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Statuto, convegno all'Ars: come migliorare la democrazia partecipata nel procedimento legislativo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Come migliorare il coinvolgimento popolare nel procedimento legislativo nelle commissioni parlamentari dell'Ars, incentivando la democrazia partecipata, secondo quanto previsto dall’articolo 12 dello Statuto? Se n'è discusso nel corso del convegno organizzato dall’Assemblea regionale siciliana, in collaborazione con il Club Service Rotary Palermo, che si è svolto nella sala Mattarella ed è stato coordinato dal professore Pietro Luigi Matta.

Al dibattito hanno partecipato, tra gli altri, il segretario generale dell’Ars Fabrizio Scimè, il presidente del Rotary Club Palermo Sergio Pivetti, il docente ordinario di Diritto costituzionale dell’università di Palermo Giuseppe Verde, il vicesegretario generale dell’area istituzionale dell’Ars Mario Di Piazza, il docente ordinario di Diritto amministrativo dell’università di Messina Fabrizio Tigano, la docente ordinaria di Diritto costituzionale dell’Università di Palermo Laura Lorello e Carlo Modica de Mohac, consigliere di Stato, componente del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana.

Il convegno si è incentrato sulla partecipazione popolare al procedimento legislativo della Regione Siciliana prevista dall’articolo 12 dello statuto speciale, come disposto dalle prime norme di attuazione, dallo stesso regolamento interno dell’Ars e dalla prassi parlamentare.

"Un convegno - ha spiegato Matta - che nasce dalla volontà di stimolare la riflessione sulla specificità della norma siciliana nonché dall’avvertita e pressante necessità di una maggiore presa di coscienza delle prerogative autonomistiche da parte dei  cittadini siciliani a diretto beneficio non solo degli amministrati ma anche del carattere democratico delle istituzioni parlamentari regionali, prerogative che innumerevoli vantaggi apportano in quelle Regioni d’Italia dove il ‘sentire’ autonomistico della popolazione è vivo ed operante. Un unicum sia nel panorama nazionale che in quello regionale - conclude - posto che né il Parlamento nazionale né le altre Assemblee legislative regionali, ancorché speciali, hanno una simile norma di rango costituzionale, e pertanto diversamente da quanto previsto per il procedimento amministrativo, per il quale la partecipazione popolare è invece disciplinata sia dalla legge statale 241 del 1990 che dalla recente legge regionale 7 del 2019, con una normativa dunque tendenzialmente uniforme dalle Alpi alla Sicilia".

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