale, uno statuto. Il Megafono è un'idea di libertà, di democrazia, di rinnovamento, un nuovo modo di fare politica a cui anche il Pd ci si deve abituare. Un modo di fare politica che trova nella mobilitazione dal basso, nella democrazia, nei giovani, nelle donne, la sua forza. Questa idea non fa un patito ma rivela invece sua capacita di incidere".

Insomma nessun "dentro o fuori". "Chi ha pensato di far aut aut ha sbagliato - continua Crocetta - il Megafono non tace. Il Megafono vuole dare voce ai siciliani veri, che non ne possono più della vecchia politica, di capi corrente che decidono per tutti e impongono le loro decisioni. Nessuno toglierà le pile al Megafono, sono a lunghissima durata, alimentate ogni giorno dalle energie che vengono da tante nuove idee e dalla società siciliana e del resto d'Italia. Non ci piegheranno. Stiamo preparando una grande festa a Palermo per dire che ci siamo, con rappresentanti anche nazionali, per dire basta ai blocchi di potere e ai capi corrente delle tessere. Noi siamo un movimento libero di uomini e donne libere".

Megafono sempre in prima linea. "Si può essere incompatibili con un'idea? - si domanda Crocetta - alcuni si, perchè quell'idea mette in discussione il loro modo di essere, il loro modo di fare politica e persino il modo di gestire i rapporti umani. Ho assistito a un vero e proprio linciaggio, mentre siamo in prima linea, in trincea, mentre ci sono funzionari che rischiano perchè hanno scelto la libertà. Chi pensa di buttarci fuori lo faccia, ma lo farà con ragioni basate sul nulla, figlie del peggior opportunismo stalinista. Il nuovo Pd - conclude il Presidente della Regione - deve essere basato sul rispetto e deve dire basta alle correnti che in nome dei rapporti di forza che devono avere tra loro, non esitano a prendere chiunque. E basta con congressi inutili ogni anno. Il Pd deve fare scelte di responsabilità che gli italiani chiedono per risolvere i problemi. Noi non cederemo, noi non chineremo il capo, noi stiamo facendo la battaglia per la libertà".

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