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Coronavirus, il sindaco di Bagheria a Conte e a Musumeci: "In tanti non possono più pagare affitto o bollette"

Il primo cittadino Filippo Maria Tripoli si rivolge al premier e al governatore per chiedere azioni immediate e concrete per aiutare i cittadini. E lancia l'allarme: "I comuni non sono nelle condizioni di fronteggiare contrastare questa crisi socio-economica così repentina"

"In questo momento di grande preoccupazione per la salute di tutti i nostri concittadini e come sindaco di questa comunità di Bagheria applichiamo in piena sintonia istituzionale tutte le restrizioni previste dai diversi decreti e dalle ordinanze regionali. Sono certo che questi provvedimenti potranno aiutarci a contenere il contagio e ci accompagneranno a liberarci da questo virus che provoca sofferenza e miete vittime. Alla preoccupazione per la salute pubblica, però, si aggiunge una enorme e inaspettata crisi socio-economica che riguarda tutte le categorie della popolazione e nello specifico quelle fasce di lavoratori che non godono di ammortizzatori sociali come per esempio il Reddito di Cittadinanza né si trovano ad avere contratti di lavoro che prevedono le tutele varate dal recente decreto 'Cura Italia'". Inizia così una lettera scritta dal sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli e inviata al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

"Tante cittadine e cittadini che lavoravano alla giornata anche con lavori occasionali ora si trovano in gravissime difficoltà economiche –continua il sindaco nella sua nota – I comuni non sono nelle condizioni economiche e strutturali di poter fronteggiare contrastare questa crisi socio-economica così repentina, imprevista e soprattutto non circoscrivibile in tempi certi".

Il primo cittadino di Bagheria sottolinea poi delle tantissime richieste di aiuto da parte delle famiglie. "Cerchiamo di fare del nostro meglio grazie anche agli enti di volontariato e alla solidarietà di singoli cittadini. Ma è troppo poco - scrive il sindaco - Per questo, chiedo con urgenza di mettere in atto misure forti di contrasto al disagio socio-economico, misure reali, concrete per rendere le istituzioni repubblicane più vicine alla gente. Tante famiglie non riescono a pagare le utenze, molte l’affitto di casa, i farmaci e moltissime non hanno la possibilità di provvedere all’acquisto di generi alimentari di prima necessità. A voi, ci appelliamo con gran voce e con profondo rispetto istituzionale. Non possiamo essere lasciati da soli come soldati al fronte.Urge una più forte intesa istituzionale e soprattutto azioni immediate e concrete per aiutare la nostra gente. Io e miei concittadini siamo pronti a fare la nostra parte".

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