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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La Corte dei Conti striglia la Regione: "Serve una manovra correttiva"

Nella relazione del giudice Francesco Albo sul rendiconto generale per l'esercizio 2017 si segnalano una serie di "criticità" e un "peggioramento del risultato di amministrazione rispetto al 2016"

Il bilancio della Regione dovrà essere sottoposto a "un'apposita manovra correttiva". E' quanto si legge nella relazione del giudice della Corte dei Conti per la Sicilia, Francesco Albo, sul rendiconto generale per l'esercizio 2017.  Albo segnala nel suo intervento una serie di criticità del documento contabile e parla di un "peggioramento del risultato di amministrazione rispetto al 2016". La relazione descrive anche il "peggioramento della situazione contabile" degli enti locali siciliani questo peggioramento finisce, secondo Albo, per pregiudicare "il mantenimento degli equilibri di bilancio".

La Corte dei Conti ritiene poi "irregolari" lo stato patrimoniale e il conto economico per l'esercizio finanziario del 2017. Dichiarati regolari, ma con osservazioni, l'accantonamento dei residui perenti, il fondo dedicato alle perdite delle società partecipate, il fondo per i contenziosi e quello destinato ai crediti di dubbia esigibilità. Il procuratore generale ha chiesto che le sezioni riunite della Corte nel giudizio di parificazione "dichiarino la regolarità del bilancio per l'esercizio finanziario del 2017 con le eccezioni indicate e l' irregolarità del conto economico e dello stato patrimoniale". La decisione finale sui conti spetta adesso alle sezioni riunite presiedute da Maurizio Graffeo.

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Il Defr

Secondo la Corte dei Conti il Defr 2017- 2019 non solo è stato "presentato con 'grave ritardo' rispetto al termine previsto per legge del 30 giugno", ma risulta "colmo di lacune rispetto ai principi contabili concernenti la programmazione del bilancio, e non offre gli elementi necessari per un'attenta valutazione sulla strategia programmatica delle politiche di spesa, che non sia limitata all'effetto del pareggio in termini di competenza, rispetto al quadro delle entrate". l Defr per i giudici "risulta poi mancante dell'esposizione delle politiche di spesa, aggregate per missioni e programmi, come sarebbe stato necessario, in conformità dei nuovi principi del bilancio armonizzato". La Corte dei Conti contesta duramente il Defr regionale "non contiene l'indicazione di un disegno unitario, proiettato nel triennio di riferimento, finalizzato alla concreta e specifica attuazione degli impegni assunti, ne è possibile pervenire a d una visione coordinata degli interventi attraverso l'analisi dei singoli settori della spesa". 

Fondi Ue

Per i giudici "è assolutamente necessario che il Governo regionale si adoperi al più presto per adottare le opportune misure correttive e accelerare al massimo il ritmo di spesa dei fondi europei, mediante un uso razionale e efficiente delle risorse verso iniziative più produttive, in modo tale da consolidare l'apparato economico-produttivo regionale e la crescita del pil pro-capite". Se così non fosse si profila il rischio di una "consistente perdita di risorse finanziarie, con un ulteriore incremento delle differenze economiche territoriali" con il resto del Paese, "una mancata crescita delle imprese, dell'apparato produttivo regionale e delle famiglie". In ballo ci sono 9,73 miliardi di euro per il programma 2014/2020. Per non perderli occorre che il governo regionale adotti "misure correttive" e acceleri il "ritmo di spesa" indirizzandolo verso iniziative più produttive.

"Il monito della Corte dei Conti - commenta l'assessore alle Attività produttive della Regione, Mimmo Turano - sul ritmo di spesa dei fondi europei è assolutamente condivisibile e gli uffici sono mobilitati al massimo per raggiungere gli obiettivi.Quando mi sono insediato ho trovato una spesa certificata di 7 milioni di euro e in questi mesi abbiamo approvato delibere di giunta e fatto decreti per le imprese per centinaia di milioni. I nostri uffici sono impegnati al massimo per accelerare la spesa, abbiamo rinunciato anche a gran parte delle ferie per raggiungere l'obiettivo di 758 milioni entro dicembre. E' una sfida difficile ma stiamo impegnando tutte le energie per vincerla".

Le spese

"Sale la spesa corrente in Sicilia e passa da 13 miliardi e 143 milioni di euro, a 14 miliardi e 110 milioni, mentre quella in conto capitale si riduce passando da un miliardo e 609 milioni a 795 milioni e raggiunge il minimo storico assoluto". La Corte "pertanto, non può che esprimere una valutazione negativa in merito all'andamento degli investimenti che stride con i fondamentali dell'economia siciliana e con il noto gap infrastrutturale con il resto del Paese". 

Le reazioni

“Peggioramento del bilancio della Regione e prospettive nebulose per il futuro. Praticamente nulla di nuovo sotto il sole. La Regione - commenta il M5S all’Ars -continua a navigare in acque tempestose e la promozione con ‘riserva’ dalla Corte dei Conti, che ha prescritto una manovra correttiva, ne è la tangibile prova. Parecchie le cose censurate dalla magistratura contabile, non ultima la cessione degli immobili del fondo pensione, operazione che il Movimento 5 Stelle ha bocciato senza mezzi termini”.

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