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Musumeci fa un passo indietro: "Dpcm ha massacrato lavoratori, ma azzardato parlare di riaperture"

Il presidente della Regione ribadisce che la strada tracciata dalla curva dei contagi porterà a un nuovo lockdown ma allo stesso tempo rivendica il diritto a varare un ddl per potere estendere gli orari di chiusura di alcune attività: "Mi sto solo dotando di una prerogativa che esiste già a Bolzano"

"Sappiamo tutti che andiamo verso la chiusura totale: inutile essere ipocriti e fare finta di non capirlo. E' una cosa che appare sempre più ineluttabile. Parlare in questo momento di riapertura mi sembra azzardato". Lo ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci, a Sky Tg24, ribadendo quanto affermato martedì nel corso di un dibattito all'Assemblea regionale siciliana.

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Musumeci è tornato a parlare del ddl di iniziativa governativa sull'estensione degli orari di bar, ristoranti e altri servizi che arriverà presto all'Ars, chiarendo però che non si tratta di un provvedimento da adottare nell'immediato. "Mi sto solo dotando - ha spiegato -  di una prerogativa che esiste già a Bolzano. Sappiamo benissimo che andiamo verso chiusura totale, e che questo appare sempre più ineluttabile. Ma non finisco mai di dire che il 23 ottobre la chiusura di ristoranti e di attività mi è sembrata un non senso in una terra in cui si va cenare alle 21: è stato un colpo generalizzato che ha massacrato alcune categoria di lavoratori, gli stessi che sono venuti a trovarmi per dirmi 'Presidente, fuori c'è il deserto, noi non possiamo lavorare. Aspettiamo tempi migliori'. I tempi migliori per i nostri commercianti - ha aggiunto - sono quelli natalizi, davvero vorrei augurarmi che un eventuale lockdown nelle prossime settimane possa consentire una riapertura a Natale. Mi sembra molto difficile, ma ho il dovere di sperare".  Musumeci ha però chiarito che" prima di prendere qualsiasi decisione"  dovrà sentire "come prevede lo stesso ddl, il comitato scientifico".

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"Ogni territorio  - ha ribadito il governatore siciliano - ha la sua specificità ed esigenze diverse, se in Germania il Comitato tecnico scientifico ha suggerito alla Merkel di chiudere tutto avrà avuto buoni motivi per farlo. Io non escludo che anche la Sicilia possa seguire la stessa sorte di Francia e Germania. Ma in questo momento siamo in una condizione di emergenza ma non di grave emergenza come alcune Regioni del Nord. Forse ci arriveremo perché il contagio è dilagante e noi ci stiamo preparando al peggio sia con i posti letto per gli ospedalizzati, sia con le terapie intensive e sub intensive". 

Non è mancato poi un riferimento a quanto detto  dal ministro per gli Affari regionali, Boccia, secondo il quale in Italia "Sono immediatamente attivabili in tempo reale oltre 10.300 posti di terapia intensiva". "La terapia intensiva  - ha commentato Musumeci - non consiste soltanto nell'allestire una stanza con dei posti letto: servono particolari strumenti e, soprattutto, personale specializzato che in Sicilia, come in tutta Italia, manca. Noi possiamo realizzare i posti letto in tre giorni, e per questo stiamo lavorando, ma vorrei capire accanto al posto di terapia intensiva che tipo di personale sanitario mettere: se il ministro Boccia ha una particolare riserva lo sto per contattare, sarei felice di poterla avere a disposizione...".

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