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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Tantillo verso la presidenza del consiglio comunale, Mancuso e Piccione possibili vice

Il veterano di Forza Italia dovrebbe essere eletto alla guida di Sala delle Lapidi malgrado i mal di pancia di Milazzo (Fdi): "No a diktat, ma onoreremo l'impegno". Dubbi del M5S sulla candidata del Pd. La partita per le tre cariche apicali si lega a quella per le commissioni dove si profilano i nomi di Zacco, Ferrara, Alotta, Imperiale, Terrani, Rini, Anello o Caronia

Al netto dei mal di pancia di una parte di Fratelli d'Italia, che oggi un recalcitrante Giuseppe Milazzo ha pubblicamente reso noti, la maggioranza dovrebbe riuscire a eleggere Giulio Tantillo alla presidenza del Consiglio comunale nella seduta d'insediamento convocata martedì prossimo, il 2 agosto.

L'accordo su presidente e vice

L'accordo è chiuso e prevede nella seconda votazione, quella per individuare i due vicepresidenti (dove però i consiglieri possono esprimere una sola preferenza), che il centrodestra converga su Pino Mancuso di Lavoriamo per Palermo. Il nome del centrosinistra per la vicepresidenza sarebbe invece quello di Teresa Piccione del Pd. In serata però il capogruppo del M5S Antonino Randazzo ha messo in discussione l'ipotesi Piccione: "Relativamente alla vicepresidenza del Consiglio comunale - dichiara - non possiamo non considerare le dinamiche nazionali: ho chiesto di verificare se ci sono le condizioni per fare sintesi non più su un nome del Pd ma su esponenti del centrosinistra come Miceli e Chinnici". Chi dei candidati alla vicepresidenza prenderà più voti avrà la carica di vicario; in tutti i casi uno dei due posti spetta all'opposizione. Domani il gruppo Più Europa-Azione-Oso, seconda "gamba" dell'opposizione, farà una riunione per decidere il da farsi: non è detto che i ferrandelliani votino la Piccione e pure su Tantillo sono in corso delle valutazioni.

Milazzo: "No a diktat"

Per quanto riguarda la presidenza, sulla carta la maggioranza dispone di 24 voti. I numeri sono dalla parte di Giulio Tantillo, veterano di Sala delle Lapidi, anche se oggi Giuseppe Milazzo è uscito allo scoperto manifestando la sua contrarietà a candidature calate dall'alto: "Non c’è dubbio che la carica di presidente del Consiglio comunale spetti a Forza Italia - sostiene il parlamentare europeo di Fdi, rieletto a Sala delle Lapidi -. Questo però non significa che agli alleati della coalizione possano essere imposti dei nomi o dei diktat del tipo: 'Questo è il nome, prendere o lasciare'. Seppure trattasi di un nome autorevole come quello di Giulio Tantillo. Come è noto, la carica di presidente di un civico consesso deve passare dal voto in Aula. Quindi appare più che logico, nell’interesse della coalizione, sottoporre alla stessa una rosa di nomi che possa permettere la più ampia convergenza".

Milazzo, che avrebbe manifestato velleità di fare il presidente del Consiglio, ha lanciato anche un segnale in vista delle Regionali e delle Nazionali: "La forma conta quanto la sostanza. Pertanto il dibattito attuale, che vede protagonisti gli alleati della coalizione confrontarsi su nomi che riguardano altre sfide elettorali, non può che essere il criterio da applicare in tutte le circostanze, anche in Consiglio comunale a Palermo. Se Forza Italia esprime perplessità su candidati e deleghe di Fratelli d’Italia - conclude Milazzo - non capisco perché in una leale coalizione politica, non possa accadere anche il contrario. Fermo restando che, in ogni caso, l’impegno preso da Fratelli d’Italia all’interno della coalizione medesima sarà onorato".

L'interpretazione su quest'ultima frase potrebbe essere duplice: che alla fine, seppur a denti stretti, Milazzo (e altri consiglieri di Fdi a lui vicini) voterà Tantillo oppure che dalle urne potrebbe uscire il nome di un consigliere di Forza Italia che non sia Tantillo. Staremo a vedere.

La partita sulle commissioni

La "partita" sulle tre cariche apicali di Sala delle Lapidi (il presidente e i due vice) si lega a quella sulle commissioni consiliari. Salvo Alotta (Lavoriamo per Palermo), in accordo con il sindaco, ha rinunciato alla vicepresidenza del Consiglio per fare spazio al collega di gruppo Pino Mancuso, esponente della comunità evangelica palermitana, che sarebbe vicino all'assessore regionale al Territorio e all'Ambiente Toto Cordaro.

Alotta presiederà una delle sette commissioni consiliari. Quale non è ancora certo, visto che a Lavoriamo per Palermo spetta la terza scelta. I gruppi di maggioranza infatti opzionano le presidenze di commissione a partire da quello che ha ottenuto più consensi. La prima scelta tocca quindi a Forza Italia, seguono Fratelli d'Italia, Lavoriamo per Palermo, Dc Nuova e Lega; dopodiché il giro ricomincia da Forza Italia.

Le indiscrezioni

Tra gli azzurri il più votato Ottavio Zacco, che aprirà i lavori del Consiglio nella seduta d'insediamento, secondo indiscrezioni dovrebbe andare alla commissione Attività produttive. Fabrizio Ferrara di Fratelli d'Italia invece dovrebbe scegliere il Bilancio. Se così fosse Alotta potrebbe optare per la commissione Cultura, Scuola e Sport. Gli altri presidenti di commissione dovrebbero essere Salvo Imperiale (Dc Nuova), Pasquale Terrani (Forza Italia) e Antonio Rini (Fdi). Lega-Prima l'Italia deciderà di comune accordo chi farà il presidente di commissione fra Marianna Caronia e Alessandro Anello, quest'ultimo già eletto capogruppo dei salviniani.

Articolo aggiornato alle 21,05 del 29 luglio 2022 con dichiarazione capogruppo M5S Antonino Randazzo

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