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Sala delle Lapidi, sindaco nel mirino delle opposizioni: "Si dimetta, 'congeli' gli assessori"

Orlando, atteso in Aula, non si presenta. C'erano invece gli assessori Gentile e Marino. "Conti in ordine", ma Forza Italia, M5S e Coraggiosi attaccano sui bilanci. Ferrandelli: "Non sono più credibili né affidabili". Tantillo: "Anticipo di tesoreria a 63 milioni, situazione critica"

Le opposizioni a Sala delle Lapidi chiedono le dimissioni del sindaco. Orlando - atteso oggi in Consiglio per discutere "della crisi all'interno della maggioranza" e dei "ritardi che hanno portato al commissariamento sul consuntivo" - non si è presentato. C'erano invece l'assessore al Bilancio, Antonino Gentile e quello alle Partecipate, Sergio Marino, assieme al ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile. 

Domani il rendiconto 2017 approderà in Giunta per l'approvazione: lo ha confermato l'amministrazione, dando ampie rassicurazioni: "I conti sono in ordine". Di fronte però gli assessori hanno trovato un'opposizione compatta: da Forza Italia al Movimento 5 Stelle, passando per I Coraggiosi. "Orlando si dimetta, la farsa è finita! - ha detto Fabrizio Ferrandelli, leader dei Coraggiosi - Mef, Corte dei conti e commissariamenti della Regione sono la certificazione del disastro dei conti e dell’incapacità gestionale di chi sta portando la città alla deriva. Non sono più credibili né affidabili".

Sulla stessa scia Cesare Mattaliano, capogruppo de "I Coraggiosi" in Consiglio, che ha aggiunto: "L’assenza del sindaco mostra anche la sua strafottenza rispetto alla situazione. Riteniamo che senza delibere e senza guida sia impossibile agire per il bene dei cittadini. L’amministrazione vada a casa e si restituisca la parola ai cittadini. Del resto non è il sindaco della maggioranza dei palermitani, ma per una legge unica nel mondo, di poco più del 40%. Mentre la maggioranza l’ha bocciato già alle urne". 

Un attacco politico, come quello che ha sferrato Giulio Tantillo (Forza Italia): "Così non si va avanti. E' meglio che il sindaco metti in aspettativa gli assessori e lavori da solo. Altrimenti dimissioni di massa". Il "congelamento" della Giunta è secondo Tantillo necessario, perché "ogni assessore va per conto suo". Nel merito dei bilanci, il capogruppo azzurro ha chiesto se rispetto al consolidato i disallineamenti sono cresciuti e a quanto ammonta l'anticipo di tesoreria: "Da zero siamo passati a 63 milioni di euro - ha riferito il vicepresidente di Sala delle Lapidi -. Se ci aggiungiamo i 36 milioni che ha chiesto l'Amat e i 20 milioni che non vuole dare, allora si capisce quanto la situazione sia critica".

La replica della maggioranza è affidata a Barbara Evola (Sinistra Comune), presidente della commissione Bilancio: "Sul consuntivo 2017 l'assessore Gentile è intervenuto subito, ieri presentandosi per relazionare in commissione Bilancio e oggi in Aula. Il commissariamento è stato un atto dovuto non per il solo comune di Palermo, ma per ben oltre il 70% dei Comuni siciliani. L'analisi rivela una situazione complessa e mette in luce le difficoltà che gli enti locali incontrano nell'amministrazione, nella gestione dei fondi e nella costruzione dei bilanci. Sono state inoltre illustrate le prossime tappe del bilancio consuntivo, che già domani approderà in Giunta per poi passare al vaglio dei revisori dei conti e quindi del Consiglio comunale".

Infine la risposta politica ai gruppi di minoranza: "A fronte dei riscontri formulati dall'assessore Gentile, le opposizioni volano basso e tentano di scaricare come sempre su una presunta incapacità amministrativa difficoltà che invece sono sotto gli occhi di tutti e per i Comuni di ogni colore politico. Come sempre, senza argomenti, ma soprattutto senza le carte, i consiglieri dell'opposizione hanno alzato i toni e chiesto le dimissioni tout court della Giunta e del sindaco".

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