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Il Comune di Corleone finanzia film su Mattarella, M5S contro il sindaco: "Spesa folle"

L'amministrazione partecipa al finanziamento di una pellicola sull'ex presidente della Regione. Il primo cittadino Nicolò Nicolosi: "Pensare che si tratta del solito film di mafia testimonia della pochezza mentale e culturale di chi lo colloca in tale schema"

Il Comune partecipa al finanziamento di un film sull'ex presidente della Regione Piersanti Mattarella ucciso da Cosa nostra, ma il M5S in Consiglio comunale si oppone e scoppia la polemica. Così tocca al sindaco intervenire per provare a calmare le acque assumendosi "tutta la responsabilità". E' quanto sta succedendo a Corleone, paese natale dei boss mafiosi Totò Riina e Bernardo Provenzano. 

A sollevare il caso è un post apparso sulla pagina Facebook "Corleone in Movimento" dove il meetup locale spiega che "Il sindaco e la Giunta comunale utilizzeranno 25.000 euro dei cittadini per partecipare alla produzione di un film. Nella delibera si evidenziano altri costi aggiuntivi. Queste risorse economiche potevano essere utilizzate per fare altre attività e servizi in favore dei cittadini. Riteniamo che doveva essere la produzione cinematografica a pagare il Comune di Corleone per utilizzare l'immagine della città".

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Ma il sindaco Nicolò Nicolosi non arretra e replica: "mi assumo tutta la responsabilità della decisione di sostenere la produzione del film su Mattarella. Chiedersi se il Comune di Corleone parteciperà agli utili vuol dire non avere capito nulla del valore morale della scelta compiuta che colloca la nostra città all'interno di un grande percorso di cambiamento da noi indicato in campagna elettorale come essenziale per la rinascita sociale ed economica della città. Pensare che si tratta del solito film di mafia testimonia della pochezza mentale e culturale di chi lo colloca in tale schema. È tutta un'altra storia che avremo modo di verificare. Quanti si stanno accanendo contro la nostra scelta - aggiunge Nicolosi - non sanno il danno che stanno facendo alla città. E poi non sono sempre gli stessi che hanno proposto di candidare Corleone a capitale della cultura italiana? Perché anziché straparlare non si mettono al lavoro per predisporsi all'evento. Quando saranno pronti presentino il progetto alla città e se credibile non mancherà il nostro sostegno".

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Parole che però non hanno placato le polemiche, anzi. A stretto giro la replica del meetup: "Un comune è una grande famiglia e in ogni famiglia si fa, se non quotidianamente ma periodicamente, il calcolo delle 'entrate' e delle 'uscite' per far si di non ritrovarsi senza la somma necessaria per poter pagare le bollette o poter comprare il 'materiale didattico necessario per i propri figli'. motivo per cui chiedersi e interrogarsi su quali saranno gli utili di un qualsiasi investimento diventa necessario e da persone oculate. La pochezza mentale e culturale di cui Lei, Primo Cittadino, parla, mette in evidenza quella che potrebbe sembrare, o è, scarsa apertura al dialogo e attitudine a puntare il dito e offendere chi la pensa diversamente da Lei. Pensiamo che dovrebbe mostrare un pó più di umiltà e rispetto nei confronti di coloro che lo hanno amorevolmente accolto e'adottato' facendolo diventare sindaco di tutti noi cittadini corleonesi. La rinascita di Corleone sta a cuore ad ognuno di noi. Concordiamo con Lei quando dice che non vi può essere rinascita se non partendo dal cambiamento. Ma valutare altre opzioni da cui far iniziare questo cambiamento no? Ci tolga una curiosità, quando in campagna elettorale parlava di 'Nuova Luce' si riferiva alle luci del set cinematografico in questione?". 

E come se non bastasse i consiglieri comunali Gianluca Castro e Giusy Dragna rincarano la dose: "Vista la 'pochezza mentale e morale' ribadita in modo offensivo in un post firmato Nicoló Nicolosi nei nei confronti di tutti quei cittadini che per visione diversa non concordano con la scelta di finanziare un film che vede Corleone nuovamente in un set cinematografico con tematiche mafiose, chiediamo al sindaco e all’assessore preposto al ramo Walter Rà chiarimenti in merito ai benefeci che questo film porterà alla nostra comunità ma soprattutto che ruolo avrà il nostro paese in detto film. Le scuse saranno richieste formalmente perché avere un’idea diversa non giustifica nessuno, a maggior ragione un’amministrazione, a definire i propri cittadini 'gente con un quoziente mentale e culturale pari allo zero'. Precisiamo che la proposta di candidare Corleone a capitale della cultura non può essere paragonata minimamente a tale scelta scellerata in quanto si tratta di due progetti diametralmente opposti. Se in questo film Corleone non avrà il classico ruolo del paese dei mafiosi e se agli occhi della nazione sarà data un’immagine diversa garantiamo le scuse pubbliche per essere stati i portavoce di persone (con pochezza mentale e culturale) ma ad ogni modo nulla giustifica la spesa folle di 25.000 euro più i servizi di supporto più i costi delle missioni in un momento in cui mancano i fondi per i servizi essenziali per la comunità".

Non è la prima volta che Corleone finisce al centro della polemica per alcune produzioni audio o video. Nel 2017 ad accendere agli animi era stato il video di un magazine francese che riprendeva un uomo incaprettato nel bagagliaio di una automobile per fini pubblicitari. Nel video pubblicato su Youtube e poi rimosso della rivista si vedeva, a Corleone, un uomo incaprettato nel bagagliaio di un'auto. Colonna sonora la musica de “Il padrino”, titolo della clip “Una offerta che non si può rifiutare”. Per tutta risposta la commissione straordinaria che allora guidava la cittadina ha emanato un provvedimento secondo il quale tutte le riprese effettuate in città a fini non amatoriali devono essere autorizzate. 

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