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Martedì, 28 Marzo 2023
Politica

Coronavirus, Musumeci striglia Roma: "Abbiamo chiesto tanto, ci è arrivato zero"

Il presidente della Regione, ospite di Pomeriggio Cinque, ha snocciolato i numeri: "Gli aspiratori metrici richiesti sono stati 362, quelli consegnati 0. I kit diagnostici richiesti 500.000, consegnati 0; i ventilatori elettrici richiesti 416, consegnati 0"

Più aiuto da Roma non solo sul fronte dei controlli sugli spostamenti ma anche per le attrezzature necessarie agli operatori sanitari per contrastare il Coronavirus. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ospite di Pomeriggio Cinque, è tornato a chiedere un maggiore supporto a Roma e lo ha fatto snocciolando i numeri: "Gli aspiratori metrici richiesti sono stati 362, i consegnati 0. I kit diagnostici richiesti 500.000, consegnati 0: i ventilatori elettrici richiesti 416, consegnati 0. E ancora: mascherine filtro p2 p3 richieste 5.200.000, ne hanno consegnato 41.560; mascherine chirurgiche richieste 13 milioni, consegnate 170 mila; guanti sterili richiesti 53 milioni, consegnati 82 mila. Se Roma non ci ascolta, corriamo il rischio di combattere una guerra con le fionde".

Numeri che condensano la distanza, non solo geografica, avvertita tra Sicilia e Roma. Secondo Musumeci: "Quanto accaduto a Villafrati (paese zona rossa ndr) conferma che le misure di sicurezza ai punti di accesso alla Sicilia sono state carenti. Era compito dello Stato. Noi possiamo emettere tutte le ordinanze che vogliamo e il governo puoi emettere tutti i decreti che vuole - ha aggiunto il governatore - ma se non c'è la sufficiente forza per fare i controlli, con le sanzioni conseguenti per chi non rispetta le norme, non abbiamo fatto niente. La Sicilia ha bisogno di avere i militari in gran numero. Io ho chiesto l'intervento dell'Esercito e mi hanno dato purtroppo solo qualche centinaio di uomini, ma non bastano perché serve una mobilitazione generale. Finora noi ci siamo salvati dalla grande ondata, anche se deve ancora arrivare"

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Musumeci ha spiegato che la Regione ha "un picco di settemila contagiati, quindi il massimo che si possa immaginare in una condizione di dilagante epidemia con 2.800 posti letto per gli ospedalizzati, cioè positivi che non avranno bisogno di andare in terapia intensiva, e con 600 posti di rianimazione (oggi ne abbiamo ricoverati 68). Ma qualunque sforzo previsionale di programmazione per un Piano di contrasto publico e privato già attivato è vano se combattiamo una guerra con le fionde. Io continuo a chiedere materiale per poter attrezzare i nostri ospedali aperti e quelli da aprire, ma da Roma non rispondono. Se lo Stato non è presente in periferia anche attraverso queste iniziative la gente perde la fiducia".

Nella tarda mattinata, a Palazzo Orleans, Musumeci aveva incontrato le forze dell'Ars appartenenti alla coalizione di governo: Tommaso Calderone, Alessandro Aricò, Eleonora Lo Curto, Carmelo Pullara, Antonio Catalfamo e Luigi Genovese. Con Musumeci presenti gli assessori Gaetano Armao, Toto Cordaro e Mimmo Turano. I capigruppo hanno proposto al Governo una serie di interventi ritenuti prioritari, sul piano economico e sanitario, in tema di contrasto al Coronavirus, con particolare attenzione alle piccole imprese e alle famiglie disagiate. Nel corso della riunione, durata un paio di ore, si è concordato sulla necessità di predisporre una nuova proposta di legge finanziaria che abbia come obiettivo principale le contromisure da mettere in campo, nei vari settori, vista l'attuale situazione emergenziale. Le indicazioni della coalizione e dell’opposizione saranno oggetto di valutazione della Giunta, che dovrebbe varare una nuova proposta di finanziaria entro la prossima settimana.

Articolo aggiornato alle ore 19,48 del 26 marzo 2020


 

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