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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Orlando convoca la Giunta senza gli assessori renziani: nuova crisi politica al Comune

Dopo l'esclusione di Leopoldo Piampiano e Toni Costumati, Italia Viva si riunisce d'urgenza. Il leader siciliano Davide Faraone telefonerà al sindaco per avere chiarimenti. "Da parte sua reazione violenta e scomposta, se vuole fare a meno di noi lo dica"      

Il sindaco Leoluca Orlando convoca per domani una Giunta politica ma esclude gli assessori in quota Italia Viva. Una mossa che induce il senatore Davide Faraone, leader dei renziani in Sicilia, a riunire gli esponenti del partito che hanno cariche elettive: deputati nazionali e regionali, consiglieri comunali e di circoscrizione, più i due presidenti delle partecipate. 

Al termine del vertice convocato d'urgenza, dai renziani trapela che "il sindaco Orlando ha avuto una reazione violenta e scomposta. Respingiamo al mittente le sue accuse. Vogliamo capire dove vuole andare a parare. Se vuole fare a meno di noi lo dica e noi usciamo dalla maggioranza. E' lui a doverci dare dei chiarimenti". Chiarimenti che sarà Faraone a chiedere direttamente al sindaco Orlando in una imminente telefonata, forte della compatezza a livello locale del partito.   

Questi gli sviluppi della nuova crisi politica al Comune, scatenata dalla bocciatura del Piano triennale delle opere pubbliche 2020 (con l'astensione decisiva di Iv), proseguita con le dimissioni alla Rap dei consiglieri del Cda vicini ad Orlando (che farà decadere il renziano Norata) e la scelta del sindaco di non convocare in Giunta gli assessori Leopoldo Piampiano e Toni Costumati. 

Ai due assessori di Iv - il primo riconducibile a Sicilia Futura di Edy Tamajo e il secondo (recentemente nominato) a Faraone - ancora non sono state ritirate le deleghe. Ma da Orlando, abituato ai colpi di scena, ci si può aspettare di tutto. Anche una strategia che provi a rompere le due "anime" dei renziani palermitani.   

In Consiglio Italia Viva ha numeri pesanti, otto consiglieri compreso il presidente Totò Orlando, tali da determinare l'approvazione o meno delle delibere. A Sala delle Lapidi, dove già si ragiona in vista delle elezioni, è in corso una mutazione degli assetti. Orlando rischia di perdere la maggioranza e un eventuale "stampella" del M5S, all'opposizione ma impegnata nel dialogo con il centrosinistra in ottica Comunali, non basterebbe.  

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