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Caos al condono edilizio, dirigente "a tempo" e personale all'osso: 53.445 pratiche in giacenza

Solo 7 i dipendenti assegnati alle sanatorie, al Polo tecnico di via Ausonia non si riescono a smaltire nemmeno le pratiche più semplici. Salgono a mille le istanze ex articolo 13 inevase. Tantillo (Fi): "Uffici in grande sofferenza". Argiroffi (M5S): "Bisogna digitalizzare"

Caos all'ufficio del Condono edilizio. Con soli 7 dipendenti assegnati alle sanatorie e un dirigente "a tempo" - l'incarico ad interim di Giovanni Carlo Galvano scadrà a fine mese - non si riescono a smaltire nemmeno le pratiche più semplici. Come le concessioni in sanatoria per abusi meramente formali (ex articolo 13 della legge 47 del 1985): oltre mille le istanze che si sono accumulate. 

Se poi ci aggiungiamo un arretrato monstre di 53.445 condoni, si comprende quanto la situazione sia ormai fuori controllo. Tanto che lo stesso dirigente Galvano, da poco sentito in commissione Urbanistica, avrebbe riferito che "al personale servirebbe un supporto psicologico: per l'enorme carico di lavoro e responsabilità ad esso connesse". A sintetizzare le parole di Galvano è la consigliera del M5S Giulia Argiroffi, che afferma: "Abbiamo chiesto agli uffici preposti un report di tutte le strategie messe in atto in questi 32 anni (dal 1985) per fronteggiare la mole di pratiche inevase con relativi risultati attesi e ottenuti. Non ha senso decidere la cura se non conosciamo prima la malattia".

Il dettaglio dei numeri fornito da Galvano alla commissione Urbanistica ci consegna l'immagine di un ufficio letteralmente sommerso dalle carte. Dal 1985 al 2003 sono state presentate 60.257 pratiche, di cui 6.914 evase. Vanno ancora esaminate 31.934 istenze del 1985, 12.238 del 1994 e 9.273 dell'ultimo condono, quello del 2003. Per un totale, come dicevamo, di 53.445 pratiche. Una mole di lavoro sulle spalle di sette unità operative, ovvero 3 funzionari tecnici e 4 geometri esperti. "Una cosa è certa: bisogna digitalizzare il più possibile gli atti per aiutare i dipendenti" prosegue Argiroffi, che bacchetta il Comune sul fronte demolizioni: "Solo 5 dal 2015 ad oggi, a fronte di 800 ordinanze emesse".

Anche il consigliere Giulio Tantillo (Forza Italia), componente della commissione Urbanistica e vicepresidente di Sala delle Lapidi, sottolinea "la grande sofferenza degli uffici". E aggiunge: "Non si riescono ad istruire le pratiche. Inoltre, l'assenza dei dirigenti tecnici si fa sentire. L'incarico di Galvano a fine mese scade, cosa potrà fare in meno di dieci giorni? La verità è che ad essere parallizzato è l'intero Polo tecnico". Tantillo ne fa un problema politico: "Quanto sta succedendo in via Ausonia - dice - è solo uno dei tanti 'nodi' irrisolti del Comune: dalla mancata stabilizzazione dei precari alle infastrutture. Il sindaco Orlando venga in Consiglio al più presto, senza il sindaco queste tematiche non possono essere affrontate".

A reclamare la presenza del sindaco a Sala delle Lapidi è pure il capogruppo del M5S, Ugo Forello, che in segno di protesta ieri ha abbandonato l'Aula assieme agli altri consiglieri pentastellati. Forello ha chiesto a gran voce lumi sulla direttiva del primo cittadino in vista della manovra di bilancio. Direttiva in cui viene messo nero su bianco "il definaziamento della spesa" e "l'incremento del 10% in tre anni delle entrate tributarie ed extratributarie". Ma si è visto rispondere che Orlando sarà in Consiglio non prima del 6 dicembre. Il "tutti fuori" del M5S ha fatto saltare il numero legale, mettendo in evidenza tutta la precarietà della compagine orlandiana. "La maggioranza non esiste - afferma Tantillo - i malumori in Consiglio comunale sono evidenti".

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