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Scintille in Consiglio comunale, scontro a colpi di video tra Argiroffi e Chinnici

L'esponente di Oso avrebbe filmato col telefonino e apostrofato la capogruppo di Avanti Insieme - che era con la figlia - subito dopo lo stop ai lavori per mancanza del numero legale. L'altra le avrebbe puntato il dito in faccia e urlato contro. Le reazioni: "Volgarità, provocazione e violenza". "Sono stata aggredita"

Scintille fra consiglieri a margine dell'ennesima seduta di Consiglio andata a vuoto sul Piano triennale delle opere pubbliche. Ieri si è verificato un vero e proprio scontro fra Giulia Argiroffi e Valentina Chinnici, con la consigliera del gruppo Oso che avrebbe filmato col telefonino la capogruppo di Avanti Insieme - che era assieme alla figlia - subito dopo lo stop ai lavori per mancanza del numero legale. L'altra le avrebbe urlato contro, respingendo le accuse rivolte all'ex maggioranza di essere a ranghi incompleti.

"Dove manca la politica trovano spazio soltanto volgarità, provocazione e violenza" dicono in una nota i consiglieri di Pd, Avanti Insieme, Movimento 5 Stelle e Sinistra Comune, che solidarizzano con la collega Chinnici "apostrofata come pazza". "Manifestiamo tutta la nostra indignazione. Il fatto - aggiungono - si commenta da solo, così come  l'ignobile strumentalizzazione e banalizzazione di questioni delicate come quella di genere". 

Argiroffi, che si era presentata in Aula vestita da uomo (con camicia e cravatta), replica così: "La ricostruzione fatta dai consiglieri è falsa. Stavo documentando che non c'era il numero legale anche per le assenze degli stessi consiglieri dell'ex maggioranza. Sono stata aggredita e la consigliera mi ha puntato il dito in faccia e mi ha urlato contro senza mascherina. Ho la registrazione di quanto successo e i testimoni. Presenterò un esposto in procura contro quanto dichiarato dai consiglieri di Pd, Avanti Insieme, Movimento 5 Stelle e Sinistra Comune. Purtroppo i consiglieri sono molto nervosi perché mentono da mesi".

In pratica, spiega Argiroffi entrando nel merito del tanto discusso Piano triennale delle opere pubbliche 2020-2022, "ieri il dirigente che si occupa di fondi extracomunali, Giuseppe Sacco, ha detto che non c'è una scadenza per l'impegno di spesa delle opere inserite nell'elenco annunale ma per la rendicontazione, che andrebbe fatta entro il 2023. Chi dice che i fondi sono a rischio dice bugie: qui non si perde nemmeno un euro. Va inoltre sottolineato - prosegue Argiroffi - che i progetti pronti sono pochissimi e il tram non è nell'elenco delle opere che possono andare in gara". 

I consiglieri orlandiani e grillini inquandrano in modo diverso la questione, soprattutto le spiegazioni fornite in Aula dal dirigente che si occupa di fondi extracomunali: "Continua il 'gioco' della maggioranza di centrodestra che, spiazzata dalle relazioni degli uffici, che hanno smentito la loro teoria sull'inutilità del Piano triennale 2020-2022, ha nuovamente disertato la seduta. La trattazione del Piano rimane ancora al palo, ma ogni giorno di ritardo è un danno certo per la città". Da lunedì a mercoledì della prossima settimana ci dovrebbe essere il rush finale per portare al voto la delibera. Ma non sono esclusi altri colpi di teatro.  

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